Porta bene la città di Trento al piemontese Emanuele Becchis, di nuovo dominatore sul rettifilo di via Santa Croce. «Sì, è vero, questa città mi porta fortuna – afferma con un po’ di modestia – perché questo è il secondo successo di fila qui. Il livello è molto alto e non è stata certo una passeggiata, ma vincere così dà ancora più soddisfazione. Fino alla semifinale ho cercato di amministrare le forze per il turno successivo, perché sono sforzi non indifferenti quelli che si compiono in queste gare, poi contro Voronin ho sparato tutto».
Era la finale che ti aspettavi? «Se devo essere sincero mi sarei atteso e augurato una sfida per l’oro con Alessio (Berlanda ndr), che ha perso di un soffio la semifinale; mi è dispiaciuto che le cose siano andate diversamente, ma lui sta ritrovando la forma giusta e sono sicuro che il prossimo anno sarà ancora più forte. In quanto alla sfida decisiva, non sono partito bene, così fino a metà io e Voronin siamo rimasti appaiati, poi ho trovato il mio passo e ho preso il sopravvento».
Un pensierino alla Coppa del Mondo? «Lo svedese Norum è irraggiungibile in vetta, ha disputato una stagione incredibile, ma il secondo posto è ancora alla mia portata. Vediamo come va domani, ce la metterò tutta».
Alessio Berlanda non si rammarica più di tanto. «L’anno scorso secondo, quest’anno terzo: salire sul podio è comunque una soddisfazione, anche perché oggi un po’ di emozione e un po’ di problemi alla gambe mi hanno impedito di fare di più. In semifinale ho tirato fuori l’orgoglio, volevo riscattare la semifinale perduta ed è andata bene».
La tua città ha dimostrato di meritarsi la tappa di Coppa del Mondo… «Non c’è dubbio, la cornice è molto bella ed io credo che in futuro possa anche meritarsi il Campionato del Mondo, sarebbe fantastico».
Solo un gradino del podio ha distinto oggi Lisa e Anna Bolzan nella gara senior, abituate a contendersi in famiglia gli allori delle sprint. «Su quattro prove di Coppa del Mondo in questa stagione ne ho vinte tre, quindi non posso che essere soddisfatta, - dice la prima - anche se non ho ancora capito il motivo per il quale ho fallito l’obiettivo in Lettonia (si è classificata quinta, ndr). Qui a Trento volevo riscattarmi a tutti i costi e ci sono riuscita».
In Coppa del Mondo che obiettivo finale ti sei posta? «Rimangono ancora due gare non adatte a me, ma dopo questo successo dovrei essere seconda e quindi posso puntare almeno a tenermi stretta questa piazza».
La sorella Anna non coltiva alcuna recriminazione. «Il secondo posto mi va benissimo, perché da giugno ad oggi non ero più riuscita a salire sul podio. Nelle gare italiane capita spesso che io e Lisa ci contendiamo il successo, in quelle internazionali è più raro, quindi ci godiamo questo momento».
Per il valtellinese Mattia Armellini un bronzo prezioso, nella gara junior. «Sono felice, perché ai Campionati del Mondo ero rimasto con la medaglia di legno in mano e quindi questo terzo posto è un passo avanti. Fra il resto nelle gare ad eliminazione diretta sono partito sempre nella corsia sfavorita e quindi questo podio vale doppio. Di fatto oggi ho perso solo contro in semifinale contro il vincitore, che è un fenomeno…».
La vincitrice della categoria junior, Alba Mortagna ha aggiunto un’altra perla ad una stagione indimenticabile. «Quest’anno avevo già vinto una gara sprint in Lettonia, battendo la russa Burtseva, quindi non si tratta della prima volta sul gradino più alto del podio – racconta la sedicenne bellunese – ed ero fiduciosa, ma il successo non era certo scontato. Mi sono concentrata al massimo fin dall’inizio delle batterie e mi sono divertita molto, invece la finale non ho potuto godermela, dato che la mia avversaria è caduta subito. Sono cose che possono succedere, soprattutto quando la tensione è alta, avrà occasioni per rifarsi già dalla prossima stagione».
Maschera bene la delusione la svedese Malin Boerjesjoe, che ha quattro anni in più di Alba. «Mi dispiace per la caduta, ma non mi ha rovinato questa bella giornata. Il secondo posto rimane un ottimo risultato, che mi tengo stretto».