È una vigilia tra il serio ed il faceto, quella che caratterizza la 64ª Trento-Bondone, la classicissima di velocità in montagna organizzata dalla Scuderia Trentina. Sì, è vero, ci sono le prove ufficiali, ma pochi piloti durante il sabato analizzano pubblicamente le proprie performance. La giornata di prove è fondamentale per trovare il giusto assetto in vista della gara della domenica (partenza delle prime auto alle 11), ma le discussioni su come migliorare le prestazioni delle auto avvengono sempre all'interno dei motorhome, con i piloti che fanno poi buon viso a cattivo gioco, provando a mascherare la tensione.
I pronostici della vigilia parlano chiaro: a giocarsi il podio dovrebbero essere Simone Faggioli (già cinque volte trionfatore a Vason e dal 2010 dominatore assoluto della corsa), Denny Zardo (primo nel 2005) e l'atleta di casa Christian Merli, ancora alla ricerca del primo acuto nella gara da lui più sentita.
Il fiorentino Simone Faggioli conosce il tracciato come le proprie tasche, secondo la maggior parte degli addetti ai lavori ha tutte le carte in regola per centrare il sesto successo alla Trento-Bondone, ma non si fida e spiega come nessun dettaglio può essere lasciato al caso: «Stiamo lavorando con attenzione per vedere di dare il massimo domani. Per la prima volta sono qui con questa macchina (una Norma M20 Fc spinta da un motore Zytek da 3000 cc, ndr) quindi stiamo apportando le modifiche necessarie affinché tutto vada per il meglio. Questa gara è davvero lunga, quindi la messa a punto rappresenta spesso una vera incognita».
Poco più in là, Denny Zardo (che dispone di una potente Osella Fa 30 Zytek) scherza con Omar Magliona (Osella Pa 21S Evo Honda), quest'ultimo terzo nel Campionato Italiano Velocità in Montagna e pronto a rivestire i panni di un autentico outsider in grado di dare fastidio ai più quotati avversari.
Lo stand più affollato, però, è quello di Christian Merli. Il pilota di Fiavé non nasconde il fatto che per lui ogni anno la Trento-Bondone rappresenti qualcosa di speciale e unico. L'emozione di correre sulle strade di casa, la presenza di tanti tifosi che lo pressano fin dal venerdì, la pressione di dover far bene ad ogni costo regalano al driver giudicariese tante sensazioni positive, ma anche tanta tensione che talvolta potrebbe giocare brutti scherzi. Dopo aver fatto segnare il miglior tempo nella prima prova con la propria Osella Pa 2000 Honda, Merli non si esalta: «I tempi del sabato non contano nulla, anzi penso che Simone nel finale abbia pure rallentato. Noi continuiamo a lavorare per limare ogni dettaglio, anche perché in una gara lunga come questa non è mai detta l'ultima parola e l'imprevisto è sempre dietro l'angolo. Sappiamo benissimo che, a parità di guida, Faggioli e Zardo hanno qualcosa in più di noi dal punto di vista della potenza, quindi se tutto andrà secondo le previsioni, loro finiranno davanti a me in classifica. Però non si sa mai – conclude Merli scherzando – anche l'Italia ai Mondiali avrebbe dovuto fare sfracelli, invece...».
Intanto, l'area ex Zuffo che accoglie i vari stand è un'autentica festa dei motori. Rombi assordanti, centinaia di appassionati a chiedere autografi ai big o ad ammirare i prototipi, i più attempati a ricordare quando le auto storiche erano nelle loro mani, mentre i figli o i nipoti si scattano «selfie» con i bolidi a quattro ruote: anche questo è Trento-Bondone, un'autentica sagra automobilistica accolta quest'anno da un sole atteso quasi quanto l'appuntamento con la regina delle corse in montagna della Penisola. Oggi gli oltre 200 piloti erano tutti amici, domani per 41 tornanti e circa 10 minuti di gara le cose cambieranno.