FOTOGRAFIE PRESENTAZIONE GIRO AL SAS (download)
Si annuncia un Giro al Sas in versione a cinque cerchi quello che prenderà il via domani alle 18.30 da piazza Duomo. Il prestigioso giro podistico, giunto all’edizione numero 70 ed inserito nel programma di «Trento Running Festival», vedrà in lizza per la vittoria assoluta alcuni dei protagonisti delle recenti Olimpiadi di Rio de Janeiro, presentati nel pomeriggio presso «Trento Running Expo» di piazza Fiera alla presenza di Carlo Capalbo, chairman della Commissione della IAAF (Federazione Mondiale dell’Atletica Leggera).
A partire dall’etiope Tamirat Tola, medaglia di bronzo nei 10.000 metri, che tenterà di strappare lo scettro al connazionale e vincitore delle ultime due edizioni della competizione trentina Muktar Edris, quarto a Rio de Janeiro nei 5000 metri, ma poi squalificato per aver calpestato la riga interna della pista. Nel lotto dei favoriti anche i due keniani Geoffrey Mutai, vincitore delle maratone di Boston 2011, Berlino 2012 e New York 2011 e 2013, ed Edwin Soi, che ha dominato per ben cinque volte lo stesso «Giro al Sas». Da non sottovalutare poi l’ugandese Solomon Mutai, bronzo ai mondiali di maratona di Pechino 2015 e ottavo alla maratona a cinque cerchi brasiliana, l’ugandese Abdallah Mande, il keniano Robert Kaptingei, l’ucraino Vasil Matvichuk e il ruandese Felicien Muhtira.
L’Italia sarà rappresentata dalle giovani promesse, visti gli infortuni di Daniele Meucci e Andrea Lalli, con i due trentini Yeman e Neka Crippa, che godranno del tifo dei propri tifosi come valore aggiunto, ma pure il campione europeo juniores dei 3000 siepi Yohanes Chiappinelli, il campione italiano dei 10 km su strada Marouan Razine e l’altro italiano Abdoullah Bamoussa.
Atleti di livello, che si sfideranno sui 10 giri di 1.000 metri, tracciati sul percorso che va a ripercorrere la tradizionale passeggiata della gente trentina per le vie del centro storico. Una manifestazione che mette in palio anche dei premi particolari, ovvero il «Trofeo Cassa Rurale di Trento» al vincitore assoluto, il «Memorial Fabio Giacomelli» a chi transiterà per primo al traguardo volante del quinto giro e il «Memorial Cosimo Caliandro» al miglior italiano.
«Giro al Sas» che rappresenta l’evento clou della prima giornata di gare di «Trento Running Festival» e che sarà anticipato già dalle 15,50 dai campionati provinciali Csi di tutte le categorie, dai cuccioli ai veterani, con in gara oltre 800 podisti provenienti da tutto il Trentino che si sfideranno su varie distanze in base all’età. Da non perdere poi il «Giro al Sas Kids» delle ore 18, riservato ai nati nel 2009 e successivamente, che affronteranno 200 metri con partenza dalla Cassa Rurale di Trento in via Belenzani e arrivo in piazza Duomo.
«Trento Running Festival» sarà animato sin dal mattino nel villaggio allestito in piazza Fiera, con una serie di esibizioni e stand di aziende e alle 11 la presentazione degli atleti top della Half Marathon di domenica.
A Trento Running Expo, oltre a tanti espositori e agli spettacoli di Artinaria, l’animatore Gabriele Biancardi ha fatto conoscere al pubblico Carlo Capalbo, napoletano espatriato in Repubblica Ceca 25 anni fa, capace di trasformare Praga e tutta la nazione, dalla Boemia alla Moravia, in un paradiso per i podisti. Grande amico di Gianni Demadonna, si è inventato una serie di mezze maratone e la maratona di Praga, portando a correre ogni anno 70.000 persone, una vivacità che non è passata inosservata in seno alla Iaaf, tant’è che il presidente Sebastian Coe, ha deciso di portarlo nella propria squadra tecnica.
Nei primissimi anni Novanta, allora poco più che trentenne, con un passato sportivo a livello di nazionale juniores di pallavolo, laurea in giurisprudenza a Napoli e in Economia a Torino, master californiano alla Berkeley e già alcuni anni di esperienza manageriale con Carlo De Benedetti, decise di rimettersi in gioco e scommettere sulla capitale della Repubblica Ceca, ottenendo risultati straordinari, come ha raccontato oggi pomeriggio.
«Anzitutto mi preme dire che Trento è una città meravigliosa – ha cominciato – piacevole per la sua dimensione e per le sue gemme artistiche e culturali, che può vantare una delle gare podistiche più famose al mondo come il Giro al Sas e una mezza maratona che ha tutte le credenziali per crescere in maniera esponenziale. Già quest’anno si sono visti i risultati, considerando gli oltre 1300 iscritti, in rappresentanza di ben 21 nazioni. Un ottimo segnale di internazionalità».
Alla domanda sul perché abbia deciso di collaborare con Trento Running Festival e non con tante altre competizioni italiane che lo continuano a corteggiare, Capalbo ha chiamato in causa la riconoscenza che deve a Gianni Demadonna: «Quando all’inizio della mia avventura nessuno credeva in me – prosegue il napoletano con passaporto ceco – Gianni mi ha aiutato e mi sentivo in obbligo di dare il mio contributo per far crescere questo evento e penso che in futuro combineremo qualcosa di interessante assieme».
Perché a Praga ha potuto sviluppare un progetto vincente in così poco tempo e in Italia è così difficile fare lo stesso? «Forse perché – prosegue Capalbo – spesso non si lavora per il bene comune, a causa di veti artificiali incrociati che impediscono di fare gruppo e percorrere un obiettivo comune. Peculiarità che però non vedo in Trento Running Festival, che sta crescendo velocemente. È questa la strada da perseguire».
Come giudica la sua mission di manager sportivo e membro della Iaaf: «Noi ci proponiamo di fare politica, ma non quella dei partiti, produciamo l’etica della polis, cercando di educare i cittadini, attraverso lo sport, ad intraprendere uno stile di vita migliore, per far star meglio le persone, cercando di portare all’atletica non solo atleti di prima fascia, ma pure bambini, amatori, veterani, appassionati di tutte le età. Come stanno facendo i fratelli Demadonna a Trento».