Simone Faggioli, ancora lui, sempre lui. Il pilota fiorentino della Best Lap ha conquistato il settimo successo consecutivo alla Trento – Bondone, l’ottavo complessivo, e lo ha fatto per la quinta volta, battendo il record della gara. Il 9’10”68 stabilito un anno fa ha resistito giusto dodici mesi, il minimo sindacale, è bastato che il leader della classifica italiana ed europea tornasse su questo tracciato per vedere polverizzato quel tempo con un 9’07”66. A forza di vincere questa gara e di stabilire nuovi tempi limite, Faggioli ha quasi raggiunto il mito Mauro Nesti per numero di successi (8 quelli del primo, 9 quelli del pistoiese) e si è avvicinato brutalmente alla barriera dei 9 minuti. Se sia invalicabile o meno lo diranno le prossime edizioni. Fatto sta che una media di 113,7 chilometri all’ora su un percorso come questo fa paura. Contro un binomio tanto spietato Christian Merli sta provando da anni ad opporre le migliori resistenze, ma gli manca sempre qualcosa, soprattutto se gli capita di danneggiare la vettura in prova, come è accaduto questa volta, e di gareggiare senza averla sistemata del tutto, nonostante il lavoro notturno e mattutino dei suoi meccanici. La gara l’ha affrontata e si è pure portato a casa il quarto secondo posto alla Trento – Bondone, ma i 31 secondi di distacco da Faggioli la dicono lunga sulla differenza esistente. La vera sorpresa della giornata è sicuramente la terza piazza del giovane umbro Michele Fattorini, con la nuova Osella PA 2000 Evo, che è riuscito a tenersi alle spalle altri due talenti come Domenico Scola (Osella FA 30 Zytek), vittima di un calo di potenza della sua vettura, e Federico Liber (Gloria C8P Evo), capace di abbassare ulteriormente il 9’56”26 dello scorso anno in un 9’54”04. In questo modo ben cinque piloti sono riusciti a scendere sotto la soglia dei 10 minuti, ed è la prima volta che accade. La battaglia più avvincente della giornata forse è stata proprio quella per il terzo gradino del podio.
Nel gruppo CN Achille Lombardi partiva da favorito, anche alla luce di una netta superiorità espressa in prova, ma in una toccata ha rotto un cerchio della sua Osella PA 21 EVO e ha dovuto lasciare strada al calabrese Luca Ligato (Osella PA 21 EVO Honda), sesto assoluto. Un’uscita è stata fatale anche al trentino Matteo Moratelli, che ha dovuto abbandonare, chiudendo senza sorrisi un week end davvero avaro di soddisfazioni. Dietro a Ligato si sono così piazzati, nel gruppo, il padovano Francesco Turatello sulla Osella PA 21 e il piacentino Severino Gallini sulla Tatuus PY 012 con motore Honda.
Tornando alla classifica generale, dietro al ceco Milan Svoboda (Lola Zytek F. 3000), compare Diego Degasperi, che si impone fra le monoposto di classe 2000, mostrando un feeling sempre più marcato con la sua Lola Honda. Nona posizione per il siciliano Luigi Bruccoleri sulla Osella PA 2000 Honda, che ha accusato problemi di freni i quali già in prova stavano per costargli cari, completa la top ten un altro pilota di casa, quale Adolfo Bottura su Osella FA 30 Zytek, che non ha centrato il proprio record personale come si era prefisso.
Duello tutto trentino nello spettacolare gruppo GT, nel quale l’assegnazione del primato si è risolto in un derby fra la Porsche GT3 di Marco Cristoforetti e la Porsche 997 di Giuseppe Ghezzi, alla fine divisi da appena 4 secondi a favore del noneso, che ha così concesso il bis dopo il successo del 2015. Terza piazza di gruppo e affermazione tra le GT Cup per Luca Gaetani su Ferrari 458.
Ha dato spettacolo l’Alfa 155 V6 di Marco Gramenzi nel gruppo E1-E2SH, che ha vinto senza difficoltà grazie allo stop di Marco Iacoangeli (Bmw 320i), dovuto al surriscaldamento del motore. Seconda piazza per il trentino Michael Valentini sulla Peugeot 207 Super 2000, che ha vinto il gruppo E1 Italia, terza di Silvio Longhi (Ford Mondeo Superturismo), anch’essa di classe 2000. In classe 1600 affermazione per l’esperto veneto Michele Ghirardo sempre molto concreto sulla Honda Civic.
Nel gruppo A una notte di lavoro dei meccanici ha permesso a Tiziano Nones di prendere il via dopo che i problemi alla centralina elettrica avevano bloccato la sua Citroen C4 WRC in prova. Il trentino ha bissato il successo del 2015, precedendo la leader della classifica Gabriella Pedroni (Mitsubishi Lancer Evo VIII), autrice di un’ottima prestazione. Bronzo per l’esperto veneto Ivano Cenedese (Renault Clio RS).
Anche nel gruppo N sul gradino più alto del podio è finito un trentino, in questo caso di origine sorrentina: stiamo parlando di Antonino “O Play” Migliuolo su Mitsubishi Lancer EVO, che ha prevalso di un soffio sull’altoatesino Rudi Bicciato, appena 43 centesimi. Per lui questa è la prima vittoria al Bondone dopo dieci anni di tentativi. Completa il podio la Mitsubishi Lancer di Francesco Allieri.
Ivan Pezzolla ha vinto in gruppo Racing Start RSTB, seconda piazza alla sua prima volta al Bondone per l’altro pugliese della Fasano Corse Giacomo Liuzzi.
Da ricordare che l’associazione “Un sogno per Vincere” ha portato in gara Antonio Lopez e Stefano Zanardelli, entrambi su Mini Cooper Jcw. Un’esperienza che non dimenticheranno mai.
Infine fra le vetture storiche primo successo alla Trento – Bondone in carriera per il rodigino Giovanni Ambroso, che ha portato la sua Osella PA 9/90 a superare l’agguerritissima concorrenza di Jean Marie Almeras (Porsche 935), superandolo di 8 secondi. Terzo gradino del podio per il levicense Remo Decarli (Fiat X1/9 Dallara), ormai abbonato a questa piazza.