Dolomites Skyrace

Raggiante per la vittoria Jan Margarit Solé
Felice per la riduzione del tracciato Laura Orgué

Continua il trend positivo di risultati in questa stagione del catalano Jan Margarit Solé, vincitore anche della Dolomites Skyrace: «Sono al settimo cielo. Vincere a Canazei è il sogno di tutti. Nel Vertical di venerdì sono stato male e nella parte finale ho tirato i remi in barca, risparmiandomi per la gara lunga, ma non pensavo di andare così forte. All’inizio sono partito abbastanza lento, perché non sapevo che tempo avremmo trovato ed ho marcato stretto il gruppo dei migliori. Poi siamo rimasti in pochi, ero sesto alla Forcella Pordoi assieme a Marco De Gasperi, che mi ha spronato ad aumentare il ritmo per raggiungere i leader e ci siamo riusciti in discesa. Nel tratto finale, dove bisognava correre, ho sganciato Marco ed ho raggiunto e superato Magnini. Una discesa spettacolare e divertente».
La seconda sorpresa di giornata è rappresentata dal giovane trentino Davide Magnini: «Salire sul podio in una delle gare simbolo del calendario skyrunning è una grande soddisfazione. Inizialmente non volevo iscrivermi, perché ero stanco dopo la prova dello scorso weekend in Galles, ma poi non sono riuscito a resistere dal richiamo di questa sfida, la forma era buona ed ho deciso di venire a Canazei, dopo aver sostenuto un esame universitario giusto ieri». Davide è iscritto a Ingegneria industriale e di esame ne sosterrà un secondo già giovedì prossimo. «Questa è una gara inserita in un contesto paesaggistico strepitoso, una festa di sport. - continua Magnini - Sono partito bene in salita, cercando di tirare il più possibile, bella anche la prima parte della discesa tecnica, dove ho superato Remì Bonnet, poi però nel finale, quando bisognava lasciar andare, ho iniziato a sentire mal di gambe per lo sforzo della scorsa settimana ed ho calato il ritmo. Da dietro è arrivato Jan, fortissimo in discesa, che ha fatto un garone nel finale. Complimenti a lui».
Sul podio senza riuscire a sfatare il tabù di vincere a Canazei Marco De Gasperi: «Ho capito subito che la gamba non era quella che mi aspettavo ed ho dovuto alzare bandiera bianca nei primi chilometri. Peccato, avrei voluto avere sensazioni migliori. È stata una gara di testa, ho cercato di non mollare e di non farmi sorprendere dalle brutte sensazioni che avvertivo. Ed è stata l’esperienza a consentirmi di non demoralizzarmi. Quando era ora di impugnare i bastoncini sulla forcella ho visto che anche chi era con me non aveva molte energie e nella seconda parte assieme a Jan abbiamo iniziato una fantastica rimonta, con un ritmo incredibile. Lui aveva ancora qualcosa in più di me ed è riuscito ad agguantare Magnini. Peccato, perché non sono riuscito a vincere questa gara neanche oggi. Il podio comunque va bene, pensando che davanti a me ci sono due atleti la cui età complessiva non raggiunge la mia».
Non è certo rimasta delusa per la cancellazione del tratto in quota al Piz Boè la dominatrice Laura Orguè: «Vincere è sempre bello e in tutta onestà sono felice che abbiano deciso di accorciare il percorso, perché non mi piacciono le gare troppo lunghe, anche se con la variazione iniziale lo sviluppo complessivo e i chilometri erano quasi gli stessi delle passate edizioni. Già mi sono trovata in difficoltà venerdì nel Vertical, se oggi avessi dovuto affrontare la salita del Piz Boè, probabilmente avrei fatto molta più fatica, invece così il percorso si adattava perfettamente alle mie caratteristiche».
Ammaliata dal tracciato, la seconda classificata  Hilary Gerardi: «Sono felice del risultato, una gara molto dura, ma bella. Peccato che non siamo saliti sul Piz Boè, quindi dovrò tornare l’anno prossimo. L’ambiente è fantastico, abbiamo passato luoghi meravigliosi, anche se ho faticato sin da subito, pure il tratto sulla pista Diego era impegnativo».
Podio inatteso per la terza classificata Hilde Aders: «Mi sono riscattata rispetto ad ieri, quando ero andata proprio male, nonostante i verticali siano le mie specialità. Non mi aspettavo di salire sul podio e sono sorpresa dalla mia prestazione in discesa, non sono mai andata così forte. Pordoi e Forcella due posti incredibili. Gran bella gara e tanto pubblico a sostenerci».
Giornata negativa per la prima delle azzurre, Silvia Rampazzo, quarta: «Le gambe non giravano, non sono mai riuscita a trovare il ritmo, peccato. Ma ogni tanto capitano giornate negative. Ho faticato molto in salita e ho pensato più volte di ritirarmi, ma poi non mi sono scoraggiata e devo dire che in discesa mi sono divertita moltissimo e sono riuscita a recuperare ben quattro posizioni».

Il bilancio degli organizzatori

Diego Salvador (Presidente Dolomites SkyRace): «Come organizzazione ci rimane il rammarico per non essere riusciti a proporre il percorso integrale, ma il Piz Boè era avvolto dalla nebbia, era impensabile far salire gli atleti a 3.000 metri di quota. Grazie alla nuova salita iniziale alla fine lunghezza e dislivello sono diventati simili a quello della passata edizione e gli atleti sono comunque rimasti tutti soddisfatti. Abbiamo ricevuto tanti complimenti e questo per noi è la gratificazione più grande. I nostri numeri sono importanti con milla iscritti e 41 nazioni rappresentate. Per mantenere uno standard elevato ogni anno cerchiamo di inserire novità, come la nuova salita intitolata al fondatore della gara Diego Perathoner e come la diretta streaming, che ha fatto registrare contatti importanti. Grazie a tutti i 220 volontari che ci hanno aiutato lungo il percorso, ai ristori e in zona partenza e arrivo. Senza di loro questa non sarebbe la gara che tutti apprezzano».


Dolomites Skyrace
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