A «Cerevisia» Barbarrique e Mastro ReBuf
guidano la carica dei nuovi birrifici

Anche quest'anno «Cerevisia» accenderà i riflettori su una realtà in pieno sviluppo, quale è il comparto dei produttori trentini di birre artigianali. Da venerdì a domenica il Palanaunia di Fondo diventerà il punto di riferimento per tanti appassionati di questo prodotto, mettendo in vetrina i venti produttori attivi della nostra provincia, aziende nate da pochi anni, o addirittura da pochi mesi, che faticano a immettere sul mercato le bottiglie che vengono loro richieste senza soluzione di continuità. Non è esagerato parlare di un vero boom.
Per sei di queste realtà, le più giovani, Cerevisia rappresenta una sorta di trampolino di lancio. Si tratta di «Argenteum», con sede a Palù di Giovo, «Leder» in Valle di Ledro, «Barbarrique Fermentazioni» a Trambileno, «Mastro ReBuf» a Nave San Rocco, «Plotegher» a Besenello, «Birrificio Trento» nel capoluogo.
Una di esse, Barbarrique, con sede a Trambileno, è frutto di un felice matrimonio fra un birraio lombardo, Agostino Arioli, titolare del Birrificio Italiano, e due enologi trentini, Andrea Moser e Matteo Marzari, che si sono conosciuti casualmente grazie ad un amico comune. L'idea di dare vita a questa nuova azienda è nata dopo alcuni stage incrociati, organizzati nell'ormai lontano 2008, nel corso dei quali sono state prodotte le prime birre con uve Gewürtztraminer. Il 1° marzo di quest'anno è stato inaugurato il locale, mentre ad inizio aprile ha preso il via la produzione di quattro etichette: Padosè, Inclusio Ultima, G.T. e Bang Bretta, le prime due spumantizzate con metodo classico, un unicum in Trentino.
Ha invece sede a Nave San Rocco l'azienda Mastro ReBuf, anche in questo caso figlia di accadimenti particolari. Walter Franceschin, uno dei soci, l'altro è il fratello Thomas, lavora nel campo della riqualificazione degli interni, ma la sua famiglia possiede un'azienda agricola biodinamica e un giardino con erbe officinali; lo scorso anno si è cimentato per gioco nella produzione della birra e ha portato il proprio risultato ai sommelier dell'AIS, che gli hanno dato la propria ”benedizione”. In pochi mesi Mastro ReBuff ha visto la luce ed oggi produce sei tipi di birra: pils, bianche e Lunatica, una Indian Pale Ale. Il progetto guarda lontano, dato che è stata appena avviata una coltivazione di luppolo per poter disporre di questa materia prima a chilometri zero.
Cerevisia aprirà i battenti venerdì alle ore 18 e si potranno degustare le etichette fino all'una. Dalle ore 20 saranno servite le portate della cena intitolata “Doppio malto a chi?”, alla quale ci si può ancora iscrivere seguendo le indicazioni riportate sul sito web www.cerevisiafestival.com.  In serata spazio alla musica blues del gruppo Black Cat and Dirty Blues.


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