Si sono chiusi all'insegna del Veneto e del veronese Giovanni Vito i Campionati Italiani Esordienti e Allievi delle Terme di Comano, che hanno visto impegnati circa 800 corridori provenienti da tutta Italia. Dopo Mattia Petrucci, vittorioso alla rassegna tricolore trentina nel 2016, è stato ancora una volta un corridore della Cage-Capes a salire sul gradino più alto del podio della corsa riservata agli Allievi, decisa da uno sprint a tre: in volata Vito, protagonista di una fuga di 30 chilometri, ha avuto la meglio su Andrea Piccolo, che può recriminare per una caduta lungo la discesa finale mentre era involato verso un'ormai certa vittoria. L'atleta lombardo, visibilmente sofferente all'arrivo, è comunque riuscito a infilarsi al collo la medaglia d'argento, mentre il bronzo è andato a un altro portacolori della rappresentativa veneta, Matteo Zorzi.
La gara più attesa dei Campionati Italiani non ha deluso le attese, con i 145 corridori al via (solamente 44 hanno raggiunto il traguardo) chiamati a coprire 79,4 km, caratterizzati da una prima parte pressoché pianeggiante sul circuito della “Val Lomasone”, a precedere la doppia tornata dell'impegnativo circuito “Don Guetti” e i due giri dell'anello conclusivo “Delle Terme” con l'ascesa di un chilometro del Ponte dei Servi.
La gara si è infiammata all'uscita dal circuito della “Val Lomasone”, quando il campione italiano a cronometro Antonio Tiberi (toscano della Olimpia Valdarnese) andato in avanscoperta al km 43, seguito a distanza da Gianmarco Garofali (Recanati) e Riccardo Pollini (Azzanese). Hanno provato ad accodarsi anche i lombardi Andrea Piccolo, Davide Persico e Federico Chiari, ma la reazione del gruppo è stata veemente. Tutto da rifare.
A quel punto è uscito allo scoperto un quartetto composto da tre veneti, ovvero il classe 2002 Davide De Cassan (Bruno Gaiga Campi) e i due classe 2001 Giovanni Vito ( Cage-Capes) e Matteo Zorzi (Giorgione Aliseo), a cui si è accodato Enrico Baglioni (Pedale Toscano Ponticino). L'azione ha subito preso quota e si è poi rivelata decisiva.
Al km 58 i battistrada vantavano 2'02” di vantaggio sul gruppo, con Baglioni che non ha retto al ritmo imposto dai tre veneti ed è stato riassorbito dagli inseguitori. Per il terzetto di testa è iniziata una sorta di cronometro a squadre, ma nel finale sono arrivati nuovi colpi di scena: il giovane De Cassan ha mollato la presa al primo passaggio sulla salita del Ponte dei Servi, dove Andrea Piccolo è riuscito grazie a uno splendido forcing a riportarsi sulla testa della corsa.
Al comando si è formato un nuovo trio con Piccolo a fare l'andatura. Il corridore lombardo è riuscito a prendere il largo sull'ultima salita di giornata ma, proprio quando sembrava lanciato verso la vittoria, è stato vittima di una caduta in discesa e si è visto raggiungere prima da Giovanni Vito e poi da Matteo Zorzi.
A decretare l'ultimo vincitore di «Terme di Comano 2017» è stata una volata a tre, vinta da Vito su Piccolo e il compagno di squadra Matteo Zorzi. Grazie a questo successo, il Veneto si è imposto nel medagliere salendo a quota tre ori, uno in più rispetto a quelli del Piemonte.
Alle spalle dei tre di testa è andato in scena un altro sprint, quello per il quarto posto, vinto dal lombardo Alessio Martinelli sul toscano Giosuè Crescioli. È arrivato un doppio piazzamento anche per il Trentino, con Andrea Debiasi del Cc Forti e Veloci ottimo settimo e il campione provinciale Edoardo Zambanini decimo, entrambi a 29” dal vincitore.
Giovanni Vito, il vincitore, mezz’ora dopo aver tagliato il traguardo è ancora segnato dalla fatica. «Si è trattato di una gara veramente dura, che è rimasta in equilibrio fino alla fine. Per questo successo devo ringraziare tutta la nostra squadra, che ha lavorato per coprire me e Matteo. Quando Piccolo è rientrato su di noi ho temuto di avere poche chance di vincere, invece alla fine è andata bene».
Il compagno Matteo Zorzi, medaglia di bronzo, si concentra sugli ultimi minuti di gara: «Con Giovanni e con De Cassan abbiamo deciso di scattare a 30 chilometri dall’arrivo, volevamo che vincesse uno della nostra squadra: l'obiettivo unico era quello. In salita ho perso contatto con i primi, poi sono rientrato a 500 metri dal traguardo e in volata ho dato quello che avevo. Più di così non potevo fare».
Il secondo classificato, Andrea Piccolo, è arrivato sul podio senza più energie e lo ha lasciato, stremato, subito dopo la cerimonia di premiazione, complice il dolore per la caduta in cui è incappato nel finale di gara.