Le interviste ai protagonisti della «Stava»

Ha dimostrato una buona dose di versatilità il vincitore Francesco Puppi, partendo forte in salita e recuperando in discesa: «Ho cercato di fare la differenza in salita, nel terreno a me più congeniale, forzando il ritmo sin dalle prime battute. Ho avuto buone sensazioni, mentre nella parte più tecnica in cima alla salita ho faticato e così Maguet mi ha raggiunto e superato. Anche in discesa le gambe non giravano come in altre occasioni, ma ho stretto i denti dando il tutto per tutto e così sono riuscito ad agguantare e superare il valdostano. Ora spazio agli Europei e poi ai Mondiali».
L’uomo della pioggia alla Stava Mountain Race sembra essere Nadir Maguet: «E’ la mia seconda partecipazione in Val di Fiemme ed  ancora una volta è stato il temporale a farla da padrone. Visto che soffro tremendamente il caldo la pioggia non mi dà alcun fastidio, però sarebbe stato bello riuscire ad affrontare il percorso originale, magari sarebbe cambiata anche la classifica. All’inizio ho faticato a trovare il ritmo, poi quando è aumentata la verticalità ho agguantato la testa della corsa, scollinando con una quarantina di secondi su Puppi e in discesa ce la siamo giocata. Purtroppo è andata meglio a Francesco».
Buone sensazioni per Luca Cagnati, terzo classificato: «Sono soddisfatto del risultato. Dopo un po’ di mesi dove mi allenavo senza avere sensazioni positive, oggi è arrivata la risposta che attendevo. Ho fatto fatica nel primo tratto in salita, dove ho perso anche un po’ di tempo per problemi fisiologici, ma poi ho ripreso il ritmo. Nonostante le vesciche ai piedi sono andato davvero forte in discesa, recuperando parecchi secondi agli avversari».
Felice e sorpresaper la propria prestazione Stephanie Jimenez: «Vincere la Stava Mountain Race dopo così poco tempo che sono tornata alle gare è fantastico. Probabilmente il fatto che la gara sia stata accorciata mi ha avvantaggiato, visto che sono forte in salita. Ho dato il tutto per tutto dal primo all’ultimo chilometro non badando alle avversarie. Ero rimasta un po’ indietro nella prima parte, ma poi ho ingranato passando davanti a tutte. Un week-end fantastico per la nostra famiglia, mio marito quarto ieri, io prima oggi».
Inatteso anche il secondo posto di Lisa Buzzoni: «Ho avuto una notte difficile perché mia figlia è stata male, ma dormire poco alla fine ha portato bene. Nonostante non abbia nelle corde ritmi veloci e il percorso a tratti fosse molto corribile, sono riuscita a gestirmi bene. Non ho esagerato nella parte iniziale, aumentando poi il ritmo nel tratto ripido, che si addice alle mie caratteristiche. In discesa poi mi sono divertita».
In discesa si è esaltata anche Barbara Bani, terza al traguardo: «E’ stata una gara molto dura, ho fatto gran fatica in salita, ma poi ho sfruttato le mie caratteristiche, assieme ad una dose di concentrazione, ed in giù ho recuperato dalla sesta alla terza piazza».
Tratto conclusivo dove invece Antonella Confortola ha perso minuti dalle prime: «Ho faticato nella prima parte, ma poi sono riuscita a passare quarta in cima. Pensavo di poter sfruttare le mie caratteristiche sul Monte Agnello, ma ci hanno deviato. Purtroppo a causa di una caduta in allenamento proprio su questo tracciato pochi giorni fa ho ancora un ginocchio messo male e inevitabilmente sono stata costretta a rallentare in discesa».
Giornata a doppia tinta per il feltrino Nicola Spada, quarto, dopo essere stato secondo: «I muscoli mi hanno tradito. Sono arrivato in cima con i crampi, penso per la pioggia ma soprattutto per una disidratazione muscolare. E così non sono riuscito ad esprimermi al meglio, ma rimango soddisfatto della forma e di quanto fatto. Le sensazioni sono buone».
Il primo trentino sul traguardo è il valsuganotto Gil Pintarelli: «Avrei preferito il percorso originale. Mi ero preparato bene per questa gara. Ho faticato sulla prima salita e in discesa è stata battaglia, come testimoniano i distacchi fra i primi in classifica. Chi mi è arrivato davanti ha dimostrato di aver avuto qualcosa in più, mi resta il rammarico che se ci fosse stato qualche chilometro in più potevo ambire ad un risultato migliore del sesto posto».
Ottimo ottavo anche il teserano Stefano Gardener: «Grande livello in gara e un ottimo piazzamento personale. Mi sono gestito bene, peccato per la riduzione del tracciato, ma la sicurezza degli atleti viene sempre prima di tutto».
La parola va poi agli organizzatori dell'Us Cornacci: «Per il secondo anno consecutivo – precisa il direttore tecnico Massimo Dondio – il meteo non è stato clemente con noi. Siamo stati costretti ad accorciare il percorso due volte, prima del via e nel corso della gara, però non c’erano alternative. Devo ringraziare i volontari e il capo soccorso in quota che hanno consentito comunque il regolare svolgimento di una gara, che non ha mai avuto una lista partenti di così alto livello. Soddisfatti anche della nuova formula sui due giorni di gara. Penso che la riproporremo».

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