Muta radicalmente in positivo la situazione meteo, varia il tracciato diventato più nervoso sulla distanza dei 12,4 km e 550 metri di dislivello, ma nella seconda tappa non cambiano i protagonisti della Val di Fassa Running. A dominare con autorità anche la frazione con partenza e arrivo a Moena (nel giorno della ricorrenza per il patrono San Vigilio), e passaggi in quota a Medil e a Peniola, sono stati ancora il ventiquattrenne burundese Celestin Nihorimbere, tesserato per l’Atletica Malignani di Udine, e la ventottenne piemontese della Podistica Torino a dimostrare di avere qualcosa in più degli avversari.
Sul traguardo di Piaz de Sotegrava i due primattori della gara fassana hanno inflitto distacchi pesanti agli avversari, visto che Nihorimbere ha distanziato di 1’09” il plurivincitore di questa competizione, Massimo Galliano, e di 2’43” il lecchese Paolo Bonanomi, a sua volta più veloce di soli 13 secondi rispetto al compagno di squadra Eros Radaelli. Più corposo invece il gap fra la vincitrice della sfida femminile Camilla Magliano e Ana Nanu del Gs Gabbi Bologna, visto che il riscontro cronometrico ha sancito 3’48”. La terza classificata, Federica Poesini, ha invece accusato 5’20”, la quarta Maria Caterina Saccardo 6’36”, la quinta Mirella Bergamo 8’24”.
Una 19ª edizione della Val di Fassa Running con una starting list di ottimo livello, alcuni dei quali con obiettivi diversi, come Celestin, che punta alle gare "distance", e Camilla, che invece ha nel triathlon e nella corsa in montagna i riferimenti agonistici, ma che scelgono l’evento trentino per ossigenarsi in quota e per affinare la preparazione. Diverso l’obiettivo, invece, degli altri 500 podisti e camminatori presenti, che sfidano se stessi in un contesto paesaggistico rilassante ed emozionante come quello dolomitico.
La gara maschile ha visto come sempre Nihorimbere aumentare il ritmo, con Galliano che però non ha accusato più di tanto lo sforzo, visto che sul gran premio della montagna di giornata, poco dopo l’ottavo chilometro di gara, vantava un distacco di pochi secondi. Ma nel tratto in discesa, dove solitamente il cuneese riesce ad esprimersi al meglio, non è riuscito a sfruttare le proprie caratteristiche per un indurimento muscolare, mentre il burundese ha sfruttato la maggiore freschezza, incrementando ulteriormente il proprio vantaggio, infliggendo oltre un minuto al rivale. Paolo Bonanomi ha provato a resistere nei primi metri all’allungo della coppia di testa, ma poi ha preferito gestire le energie per la seconda parte di gara, chiudendo con un ritardo di 2’43” dal leader, ma con il compagno di squadra Eros Radaelli poco distante. Sesto il vicentino Diego Gaspari e dodicesimo l’atleta di casa Massimo Leonardi.
Senza storia dal primo all’ultimo metro di gara invece la sfida al femminile. Camilla Magliano ha dimostrato avere nelle gambe un ritmo superiore a quello delle avversarie e per l’esperta Ana Nanu non è rimasto altro che proseguire la propria gara e controllare le avversarie, che ha comunque staccato di oltre due minuti. Sul terzo gradino del podio ancora una volta la perugina Federica Poesini, questa volta in solitaria, dato che Mirella Bergamo ha accusato un po’ troppo la salita iniziale: ha chiuso quinta, preceduta dalla veronese di Bardolino Maria Caterina Saccardo. Nona Sara Baroni della Quercia di Rovereto.
Nella generale dopo due tappe, Celestin Nihorimbere ha un tempo di 1h45’51”, ad oltre due minuti (1h47’58”) troviamo Massimo Galliano, quindi con 1h51’51 Paolo Bonanomi, con 1h52’28” Eros Radaelli, con 1h52’39 Mirko Bertolini. In campo femminile Camilla Magliano ha un tempo complessivo di 2h07’52”, Ana Nanu 2h13’02”, Federica Poesini 2h15’41”.
Domani terzo atto con partenza (alle ore 9) e arrivo in Piazza Marconi a Canazei, affrontando un percorso di 9,8 km e 620 metri di dislivello, affrontando i due versanti della valle e transitando per Alba di Canazei.
Celestin Nihorimbere (primo): «Era una tappa con tanta salita, nella quale ho faticato, perché sono abituato a piccoli dislivelli e il distacco da Galliano non era elevato. Allora ho provato a dare il tutto per tutto in discesa, anche se non è il mio forte, ed è andata bene. Non posso che essere contento».
Massimo Galliano (secondo): «Se nella prima tappa avevo provato buone sensazioni, oggi ho patito molto. Ho stretto i denti in salita per non farmi staccare, ma poi avevo le gambe dure e dove potevo attaccare, in discesa, invece ho dovuto rallentare e tenere il mio passo. Una discesa troppo tecnica e non ero sufficientemente lucido».
Paolo Bonanomi (terzo): «È la mia prima corsa a tappe e devo capire come gestirmi, soprattutto perché il recupero gioco un ruolo importante. Ho provato a tenere il passo dei primi inizialmente, ma poi ho capito che non c’era "trippa per gatti" e allora ho tenuto il mio passo, provando a spingere un poco in discesa. Mi rallegra che nella tappa il gap dai primi sia diminuito, nonostante il distacco nella generale sia inevitabilmente aumentato».
Camilla Magliano (prima): «Sono felice per la vittoria, ma accuso la stanchezza. Mi sono piaciute molto le due salite, sul terreno che io amo, in discesa invece ho visto le pene dell’inferno. Sono contenta, anche se non ho parametri per giudicare la mia prova. Mi godo la leadership».
Ana Nanu (seconda): «Camilla è più giovane e nettamente più forte. Non posso sicuramente ambire alla vittoria finale quest’anno e quindi penso a divertirmi e in Val di Fassa, gareggiando in luoghi meravigliosi, mi riesce bene».
Federica Poesini (terza): «Ho tenuto nella prima parte, dando il tutto per tutto nella seconda frazione. Soddisfatta per il terzo posto e mi scuso per la diatriba con la mia rivale nella prima tappa».