Un’altra barriera è stata abbattuta. Simone Faggioli si è aggiudicato per la quinta volta in carriera (quarta consecutiva) la Trento – Bondone e lo ha fatto stabilendo il nuovo record della gara: il limite, ora, è di 9 minuti, 20 secondi e 48 centesimi. Un tempo che il campione toscano ha realizzato in una giornata con condizioni meteo perfette, anche se la strada si è dimostrata abbastanza scivolosa. Christian Merli gli ha messo addosso un po’ di pressione con quel 9’28”51, che rappresenta comunque la sua migliore prestazione di sempre, ma il binomio composto dal campione italiano ed europeo in carica e l’Osella FA30 oggi era imbattibile. Lo si era capito già dai primi intermedi, tutti abbondantemente inferiori a quelli di sempre, che Faggioli non avrebbe avuto pietà di nessuno nemmeno questa volta e così è stato. Può comunque essere soddisfatto, il pilota trentino, per come è andata oggi. Di più non avrebbe potuto fare, il suo 9’28”51 è il quarto miglior "crono" di sempre sul traguardo di Vason. Qualche chance in più avrebbe potuto ritagliarsi se i nuvoloni che hanno coperto il sole fra la prova del trentino e quella del toscano avessero scaricato subito un po’ di pioggia sul tracciato, ma così non è stato. È caduta, abbondante, mezz’ora dopo la fine della gara.
Nel club dei driver che nel proprio curriculum possono vantare un tempo inferiore ai 10 secondi si sono aggiunti oggi tre nuovi nomi, a dimostrazione del fatto che ogni edizione presenta vetture sempre più performanti. Il primo è quello del ceco Milan Svoboda (Lola 99), che è salito sul terzo gradino del podio con 9’56”64; il secondo è quello del lussemburghese David Hauser (Dallara Gp2), quarto con 9’59”10; il terzo nome è quello del veronese Federico Liber, la grande sorpresa di oggi, che ha fatto miracoli con la piccola Formula Gloria. Il meno felice del lotto è probabilmente Diego Degasperi, terzo nelle prove di ieri, solo settimo al traguardo a causa di un incidente occorsogli dopo appena 500 metri, che gli ha danneggiato la convergenza. Prima di lui l’esperto Franco Cinelli, che alla Trento – Bondone non manca mai. Nei primi dieci troviamo anche Matteo Moratelli, i cui primi intertempi sembravano poterlo lanciare addirittura ai piedi del podio.
Omar Magliona (Osella PA 21 Honda) ha sbaragliato tra i prototipi Cn (10’12”99), dietro a lui ecco Marco Cappucci, rallentato da un problema di freni a Vaneze. Diciottesimo assoluto, migliore dei piloti con auto coperte, si è classificato Marco Cristoforetti, che conosce ormai a menadito la propria Porsche 911 GT3. È un po’ mancato il suo tradizionale duello con De Tisi e Nones, quest’anno assenti. Dietro a lui il padovano Roberto Ragazzi, che con la Ferrari 458 Superchallenge ha pensato a portare a casa punti in chiave campionato, senza rischiare più di tanto. Lo stesso ragionamento compiuto da Fulvio Giuliani (Lancia Delta Evo) nel gruppo E1 Italia, dove ha avuto la meglio senza grandi difficoltà di Michele Ghirardo (Honda Civic EK4), dominatore della classe 1600.
Nel gruppo A acuto del ceco Lukas Vojacek (Mitsubishi Lancer), in 11’12”67, inatteso alla luce delle prove del sabato, davanti all’austriaco Schweiger e a Gabriella Pedroni (entrambi su Mitsubishi), migliore fra gli italiani: si è trattato di una Trento – Bondone davvero soddisfacente per la giovane pilota di San Michele all’Adige, a proprio agio con questo tipo di vetture meno pesanti da guidare rispetto alle monoposto. Nel campionato italiano a fare il pieno è stato il bolzanino Rudi Bicciato.
Altoatesino è anche il dominatore del gruppo N, Armin Hafner, che ha piegato la resistenza di altre due Mitsubishi Lancer Evo IX, quella del friulano Michele Buiatti (con problemi di trazione e percorrenza nelle curve) e quella del croato Tomislav Muhvic. Quarto Lino Vardanega (Lancer Evo X), che ha sbagliato come altri la scelta delle gomme.
Tra le vetture di scaduta omologazione (E3) la sorpresa negativa è stata lo sfortunato Andrea Lombardi (Bmw M3), al quale problemi al motore hanno impedito di dare battaglia fino in fondo, a tutto vantaggio del vincitore Andrea Biasiotto (stessa auto), che peraltro anche ieri in prova era stato più veloce di 7 secondi. Il podio si è così arricchito di piloti trentini: Alessandro Mazzonelli, staccato di 23 secondi dal vincitore, è risultato secondo assoluto, e Roberto Parisi, che ha terminato a 35 secondi, terzo. Entrambi alla guida di una Renault Clio Williams.
Per quanto riguarda le auto storiche il più veloce, nel derby tutto bresciano, è stato Giovanni Putelli su Lola T492M, che ha fermato il cronometro a 12’01”01, un tempo di tutto rispetto anche se avesse corso insieme alle vetture moderne. Dietro a lui, staccato di 6”15, il camuno Maurizio Sbrilli (Chevron B23), mentre terzo assoluto si è piazzato il trentino Remo De Carli (Fiat X1/9 Dallara) a 8’82”. Al traguardo sono arrivati in 49 con una nutritissima presenza straniera: 9 austriaci, 7 cechi, 2 tedeschi, uno svizzero, un polacco e uno slovacco.
Va così agli archivio una Trento – Bondone nella quale tutto è filato liscio. Il tempo anche stavolta è stato dalla parte degli organizzatori, il numero di incidenti è stato assai basso e ha causato pochissime interruzioni della gara. Appuntamento al 2014.