Le parole dei protagonisti al termine della Stava Mountain Race e del Verticale del Cornon, andati in scena a Tesero e sulle sue verticalità. Gli atleti hanno condiviso la scelta di riduzione del percorso di gara per le condizioni meteo, seppure preferivano giocarsi tutto nella gara lunga, come hanno sottolineato Nadir Maguet e Christian Varesco, mentre la vincitrice Denisa Dragomir ha sfruttato le sue doti da discesista recuperando e superando Maite Maiora. Il tracciato accorciato a lei è andato bene. Ecco le dichiarazioni:
Nadir Maguet: “Ci tenevo a lasciare il segno nella Stava Mountain Race e ci sono riuscito. E’ una gara alla quale sono maggiormente affezionato per il rapporto con il Comitato Organizzatore e con La Sportiva. Peccato che non è stato possibile fare il tracciato originale perché ero proprio in condizione. Sin dopo il via mi sono reso conto di avere un buon ritmo ed ho cercato di allungare subito nella prima salita, che conosco bene e che si addice alle mie caratteristiche per poi gestire il vantaggio nella seconda parte. Poi a Croce Cornon ci hanno comunicato che si doveva scendere subito ed ho cercato di gestire al meglio il vantaggio, riuscendoci”.
Christian Varesco: “Ottimo risultato un podio alla Stava. Non nascondo che qualche rammarico mi rimane perché rispetto agli altri anni avevo deciso di partire con cautela per gestire al meglio le energie. Invece è arrivata la notizia dell’accorciamento della gara appena scollinato sul Monte Cornon, quindi tutti hanno dato il tutto per tutto in discesa. Addirittura Alfredo Gil mi ha superato nel tratto nel bosco, ma ci tenevo tanto a chiudere secondo che sono riuscito a risuperarlo nel finale. In ogni caso Nadir Maguet era davvero imprendibile. Pensavo di raggiungerlo in salita, ma il suo vantaggio continuava ad aumentare”.
Alfredo Gil: “Speravo nel percorso originale, ma il meteo non si può controllare, ed è giusto così. Ero partito senza strafare perché volevo gestire al meglio le energie per i 24 km. Quando ci hanno comunicato che la gara era stata accorciata ho dato il tutto per tutto recuperando molte posizioni in discesa, superando pure Varesco, che nel tratto finale è riuscito a passarmi. Una bella sfida finale”.
Paolo Bert: “Ho vinto un’altra sfida. Non so se è merito della tenacia o dell’incoscienza, anche perché potevo compromettere la stagione dopo l’infortunio alla caviglia di venerdì. Sono partito con la possibilità di ritirarmi, poi mi sono riscaldato e in discesa ho cercato di non forzare. Per me era troppo importante chiudere la Stava”.
Denisa Dragomir: “Non mi aspettavo di vincere perché Maite Maiora è davvero forte. Io ho sfruttato al meglio le mie doti nella discesa tecnica, raggiungendola e superandola. Probabilmente lei non si è nemmeno accorta della mia rimonta. In salita la spagnola aveva un ritmo importante, ma riuscivo sempre a vederla davanti a me. Quando ci hanno comunicato che l’accorciamento del percorso ho pensato di potercela fare ed ho dato forza a tutte le energie. Dedico la vittoria al team Valetudo, a La Sportiva e a Ionut Zinca”.
Maita Maiora: “Peccato per il secondo posto, non mi aspettavo la rimonta di Denisa, che è stata davvero brava. In salita ero riuscita a fare la differenza, mi sentivo bene ed avevo mantenuto le energie in vista della gara lunga, poi la variazione. Sulla gara lunga probabilmente avrei vinto. Va bene così, anche perché la situazione in quota era difficile”.
Nicola Pedergnana: “Una giornata straordinaria, anche perché battere un record appartenente a Zemmer non è una cosa da tutti i giorni. Sapevo di essere in forma, ma quando dopo 200 metri di gara ho visto Facchini allungare su tutti mi sono un po’ spaventato. Poi però ho dato il tutto per tutto e sono riuscito a colmare il gap e a dargli un certo distacco. Un’eccellente prestazione cronometrica oggi, considerando che il primo tratto era fangoso e scivoloso sulle radici”.
Beatrice Deflorian: “Sono al settimo cielo. Per me vincere la gara di casa è un’emozione unica. Sono riuscita a stare davanti alle avversarie sin dai primi metri. Mi giravo spesso a controllare la situazione, temevo le rimonte di Lisa Buzzoni e di Nadia Scola, ma sono riuscito a gestire il vantaggio. Fantastico”.
Massimo Dondio (Direttore tecnico): “In undici edizioni quella di oggi è stata la più difficile. Il soccorso alpino presente in quota, visto l’improvviso peggiorare del temporale, con fulmini e grandine, ha deciso di variare il percorso ed ha fatto bene. L’incolumità degli atleti è la cosa più importante. Dal punto di vista dei risultati sono arrivate due straordinarie prestazioni per Nicola Pedergnana, campione italiano in carica Fidal, che ha pure stabilito il nuovo record e per Nadir Maguet, che ha preparato questa gara in ogni minimo dettaglio e si è presentato in grande forma. Una Stava Mountain Race con il lotto di partecipanti più elevato di sempre”.