Gianni Vivabene, allenatore dei Pulcini dell’Inter, più che commentare il successo ex aequo di giornata, preferisce stilare un bilancio complessivo della stagione. «Per noi questa è stata l’ultima esperienza dell’anno e per questo abbiamo voluto portare tutti i ragazzi, una rosa di quindici giocatori con tre portieri. - dice - Si tratta di Pulcini ed Esordienti del 2006, che costituiscono un gruppo secondo noi interessante, dotato di buone attitudini. In quanto al Pulcino d’Oro è un torneo faticosissimo da organizzare, quindi bisogna solo fare i complimenti a chi si rimbocca le maniche per regalarci tre giorni bellissimi come questi. Fra il resto il Trentino è un posto molto bello dove soggiornare, quindi torniamo a casa contenti. Fra il resto secondo me quest’anno il livello è cresciuto non poco rispetto al 2016, un segnale importante».
Francesco Magnini, allenatore dei Pulcini dell’annata 2006 della ViPo Trento traccia un bilancio della spedizione valsuganotta. «Una bella soddisfazione arrivare fino al girone del Pulcino d’argento – commenta – dato che l’anno scorso abbiamo vinto quello di bronzo. Siamo venuti con sei ragazzi del 2006 e sei del 2007, per premiarli tutti, lo meritavano visto che si sono impegnati molto bel corso della stagione. Queste esperienze sono importanti perché permettono ai ragazzi di confrontarsi con scuole di alto livello e di rendersi conto cosa significa avere una mentalità e soprattutto un ritmo di gioco vincente».
Qui siete risultati la migliore squadra trentina… «Già da tre anni lavoriamo con metodo e ora si cominciano a raccogliere i frutti di questa organizzazione».
A fine manifestazione il presidente dell’U.S. Levico, che organizza questa manifestazione, appare stanco ma soddisfatto. «Siamo molto provati dopo tre giornate di fatica – ammette Sandro Beretta – ma c’è anche tanta soddisfazione per come sono andate le cose. Siamo stati fortunati, avendo potuto contare su tre giornate di sole, ma anche bravi a coordinare un macchina così complessa. In questa edizione abbiamo affrontato il passaggio da 32 a 48 squadre, da uno a cinque impianti sportivi coinvolti, da due a tre giorni di partite: siamo stati messi a dura prova, ma alla fine tutto è filato liscio. Abbiamo dimostrato di saper coinvolgere le persone, ma anche le scuole e gli enti del territorio, anche grazie all’aiuto che ci ha dato l’Assessorato provinciale allo Sport. Ci tengo a sottolineare anche i ritorni turistici che una manifestazione come questa ha garantito e garantirà alla Valsugana».
Un bel modo, per il vostro sodalizio, per chiudere una stagione che ah riservato anche qualche amarezza… «Nello sport si vince e si perde, a volte le cose vanno bene altre volte no. L’importante è non abbattersi e avere la forza per andare avanti. Con il Pulcino d’Oro possiamo dire di avere vinto».