Torneo Città di Arco

LE FOTOGRAFIE DI ROMA - CHIEVO DI FABIO GALAS

Atalanta e Chievo in finale al Beppe Viola
Juve e Roma alzano bandiera bianca

Saranno Atalanta e Chievo a sfidarsi martedì (fischio d'inizio dell'arbitro di Serie A Michael Fabbri di Ravenna alle 11.45, diretta RaiSport) nella finalissima del 45° Trofeo Città di Arco-Beppe Viola. Orobici e scaligeri hanno sconfitto in due tirate ed appassionanti semifinali Juventus e Roma, formazioni che partivano con i favori del pronostico ma costrette ad alzare bandiera bianca. I bergamaschi andranno quindi a caccia del quarto titolo (i tre successi nerazzurri sono arrivati tutti tra il 2006 e il 2009), mentre i veronesi hanno iscritto una sola volta, precisamente nel 2003, il proprio nome nell'albo d'oro gardesano.

Atalanta – Juventus 3-1

Un'Atalanta cinica e determinata mette ko la favorita Juventus, che deve quindi dire addio ai sogni di tris di titoli consecutivi, e si guadagna l'accesso alla finalissima. Un successo meritato quello dei bergamaschi, che forse hanno dimostrato qualcosa meno dal punto di vista della manovra rispetto ai torinesi, ma che non hanno rubato nulla, anzi per certi versi il risultato della semifinale giocata ad Aldeno poteva essere ancora più marcato. A fare spesso la differenza davanti, il terminale offensivo nerazzurro Szabo, che ha stravinto il duello con il bianconero Goh, il quale - dopo quattro gol nel girone eliminatorio - non ha lasciato traccia. A recitare un ruolo determinante, nel confronto tra le squadre di Brambilla e Grabbi (sostituto dello squalificato Tufano), anche la stanchezza accumulata dai ragazzi nel tour de force trentino, con gli orobici che nella ripresa si sono dimostrati decisamente più brillanti rispetto agli avversari, provati da un girone probabilmente più dispendioso.
Nel primo tempo, il match è viaggiato sul filo dell'equilibrio. Nel giro di un minuto, tra il 26' e il 27', il botta e risposta aperto dall'Atalanta e chiuso dalla Juventus. Vantaggio nerazzurro con un corner battuto velocemente, un tocco a servire Capone il quale si fa spazio con abilità per poi servire Szabo, la cui incornata termina nel sacco. La Dea non ha nemmeno il tempo di esultare, perché Scapin prende in mano la situazione sulla destra, rientrando poi sul sinistro per crossare dalle parti di Mancini, il quale non si fa pregare per mettere in rete di testa. Nel secondo tempo, come si diceva, c'è solo l'Atalanta in campo. Al 14' la svolta la procura un contropiede che porta al cross Mallamo, la palla giunge a Szabo che addomestica la sfera e di piatto batte Loria. Al 29' cala il sipario sul discorso qualificazione: Colpani fugge sulla destra, scambia con Szabo e poi mette un ottimo pallone sul secondo palo, dove irrompe il neoentrato Zanoni che firma il tris. Poco dopo Mallamo si procura e sbaglia un rigore (Loria respinge), ma forse un poker sarebbe stato troppo per un'affaticata Juve.

Roma – Chievo 1-1 (4-5 d.c.r.)

Ivan Squerzanti, esterno giallorosso con buone attitudini in zona gol, è passato dalla gioia al dolore nel giro di pochi minuti. Il tempo intercorso tra il suo gol del pareggio, messo a segno al secondo minuto di recupero, ed il penalty calciato alle ortiche che ha rilanciato le speranze del Chievo nella successiva, necessaria, lotteria dei calci di rigore.
Una partita che, come si è capito, si è vivacizzata soprattutto nel finale, anche se le azioni da gol non sono mancate nemmeno nel primo tempo, quando le due squadre sono state sicuramente più rigorose nell’interpretazione tattica del match. Ad inaugurare la serie dei brividi, è stato il Chievo con il suo intraprendente centroavanti Borgogna, un torello che fino a quando è stato sorretto dalla condizione atletica ha creato una serie di pericolosi grattacapi a Kastrati e compagni. Al 12’, infatti, la punta scledense si involava sulla destra e lasciava partire un diagonale micidiale che batteva il portiere Adorni ma si stampava sulla base del palo. Cinque minuti dopo era ancora Borgogna ad incunearsi, stavolta partendo da sinistra, nell’area giallorossa: la sua conclusione, comunque, cozzava contro il corpo del portiere in uscita. Dopo essere stata a guardare, la Roma si scuoteva al 33’ con un micidiale contropiede di Brignola che poi serviva a Cappa un pallone invitante: il primo tiro del bomber romanista era respinto da Pavoni che poi, sulla successiva ribattuta,  veniva sostituito sulla linea dal compagno di reparto Bran. Il tempo si chiudeva con un’altra incursione di Cappa che non aveva miglior sorte: la palla si perdeva alta sopra l’incrocio.
Nella ripresa per un bel po’ di minuti le due squadre giocano a chi spreca di più, fino a quando il neo entrato Uhumure devia al volo, sotto la traversa, un calibrato assist di Franchini: era il 24’ e sembrava fatta, fino a quando, come abbiamo raccontato in apertura, Squerzanti ha trovato l’insperato gol del pari. I successivi calci di rigore davano ragione al Chievo che tra le due squadre è stata forse quella che ha seminato di più.

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