Il vincitore del 13° Tourlaghi, il lagarino Davide Parisi, racconta così la terza tappa: «Sono partito veloce e ho tenuto dietro a me Simone fino al sesto chilometro, – spiega – poi abbiamo fatto un po' di strada insieme e al settimo mi ha superato, anche perché la stanchezza accumulata nelle prime due frazioni si è fatta sentire. A quel punto ho pensato di tenermi dietro senza perderlo di vista, in modo da amministrare i 40 secondi di vantaggio che avevo accumulato nelle prime due tappe. Sono felice di aver partecipato a questa gara, perché ho trovato dei tracciati adatti alle mie caratteristiche, pieni di saliscendi non troppo duri».
Il cuneese Simone Peyracchia torna a casa con una bella esperienza all'attivo. «Massimo Galliano mi aveva suggerito di iscrivermi a questa gara – ha ribadito – e sono contento di aver seguito il suo consiglio. Credo che la classifica finale si sia decisa già nella prima tappa, quando Davide è riuscito a fare la differenza in salita e a guadagnare subito un vantaggio incolmabile, se non altro mi sono preso la soddisfazione di vincere l'ultima: siamo partiti con un ritmo indiavolato, nonostante la stanchezza accumulata, e fino al traguardo volante sono rimasto secondo, poi in discesa l'ho raggiunto e nel finale ho fatto il possibile per andare a vincere la frazione. Ci rivedremo sicuramente l'anno prossimo».
Enrico Cozzini si tiene stretto il terzo posto finale conquistato fra i boschi e i sentieri di casa. «I primi due sono partiti veloci – racconta – e ho preferito gestire le energie per confermare il terzo posto in classifica, così ho fatto gara insieme a Gaspari per controllare la situazione. La graduatoria era consolidata già da ieri sera e oggi non si poteva pensare di cambiare le cose».
La modenese Laura Ricci, al quinto successo in Valle dei Laghi, confessa: «Negli ultimi anni, dopo aver vinto questa gara, penso sempre che quello appena raccolto sarà l'ultimo successo, invece poi la spinta a tornare e a riprovarci rimane fortissima. Questa è stata una delle edizioni più dure, benché articolata solo sue tre tappe, con la seconda decisamente impegnativa. Sono contenta che sia terminata, perché non avevo più».
Anna Zambanini, giudicariese trapiantata a Lasino, ammette: «Laura ha dimostrato fin dalla prima tappa di avere una marcia in più, quindi ho capito subito che avrei dovuto puntare al secondo posto. Sarebbe servita qualche discesa in più per provare ad avvicinarmi, perché nei passaggi in piano ed anche in salita ho sofferto. Se non altro nell'ultima frazione ho ridotto il distacco».