Il vincitore, il keniano Victor Chumo, non mostra i segni dello sforzo compiuto. «Credo che quello di oggi sia un grandissimo risultato per me – afferma – in primo luogo per il successo conquistato a Trento ed in secondo luogo perché ho migliorato il mio personale nella mezza maratona, alzando l’asticella da 62’46” a 62’14”, un bel salto in avanti». In merito alla gara trentina garantisce che «si tratta di una delle più belle alle quali ho preso parte, con un percorso curato e tanta gente al via, vi dico fin d’ora che farò il possibile per esserci anche il prossimo anno in modo da difendere il successo conquistato oggi».
Di poche parole il secondo classificato, Joash Kipruto Koech: «Nessuna recriminazione, il secondo posto è una gran bel risultato per me – dice – perché si tratta di una competizione molto selettiva, che mi è piaciuta moltissimo. Il prossimo anno ci riproverò di sicuro, con un po’ di esperienza in più, potete contarci».
Said Boudalia, marocchino naturalizzato italiano, che corre per la società bellunese La Piave 2000, si tiene stretto il settimo posto finale, anche perché è il primo europeo in classifica generale. «Il percorso era nuovo per tutti, ma le strade le conosco bene, perché ci ho corso tante volte, quindi sapevo come impostare la gara. Una competizione veloce con tanti campioni al via, che sono partiti forte. Io forse ho esagerato un po’ in avvio, tanto che da metà gara ho badato ad amministrare le energie. Con 20 soli giorni di allenamento alle spalle, comunque, va bene così. Vedo che la Trento Half Marathon è cresciuta molto e penso che lo farà ancora».
Telegrafica anche la vincitrice, Angela Tanui, che ha stupito non solo per i nomi che si è messa alle spalle, ma anche per il tempo stabilito. «Per quanto mi riguarda più del record, in realtà, mi ha sorpreso la vittoria, non immaginavo di poter piegare una concorrenza così agguerrita. Meglio così».
Giovanna Epis, qualche rammarico per aver mancato il podio lo custodisce. «Per quanto riguarda il tempo che ho realizzato oggi non sono particolarmente soddisfatta, perché mi sentivo bene, mi ero allenata nel migliore dei modi e pensavo di poter chiudere in un’ora e 14 abbondante, e così non è stato. Bisogna però considerare il fondo bagnato, che ha reso scivolosi molti passaggi, e il fatto che dal decimo chilometro in poi non ho più guardato il cronometro per concentrarmi sulla keniana che vedevo davanti a me: era sempre a portata, ma non sono mai riuscita ad agganciarla. Tutto sommato, guardando delle maratone alle quali parteciperò, è stata una giornata positiva, e comunque io sono affezionatissima a Trento, perché qui nel 2005 ho vinto il titolo italiano allievi su strada. Tornerò certamente anche il prossimo anno».
Molto soddisfatto per la propria prestazione è Ousman Jaiteh, corridore del Gambia giunto in Trentino come profugo alla fine del 2015 dopo aver attraversato il canale di Sicilia. Il suo 19° posto finale è un gran bel risultato. «Nel mio paese ho sempre corso, almeno 25 chilometri al giorno, sapevo che con un buon allenamento avrei potuto fare bene anche in questa mezza maratona. Oltretutto con un livello così alto e così tante persone al via gli stimoli erano altissimi. Se consideriamo la mia storia degli ultimi mesi è un risultato bellissimo».