Hannes Perkmann, il vincitore, non pare troppo sorpreso per il proprio successo: «Ho avvertito fin dallo start ottime sensazioni – spiega – e quindi ho imposto subito un bel ritmo alla gara. Dopo mezz’ora mi sono accorto che gli avversari non riuscivano a recuperare terreno e ho capito che era fatta. Il tracciato mi piace, perché presenta passaggi molto ripidi, ma anche tratti corribili». Il tempo ti soddisfa? «Sì, perché ho dato tutto quello che potevo e quindi abbassarlo ulteriormente non sarebbe stato facile».
Patrick Facchini si tiene stretto il secondo posto. «Hannes ha forzato fin da principio e io oggi non ero nelle migliori condizioni, quindi ho pensato bene di non esagerare e gestire le energie, anche perché la parte più difficile è la seconda e bisogna arrivarci con un po' di benzina nel serbatoio. Già nel primo tratto nel bosco il vincitore è scappato via, fra il resto la temperatura non consentiva di staccare tempi clamorosi, come si è visto, e quindi non si potevano portare attacchi a cuor leggero».
Francesca Rossi, la vincitrice, ha compiuto la propria missione. «Avendo vinto altre due volte questa gara ci tenevo a fare il tris. – spiega – Di sicuro questo è stato il verticale del Cornon più duro fra quelli che ho affrontato, in primo luogo perché gli anni passano anche per me, in secondo luogo per il caldo e infine perché ho un ginocchio dolorante. Le uniche difficoltà le ho incontrate sui “traversi”, perché non riesco a correre con fluidità, ma per fortuna mi sono conquistata subito un vantaggio significativo, che poi ho amministrato».
Veronica Bello, la seconda classificata, sfoggia un largo sorriso. «È un piazzamento che non mi aspettavo e che mi inorgoglisce. – dice – Temevamo molto il caldo, ma per fortuna quando siamo partiti le nuvole ci hanno aiutato, rinfrescando un po’ il clima. Per me questa è la seconda partecipazione al Verticale del Cornon, l’anno scorso ero arrivata sesta, ma non conoscevo il tracciato, mentre questa volta mi sono gestita meglio».