Le interviste delle staffette sul Miramonti

Staffetta Esercito (1° classificata maschile): “La staffetta – attacca il primo frazionista Nadir Maguet – è sempre una roulette. Avevamo i favori del pronostico ma può succedere sempre di tutto. Ognuno ha dato il meglio di sé e con un pizzico di fortuna e bravura abbiamo vinto. Io ho cambiato per secondo vicinissimo a Nicolini”. Soddifatto anche Michele Boscacci: “Nadir mi ha dato il cambio assieme al gruppetto di testa,poi ho cercato di prendere un po’ di vantaggio per dare il cambio a Robert con un certo margine e ci sono riuscito. Vincere in un contesto come questo è piacevole”. Onora i compagni Robert Antonioli: “Michele mi ha passato il testimone che eravamo già ampiamente in vantaggio e quindi ho gestito al meglio le energie, cercando di impegnarmi al massimo per onorare il loro impegno ed è giunto un altro oro. Adesso attendiamo la vertical”. Domani il favorito è Boscacci: “Dicono tutti che è la mia gara – spiega Michele – ma non sarà facile. Spero di non accusare troppo la stanchezza di questi primi due giorni”.

Steffetta Trentino (3° classificata maschile): “Oggi stavo davvero bene – racconta Federico Nicolini -. Sulla prima salita ci siamo controllati e sono riuscito a cambiare per primo per affrontare le inversioni e la lunga gradinata. Ho dato il tutto per tutto arrivando in cima per primo e anche in zona cambio. Sono soddisfatto e voglio dire bravi ai miei compagni”. Un pizzico di emozione ma tanta soddisfazione per Gabriele Fedrizzi: “Una medaglia strepitosa. Grazie ai miei compagni. Federico è andato oltre ogni previsione, io ho cercato di gestire al meglio anche se ho perso qualcosa, ma sono riuscito a dare il cambio a Beccari vicino al valtellinese”. Poi ci ha pensato un Filippo Beccari in versione Valentino Rossi: “Sono partito bene dietro a Canclini – spiega l’alfiere dello Ski Team Fassa .- e nella prima salita eravamo assieme, poi Pietro sulla gradinata aveva qualcosa in più e mi ha superato. Io però ci ho creduto fino alla fine e nelle ultime due porte mi sono affiancato e mi sono buttato dentro stile skicross fra Canclini e la porta. Non so neppure io come ho fatto. Grande medaglia”.

Staffetta Esercito (1° classifica femminile): “Non era una gara adrenalinica come altre – racconta Alba de Silvestro – perché c’erano poche squadre al via. L’abbiamo gestita bene ed è arrivata vittoria e medaglia d’oro. Nella prima frazione avevo un’avversaria forte come Elena Nicolini, siamo state praticamente sempre assieme. Me la sono giocata riuscendo a dare il cambio per prima”. Sorridente anche Giulia Compagnoni: “Alba è andata davvero forte e ho cercato di mantenere quello che aveva fatto nella prima frazione. L’importante era non commettere errori, perché con questi cambi repentini può succedere di tutto”.

Staffetta Trentino (2° classificata): “Sono contenta per questa medaglia – spiega Elena Nicolini – ma in particolar modo per la mia compagna Elisa che se la merita tutta. Volevo riscattare il secondo posto della sprint, in cui non sono riuscita a vincere anche per un pizzico di emozione, ed ho fatto un’ottima prova. Sono arrivata in cima per prima, poi ho avuto un problema con la cerniera ed ho perso qualche secondo. Ci ha poi pensato Elisa a chiudere alla grande”. Gli applausi sul traguardo sono stati tutti per Elisa Dei Cas: “Ho portato a termine la gara con un po’ di magagne ma è arrivato l’argento e sono davvero felice. Nella prima salita mi si è bloccata la chiusura dell’attacco degli scarponi e quindi non avevo la giusta rigidità. Ho stretto i denti soprattutto sui gradoni che erano eterni e in discesa avevo paura di cadere con lo scarpone mollo. Ma è andata bene”. 

Staffetta Alpi Centrali (1° classificata giovani): “Sono felicissima – racconta Giulia Murada – per la mia priva vittoria in staffetta. E’ stata una gara combattuta, ma molto bella e divertente, con il valore aggiunto del gioco di squadra. Ho cercato di partire subito bene per dare il cambio in testa ai miei compagni e ci sono riuscita, poi loro sono stati fantastici”. Prova tutta grinta per Simone Antonioli: “Ho cercato di gestire al meglio le energie e di dare un po’ di vantaggio al mio compagno, perché sapevamo che nell’ultima frazione il Veneto aveva un atleta molto forte. L’obiettivo era arrivare al cambio con un certo margine e ci sono riuscito”. Elogia il lavoro dei compagni Nicolò Canclini: “Chi mi ha preceduto è stato davvero bravo. Mi hanno dato il cambio con un margine importante ed ho faticato meno di loro. Poi questi tipi di tracciato sono quelli che prediligo e quindi non è stato difficile conservare il vantaggio. Ora la Vertical che non è la gara che prediligo”.

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