Le interviste ai protagonisti della prima tappa

Il vincitore Celestine Nihorimbere ha esordito nel migliore dei modi alla Val di Fassa Running e si è imposto a dispetto di un clima non certo ideale per un corridore del Burundi. «Non sono abituato a correre in montagna, quindi quello di oggi è stato un test molto interessante, che mi ha divertito. – afferma – La pioggia ha reso tutto più difficile, ma quando le salite si faranno più dure sarà ancora più complicato per me, ma sono comunque fiducioso, perchè mi sento bene. Il mio obiettivo è chiudere sul podio questa bella gara».
Massimo Galliano
, secondo classificato, non ha rimpianti. «Con un percorso come questo, lungo, ma anche privo di salite importanti, Nihorimbere ha potuto contare su molti passaggi adatti alle sue caratteristiche e quindi batterlo era quasi impossibile. Io sono in buone condizioni e vivrò alla giornata cercando di amministrare le energie, perché a 43 anni i tempi di recupero non sono quelli di un ventenne. Un minuto di distacco può sembrare molto, ma in una gara come questa può anche essere poco se si considera che le tappe sono cinque. In quanto al clima, ho sofferto più il freddo che la pioggia».

Camilla Magliano, la vincitrice, ha mostrato subito di che pasta è fatta a tutte le avversarie. «Quando siamo partiti non conoscevo né le avversarie né il percorso, quindi non mi ero data obiettivi specifici, – afferma – per questo il successo è stata una bella sorpresa. Il percorso mi è piaciuto, nonostante la pioggia: in salita mi trovo bene, in discesa credo invece di aver perso qualcosa, ma a quel punto avevo già un buon margine di vantaggio sulla seconda e quindi ho potuto tenere un ritmo che desideravo, fermandomi anche a causa di un dolore alla pancia».
Per lei questa era la prima volta in una corsa a tappe. «Non ho badato molto a risparmiare le energie – continua – però io pratico anche triathlon, quindi dovrei essere allenata alle fatiche prolungate. Vediamo come va nei prossimi giorni per capire come amministrare le forze, di sicuro la tappa finale è la più adatta alle mie caratteristiche».
Ana Nanu ostenta al solito grande sportività: «Io oggi ho corso solo per divertirmi – spiega – e quindi il secondo posto è un ottimo risultato. Un anno fa dopo la prima tappa avevo dovuto dare forfait per un problema muscolare ad una gamba, quindi questa volta ho cercato di non forzare mai il ritmo per non prendere rischi. Sono rimasta al terzo posto fino all’ultimo chilometro di salita, quando ho superato Federica Poesini, poi ho cercato di arrivare al traguardo tranquilla non avendo alcuna chance di agguantare la vincitrice».
Mirella Bergamo, terza al termine di un sprint, racconta così la propria gara: «Sono partita tranquilla, poi a metà gara ho visto che riuscivo a conservare la quarta posizione senza difficoltà, allora ho tentato di agguantare la terza, sapendo che questa frazione era la più adatta alla mia preparazione, e in fondo è andata come è andata».

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