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Non cambia padrone la Dolomites SkyRace. Il trentacinquenne friulano Tadei Pivk bissa il successo costruito nel 2015 e porta a quota due il numero di successi nella prestigiosa corsa fassana, anche quest’anno immancabile tappa del circuito Skyrunner® World Series. Il portacolori del Team Crazy Idea ha impiegato due ore, 3 minuti e 39 secondi per coprire i 22 chilometri del percorso, 10 in salita e 12 in discesa, con un dislivello in salita di 1.750 metri, facendo la differenza nella parte discendente, dove la sua tecnica, il suo fisico, la sua capacità di tracciare traiettorie impensabili per gli altri concorrenti, gli ha permesso di accumulare due minuti di vantaggio sui diretti inseguitori amministrati fino al traguardo di Piazza Marconi. All'airone Pivk non è riuscita l’impresa di abbassare il record fissato nel 2013 da Kilian Burgada, 2h00'11", ma ha realizzato il proprio miglior tempo in salita da quando prende parte a questa gara. Tutto straniero il resto del podio e tutto nuovo rispetto al passato: il secondo posto è finito nelle mani del mezzofondista norvegese di Bergen, classe 1997, Stian Overgaard Aarvik, staccatosi nel finale dal compagno di salita Martin Anthamatten, svizzero classe 1984. Il primo è stata senza dubbio la vera sorpresa di giornata, ma anche l’altoatesino di Sarentino Martin Stofner, il fiemmese del ’90 Stefano Gardener e il solandro Davide Magnini, un altro talento del 1997, possono esultare per i rispettivi quarto, sesto e nono posto finale.
Fra le donne Laura Orgué Vila del Team Salomon festeggia due “doppiette”: quella in tema di successi alla Dolomites SkyRace, visto che la sua vittoria di oggi fa il bis con quella del 2014, nonché quella riferita alla tre giorni fassana, che Laura aveva aperto con l’acuto nel Vertical Kilometer, a dimostrazione di una condizione di forma invidiabile. Dietro a lei si è piazzata la bormina d'adozione Elisa Desco (Scott Running), che ha gestito a lungo la posizione senza problemi, terza la francese di Allinges, nell’Alta Savoia, Celia Chiron (Optisport). Anche in questo caso non si è registrato il record, fissato lo scorso anno da Megan Kimmel (2 ore 25'57").
Si sono presentati in 1.100 questa mattina in Piazza Marconi, a Canazei, per prendere il via alla 19ª edizione della gara ideata dall’indimenticato Diego Perathoner. Una bella giornata con temperature decisamente rigide ha creato lo scenario ideale per la corsa verso i 3.150 metri di quota del Piz Boè, punto più elevato della corsa, dove a tratti è apparsa la nebbia. Poco o nulla da segnalare al passaggio in zona Lupo Bianco, a quota 1.750, se si eccettua il fatto che la coppia composta da Maite Maiora ed Elisa Desco si mette davanti al drappello in rosa. Al Passo del Pordoi il duo composto dallo spagnolo Aritz Egea Caceres e dallo svizzero Anthamatten tira il gruppo, precedendo il Overgaard, il francese Francois Gonon e Pivk, mentre Laura Orgué vanta già 30" su Elisa Desco e sulla catalana Maite Maiora.
A Forcella Pordoi, dopo un'ora di fatiche, in testa si forma la coppia formata da Anthamatten e Pivk, con 20” di margine su Overgaard e Gonon, leggermente staccati transitano Magnini e Caceres. Siamo in uno dei punti più spettacolari della gara e si comincia a intravedere la fisionomia del podio. Lo stesso si può dire della competizione femminile, dato che Laura Orgué vanta 35" di vantaggio su Desco e un minuto su Chiron, staccata passa Maiora. Al Piz Boè scorre per primo Anthamatten, con 12” su Overgaaard e 20” su Pivk, leggermente attardati ecco Gonon e Magnini. Nello stesso punto la Orgué vanta due incolmabili minuti sulla Desco, due e mezzo sulla Chiron, quattro su Maiora, poi transinato la Kaspersen, la Debats e la Nilson.
Nel frattempo Tadei Pivk si invola in discesa, conquistando 50 secondi di vantaggio su Anthamatten e Overgaaard, 1'35" su Gonon, Magnini e Viret. Poi, in Val Lasties, il friulano aumenta il gap sugli inseguitori a un minuto e a Pian de Schiavaneis a due. I giochi sono fatti.
Tadei Pivk arriva rilassato al traguardo in 2 ore 3 minuti e 39 secondi, precedendo di 2’13” Overgaard e di 2’48” Anthamatten, entrambi del Team Salomon. Martin Stofner (Sarntal Raiffeisen) paga appena 3’30” di ritardo, il lecchese di Premana Mattia Gianola (Team Crazy Idea) 3’50”, Stefano Gardener (Cornacci) 4’38”, Leo Viret 4’38”, il catalano Jan Margarit Sole (Team Salomon) 5’11”, Davide Magnini (Team Salomon) 5’17” e il francese Adrien Michaud (Scott Running) 6’17”. Gonon chiude undicesimo, dopo aver prodotto un grande sforzo in salita, il trentino Gil Pintarelli (Team Crazy Idea) si tiene stretto il 12° posto, mentre il 19° va sicuramente stretto a Christian Varesco (La Sportiva). Primo dei fassani Mauro Rasom (Bela Ladinia), 44°.
In campo femminile Laura Orgué Vila chiude la sua gara in 2 ore 27 minuti e 43 secondi, precedendo di 1’56” Elisa Desco (Scott Running), di 2’10” Celia Chiron (Optisport), di 4’16” Maite Maiora (La Sportiva), di 12’14” la norvegese Yngvild Kaspersen (Team Salomon), della catalana Ragna Debats (Feec), di 13’30” la russa Ekaterina Mityaeva (Adidas), di 17’36” la spagnola Sheila Avilés Castaño (Matxacuca).
Come tutti gli anni è stato assegnato anche il Memorial Diego Perathoner, premio assegnato al miglior atleta che ha partecipato alla Dolomites e al Sellaronda Skimarathon invernale. Trofeo assegnato a Tadei Pivk e Linda Menardi.
Il comitato organizzatore diretto da Diego Salvador archivia con molti motivi di soddisfazione questa edizione della Dolomites SkyRace, ma già pensa alla prossima, che sarà quella del ventennale, per il quale sarà proposta una quattro giorni di gare, da giovedì a domenica, e probabilmente anche una modifica del percorso di quella finale.