La reginetta della Stava Sky Race 2014 è Antonella Confortola, la forte atleta della Forestale che ha scritto un’altra pagina rilevante della sua carriera sportiva. Dopo aver vinto lo scorso anno la gara lunga a Tesero ed essere la detentrice del record sul vecchio percorso, ha fatto registrare il primato anche nel Verticale del Cornon: “Ero indecisa sino all’ultimo se partecipare alla skyrace o al vertical perché ero reduce da un infortunio muscolare. Alla fine ho preferito cimentarmi nella competizione che più mi si addice. Sono davvero felice sia per la prestazione che mi ha dato segnali confortanti sul recupero, sia per il fatto di aver ottenuto un altro record nella gara alla quale sono maggiormente affezionata, sulla montagna di fronte a casa che esploro sempre in allenamento, seppure dall’altro versante. Ho voluto da subito improntare il mio ritmo e il risultato cronometrico mi ha dato ragione”.
Anche Urban Zemmer sembra non avere limiti, trionfando nel Verticale del Cornon mettendosi alle spalle i più giovani compagni di team Roberto Moletto e Nadir Maguet, che centrano così un prestigioso en plein per la squadra fiemmese.
Urban, non è arrivato il record ma sei comunque soddisfatto? Sì sono contento ugualmente, alla fine l’importante è vincere, al record penserò un’altra volta magari». Sei partito subito all’attacco o hai preferito gestire le forze? «Sono partito senza strappare più di tanto, restando insieme agli altri, poi ho impostato la gara sul mio ritmo e sono riuscito ad arrivare in cima ed è andata molto bene direi». Con il Verticale del Cornon hai un particolare feeling, cosa ti piace di più di questa competizione? «Qui a Tesero c’è dentro un po’ di tutto, è diversa rispetto alla corsa di Canazei. Quest’anno poi – spiega Zemmer - mi sono allenato di più proprio per questo tipo di gara».
Secondo gradino del podio per il compagno di squadra Marco Moletto che riscatta parzialmente un opaco mondiale a Chamonix: «All’inizio ero un po’ pessimista perché ai mondiali francesi della scorsa settimana non ero andato bene. Qui – prosegue Moletto - ho iniziato bene tenendo il passo di Zemmer per parecchio, fino a quando lui non ha aumentato il passo ed è fuggito». Non brucia perdere da un atleta un bel po’ più anziano di te? «No, perché lui è un caso unico, non penso ci saranno altri corridori che andranno forte come lui alla sua età».
Soddisfatto anche il giovane Nadir Maguet, pure lui reduce da un mondiale al di sotto delle aspettative: «A Chamonix sono andato male. Qui ho avuto delle buone sensazioni che mi fanno ben sperare per i prossimi Vertical a cui parteciperò. Sono molto soddisfatto del terzo posto, nel mio team c’è l’idolo del Vertical come Urban Zemmer e non posso che prendere spunto per il futuro da uno come lui».
A fine gara il vincitore della Stava Sky Race, il piemontese Paolo Bert non sembra nemmeno aver fatto fatica, tanto da spiccare un salto al momento di tagliare il nastro al traguardo: «Dopo il secondo posto dell’anno scorso finalmente sono riuscito a vincere questa gara e sono contentissimo». Come hai affrontato la sfida? «Sono partito con calma, mi sono tenuto un po’ in salita e ho recuperato lungo il percorso, passando in testa sulla punta più alta che mi ha permesso di arrivare primo all’arrivo. Che significato ha questa vittoria? «Mah… a me piace soprattutto gareggiare, poi è chiaro che se vinco o arrivo nelle posizioni di testa sono più felice. Però – chiude Bert – per me l’importante è non cadere e farmi male e avere la possibilità di correre tutte le domeniche».
Secondo posto per uno stremato ma felice Fabio Bazzana: «Sono molto soddisfatto, è il mio primo podio qui alla Stava Sky Race, di solito mi perseguita la nuvoletta di Fantozzi e anche oggi ho rotto un bastoncino in salita però non volevo mollare, e alla fine, nonostante una caduta, sono riuscito a recuperare anche su Christian Varesco, un giovane che sta facendo molto bene e gli faccio i complimenti». Senza la rottura del bastoncino potevi ambire alla vittoria? «Si corre sempre per vincere ma oggi era un po’ difficile primeggiare anche perché ho nelle gambe tante gare e vengo da una 42 chilometri di domenica scorsa e il secondo posto va benissimo».
Terzo posto di assoluto valore per l’atleta di Tesero Christian Varesco: «Sono partito deciso senza mai mollare e questo terzo posto è un bel premio, grazie anche al pubblico di casa che mi ha sostenuto oggi». Sei stato secondo a lungo poi hai perso una posizione nel finale, qualche rimpianto? «No. È vero che fino a venti minuti dal traguardo ero secondo ma Fabio (Bazzana, ndr) è fortissimo e quando mi ha superato mi sono attaccato a lui e sono contento del terzo posto».
«Non mi aspettavo di arrivare prima, è una soddisfazione grandissima per me – attacca la vincitrice in campo femminile della Stava Sky Race Nadia Scola. L’atleta fassana analizza così la sua gara che le ha permesso di sbaragliare le concorrenti: «Sono partita piano ma in salita ho ripreso le altre davanti e non ho più abbandonato la testa della corsa. Per la prima volta poi – spiega Nadia – sono riuscita a gestire molto bene la discesa e portare così a casa un altro successo».
Al settimo cielo anche il direttore sportivo dell’evento Massimo Dondio: «Una grande edizione della Stava Sky Race. Nel Verticale c’era una starting list di assoluto livello e le due prestazioni di Zemmer e Confortola sono state superlative, mentre nella gara lunga, seppure mancasse qualche big per concomitanze è andata in scena probabilmente la Stava Sky Race più combattuta della storia. Come Cornacci siamo felicissimi per il record di partecipanti, con oltre 300 atleti in gara, un grazie a tutti e, in particolar modo, ai volontari che ci hanno consentito di raggiungere questo importante traguardo».