Dolomites Skyrace

Le interviste ai protagonisti del Vertical Kilometer
Patrick Facchini: «Una gara in cui bisogna spingere»

Patrick Facchini, il vincitore, è felicemente sorpreso: «Erano tre settimane che non affrontavo una gara – spiega – e non sapevo come mi sarei comportato, anche se so come arrivare in forma alle sfide. L’anno scorso mi sono messo alla prova per la prima volta in questa competizione e quindi sapevo che si tratta di un tipo di percorso che mi si addice, molto duro, con pochi tratti in cui si corre e tanti in cui bisogna spingere, così a metà tracciato, avendo retto il ritmo di Bonnet senza grossi problemi, ho deciso di attaccare. Non mi sono guardato indietro fino a quando non ho guadagnato venti e poi trenta metri, quindi ho amministrato il vantaggio. In quanto alla pioggia non ci ha dato noia, quando si sale non rappresenta un problema».
Lo svizzero Remi Bonnet, secondo classificato, spiega perché si considera soddisfatto: «Fino a metà gara ero davanti e un pensierino al successo finale lo avevo inevitabilmente fatto, ma poi Patrick mi ha superato ed ha imposto un ritmo impossibile da contrastare, così ho dovuto limitarmi a seguirlo a distanza. Sono contento, perché all’inizio dell’anno mi sono infortunato e questa è stata la prima occasione, nel 2017, in cui mi sono sentito in forma: considero questa gara anche un bel warm-up in vista della skyrace di domani. Il prossimo anno, comunque, ci riproverò, ve lo garantisco».
Lo sloveno Nejc Kuhar, per l’ennesima volta sul podio di questa gara, non perde mai il sorriso: «Oggi mi sentivo bene e ho cercato di dare tutto quello che avevo, ma sinceramente le risorse per battere Patrick non c’erano, è andato troppo forte per tutti. Si tratta di una gara durissima, che però affronto sempre volentieri. In quanto al tempo finale lo scorso anno avevo fatto meglio, ma più di così stavolta non avrei potuto fare».
La vincitrice Axel Mollaret non si nasconde: «Ero venuta a Canazei con il preciso obiettivo di vincere, incoraggiata dal fatto che in questa stagione le cose stanno andando particolarmente bene, ed esserci riuscita regala una bella soddisfazione. Quello che non mi potevo attendere era di battere il record, una bellissima sorpresa. In quanto al percorso mi piace molto, perché presenta parti differenti e grande verticalità, che io amo».
La finlandese Susanna Saapunki, seconda classificata, al suo esordio in Val di Fassa non poteva fare meglio. «Io sono una fondista, da poco tempo ho cominciato a partecipare a queste gare e devo dire che ci sto prendendo gusto, visto che questo secondo posto si aggiunge a quello conquistato a Santa Caterina un mese fa. Il prossimo anno punterò al successo, magari con un po’ di esperienza in più in questa disciplina divertente».
La svizzera Victoria Kreuzer, terza classificata, ha pianificato con cura la propria spedizione fassana. «La settimana scorsa l’ho trascorsa in Val Gardena, dove mi sono allenata per arrivare al meglio a questo appuntamento e devo dire che l’impegno ha pagato. Trovo fantastico correre in mezzo a queste montagne, oggi mi è sembrato di vivere un sogno, coronato da un bellissimo terzo posto. Anche le condizioni climatiche erano ideali, dopo il caldo di giovedì».
Ritrova la gamba anche Antonella Confortola: «La condizione sta arrivando dopo l'infortunio ad inizio stagione e sono felice della mia prova. Ho preferito partire senza strafare aumentando progressivamente il ritmo. Le prime due non le ho mai viste ma la Kreuzer e la Orguè sono riuscite ad avvicinarle nella seconda parte».


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