Per Davide Magnini una vittoria sui monti di casa, cercata e in parte annunciata: «Devo dire che in questo periodo ho già iniziato la preparazione per la stagione invernale dello scialpinismo e quindi il mio fisico risente della stanchezza. Certamente ci tenevo molto a questa gara, abitando a pochi chilometri da qui. Sono partito deciso assieme a Patrick Facchini, nel primo tratto di gara siamo rimasti insieme, ma allo scollinamento tra la val della Mite e la val della Mare l'ho staccato di qualche metro. Li ho capito che potevo farcela, perché lui è forte sul ripido io vado meglio sui tracciati dove si può correre. Poi sono salito regolare a godendomi l'arrivo al rifugio Mantova con il sole e stabilendo il nuovo record».
Patrick Facchini del Team la Sportiva, secondo classificato, è ugualmente soddisfatto: «Onore a Magnini. Questo era il suo terreno non il mio e inevitabilmente mi ha staccato, anche perché è abituato a questi tracciati e alla quota e ne aveva più di me, oltre ad essere stimolato dal correre in casa. Bello comunque il percorso, che conosco bene perché Mario Casanova, gestore del rifugio Mantova è mio cugino e vado spesso a trovarlo».
Un podio conquistato con determinazione quello di Nicola Pedergnana: «È un periodo in cui non riesco ad allenarmi, per via del lavoro, quindi il terzo posto mi sta bene. Ho pagato a Patrick un minuto e mezzo, mentre fino al Brick ho battagliato con Daniele Felicetti, che trovo sempre più in forma e competitivo. Contento anche per aver confermato il secondo posto nel Trentino Vertical Circuit. Per me, che sono della val di Rabbi, questa è quasi una gara quasi di casa e salire sul podio è un onore».
Sorpresa del risultato la vincitrice della gara femminile Paola Gelpi: «Non immagiavo di poter vincere, poiché prediligo le gare lunghe con salite e discese. Mi sono trovata bene su questo sentiero, lo conosco, l'ho provato un mesetto fa, perché abitando qui vicino ne ho avuto la possibilità, ma non per preparare la gara, solo perché è una bella montagna».
Secondo posto per la vincitrice dell'ultima edizione del Vertical del Vioz, Isabella Morlini, una reggiana che trascorre molto del proprio tempo in Val di Sole: «Questo secondo posto è una soddisfazione, non essendo più giovanissima. Ho disputato una gara molto regolare su una montagna molto bella, che amo particolarmente, il secondo posto del podio mi appaga, certo sono stata più lenta rispetto al 2010».
Un'altra giovane sul podio al Vertical Vioz, si tratta di Giulia Murada: «Non conoscevo questa montagna e nemmeno il vertical. Mi aspettavo di trovare un tracciato ripido, invece ho affrontato un percorso su sentiero molto bello e con tratti dove si può respirare. Sono partita piano, perché è scattata subito la corsa alle prime posizioni ed il sentiero dopo i primi metri era stretto. Ho avuto un po' di difficoltà dopo metà percorso, poi mi sono ripresa, ero quinta e verso il rifugio Mantova ho raggiunto la quarta e la terza, guadagnandomi il podio».