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Il pronostico è stato rispettato in pieno, anche questa volta, così Enrico Zandonà su Reynard 883 F3 ha fatto propria la seconda edizione dello slalom Levico – Vetriolo, valido come prova della Coppa Aci di 1ª e 2ª zona, nonché come prova del Trofeo Veneto Trentino, concedendo quindi il bis dopo essersi imposto nell’edizione numero uno, giusto un anno fa. Questa volta gli avversari più agguerriti del pilota veronese, assenti i velocissimi Loda e Tinaburri, sono stati il parmigiano Filippo Gennari (Renault Clio Rs) e il roveretano Sante Ostuni (Formula Gloria B5), che ha tenuto alto l’onore dei piloti di casa. Questi sono i tre che hanno composto il podio in località Compet, dove si sono svolte le premiazioni al termine di una giornata segnata dal maltempo, che comunque non ha impedito ai piloti di divertirsi, proprio come accaduto nel 2015.
La pioggia indubbiamente ha fatto da leit motiv, più delle prestazioni delle vetture, come le previsioni meteo avevano paventato con precisione. Nella prima manche, in verità, ha risparmiato i concorrenti, i quali però hanno dovuto vedersela con la fitta nebbia, che ha nascosto loro le birillate fino agli ultimi metri; ma è stata comunque la tornata che alla fine ha “fatto” la classifica, dato che dalla seconda in poi le incessanti precipitazioni hanno costretto i piloti a segnare tempi non servibili per la classifica finale, la quale, va ricordato, prende in considerazione solo il migliore staccato nelle tre prove disponibili. Nella prima Zandonà ha conquistato 145,56 punti, Gennari 153,65 e Ostuni 161,02 e lì si è deciso lo slalom. Zandonà ha poi preso parte senza rischiare nulla anche alla seconda manche, saltando la terza, Gennari ha affrontato anche la seconda e la terza (ottimo il suo punteggio di 153,69 sotto il diluvio), mentre Ostuni ha saltato la seconda, ma ha affrontato la terza per onor di firma. Questo perché comunque con un solo tempo ufficiale i piloti sarebbero stati esclusi dalla classifica finale.
Immediatamente ai piedi del podio troviamo l’altoatesino Kevin Lechner (161,98), vera sorpresa di giornata, su Bmw M3, che si è così imposto nel Gruppo A davanti al trentino Alfonso Dalsass (169,21), vero specialista degli slalom, su Citroen Saxo, sesto assoluto. In mezzo, nella assoluta, ecco un altro altoatesino, Ronny Marchegger (162,60), che ha portato a Levico la sua Fiat 500 dotata di un nuovo motore Bmw, ancora più performante del precedente Kawasaki. Settimo assoluto e vincitore del gruppo S è risultato Emanuele Murari (169,41) su Fiat Punto Gt Turbo, mentre Simone Broggio (170,34) su Opel Corsa Kit ha vinto il gruppo Adb e ha chiuso all’ottavo posto assoluto. Due trentini, Corrado Ciaghi su Renault Clio Williams e Daniele Cristofaro su Formula Arcobaleno, chiudono la top ten di giornata. Per quanto riguarda il gruppo N, acuto di Marco Longo su Peugeot 106, davanti a Viktor Nideriaufner su Citroen Saxo. Passando alle vetture storiche, ben rappresentate, il successo è andato a Daniele Ortolan su A112 Abarth (178,01 punti), davanti ad Alessio Pacher su Volkswagen Golf (181,54). In 50 hanno portato le vetture al traguardo e in classifica generale, su un percorso che ha raccolto ottime referenze dagli osservatori Csai e quindi potrebbe guadagnare nuove prestigiose validità il prossimo anno, motivo di soddisfazione per Luca Manera e la sua Adige Sport.
Il vincitore Enrico Zandonà conferma la propria predilezione per il tracciato: «È una gara molto bella, - racconta - rimasta tale anche dopo le modifiche apportate quest'anno ad alcune birillate, che sono state allungate per rallentare un po' il ritmo. La pioggia non ci ha dato alcuna tregua, mentre la nebbia io l'ho trovata solo alla fine della prima prova, quindi non ha influito più di tanto. Quella è stata anche l'unica manche nella quale la strada, fra gli ostacoli, era abbastanza asciutta, per questo abbiamo staccato i tempi migliori».
Programmi di stagione? «Verrò ancora in Trentino per affrontare gli altri due slalom in programma a Baitoni e a Sardagna e probabilmente proverò di nuovo ad affrontare la Trento – Bondone. Le gare del Civm sono le più importanti, ma gli slalom mi aiutano a non perdere il ritmo».
Il secondo classificato, il parmigiano Filippo Gennari, ha confermato di possedere grandi doti. «Con il mezzo che guido io era impensabile fare di più e contendere a Zandonà il successo, - dice - quindi il secondo posto è ottimo. La mia macchina ha tenuto benissimo anche sotto la pioggia, per questo ho forzato anche nella seconda manche, divertendomi. Più dell'acqua mi ha infastidito la nebbia, perché quando non vedi le birillate non è facile tenere il proprio ritmo».
Sante Ostuni, terzo assoluto, se l'è dovuta vedere con una vettura nuova di zecca. «Era la mia prima volta al volante della Gloria B5 e mi è dispiaciuto non averla potuta provare sull'asciutto e in tutte le prove disponibili. Oltretutto non avevo le gomme adatte per questo tipo di fondo e quindi non ho rimpianti per il terzo posto. Guidare una formula dà comunque sensazioni molto belle».
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