Non appare particolarmente stanco a fine gara Alex Cavallar, che ha tenuto in pugno questa edizione del Tourlaghi dall'inizio alla fine. «Ho deciso solo all'ultimo momento, ovvero il giorno prima del via, di iscrivermi ed è stata una buona scelta – racconta –. Il proposito iniziale era quello di correre i 5.000 metri ai Campionati Provinciali su pista di Rovereto, ma poi sono stato stimolato dall'idea di mettermi in gioco qui a Fraveggio ed è andata bene. La gara mi piace molto, è una sorta di maratona con più di 1.000 metri di dislivello, che mi piace molto».
Quali avversari temevi di più alla vigilia? «Diego Gaspari e Francesco Trenti, che però alla fine non ha preso il via. Ho forzato fin dalla prima tappa per capire quali fossero i rapporti di forza, nella seconda ho amministrato il vantaggio e nelle ultime due ho tenuto il mio ritmo senza guardare agli altri concorrenti».
A Diego Gaspari non sarebbe dispiaciuto concedere il bis dopo il successo del 2013, ma ha trovato un validissimo avversario in Cavallar. «Ho provato a crederci fino alla terza tappa, ma effettivamente Alex era imprendibile – spiega –. Sono arrivato in Valle dei Laghi in buone condizioni e ho mollato solo nell'ultima frazione, quando ho fatto corsa insieme a Cozzini e Romano e mi sono goduto i panorami. Questa gara a tappe rimane una delle mie preferite e spero proprio di poterla affrontare anche il prossimo anno».
Enrico Cozzini, atleta di casa, si è preso la soddisfazione di conquistare in volata il secondo posto nella quarta tappa, conservando il terzo nella classifica generale. «Sono soddisfatto così – chiosa –, perché i primi due ne hanno sempre avuto più di me in questi quattro giorni e anche oggi Diego ha tirato il freno a mano, non potendo ormai più puntare al primato. Non mi lamento del mio piazzamento e sono sempre felice di correre nella mia valle».
Le difficoltà maggiori in una gara tappe come questa? «Per quanto mi riguarda non forzare troppo quando si affrontano le discese, perché sono quelle che poi si fanno sentire nelle gambe nelle giornate successive».
Laura Ricci si gode la quarta vittoria in questa manifestazione, che affianca a quelle del 2012, 2013 e 2014: «L'anno scorso, purtroppo, non ero al meglio, per questo in inverno ho cercato di prepararmi bene per raccogliere un buon risultato, che è arrivato. Qui, comunque, bisogna sudare fino all'ultimo chilometro, come insegna l'esperienza, anche se arrivare all'ultima tappa con due minuti di vantaggio da amministrare aiuta a correre più rilassati. Elisa Battistoni si è dimostrata molto tenace, soprattutto nella seconda frazione, è stata la terza che ha fatto al differenza».
Proverai ad allungare la striscia? «Sì, certo, anche se a 37 anni non ci si deve stupire se prima o poi arriva una concorrente più giovane che va più veloce».
Elisa Battistoni si tiene stretto il secondo posto finale. «Per me era la prima esperienza in questa gara e non mi aspettavo di dover fare tanta fatica - afferma -. Un grande sforzo, ripagato però da un bel risultato, conquistato contro avversarie molto più esperte di me su questo tipo di percorsi. L'idea era quella di trascorrere quattro giorni di vacanza con la famiglia e così è stato, ho potuto anche entrare in contatto con una zona bellissima che non conoscevo affatto».
La tua sfida con Ana Nanu per il secondo posto è stata la più avvincente della manifestazione... «In salita e in discesa si sa gestire meglio di me, sapevo che avrei dovuto sfruttare al massimo i passaggi pianeggianti su asfalto per rimanerle davanti e ci sono riuscita, anche se è stata una lotta sul filo dei secondi. Il prossimo anno tornerò di sicuro con un po' di esperienza in più sulle spalle».
Ana Nanu non coltiva alcun rimpianto per il terzo posto finale. «Va benissimo così – racconta al solito sorridente –, perché nelle prime due tappe le gambe non ne volevano sapere di girare. Nelle ultime due, invece, ho avvertito buone sensazioni ed ho corso meglio, chiudendo la manifestazione in crescendo. La frazione di oggi me la sono proprio goduta, con tanti passaggi lungo i laghi, non è un caso se sono già venuta sette volte a correre da queste parti».