FOTOGRAFIE ASSEMBLEA ELETTIVA E CONVEGNO (scarica)

I Periti industriali sono in buona salute
Lunedì i risultati delle elezioni del Consiglio

Quale lo stato di salute della professione del perito? Positivo e con un’importante attitudine ad adattarsi negli anni al cambiamento. E’ questo quanto emerso in sintesi dall’Assemblea autunnale del Collegio dei Periti Industriali e Periti Industriali Laureati della Provincia di Trento, che si è svolta presso il Centro Congressi Interbrennero, consesso che ha avuto anche il compito di eleggere il nuovo consiglio per il mandato 2017-2021. Per sapere i nomi della nuova squadra che guiderà la categoria bisognerà però attendere lo spoglio previsto per lunedì 18 settembre dalle 20. Apertura delle urne che ratificherà il nuovo consiglio, a meno di eventuale ballottaggio previsto per giovedì 21, che successivamente eleggerà il nuovo presidente. All’apparenza nel segno della continuità, con il timoniere uscente Lorenzo Bendinelli che si è riproposto per guidare la categoria fino al 2021.
Nel corso dell’assemblea elettiva andata in scena presso l’Interbrennero di Trento non si sono ricandidati il tesoriere Fabio Dandrea e il consigliere Cesare De Oliva, salutati calorosamente dall’assemblea, mentre in lizza per 9 poltrone, oltre a Bendinelli sono in 10, ovvero gli uscenti Gabriele Cassetti, Diego Broilo, Mariano Inama, Lorenzo Modena,   Matteo Gadotti,  Stefano Tasin e i nuovi Daniele Taravan, Matteo Castellini, Stefano Saveriano e Roberto Bornacin.
La partecipata assemblea è stata pure un’occasione per tracciare un bilancio da parte del presidente uscente Lorenzo Bendinelli: «Gli ultimi cinque anni per la nostra categoria non sono stati facili a causa della crisi globale dell’economia e in particolar modo del mondo dell’edilizia. Ci sono stati cambiamenti importanti anche per la nostra categoria. Abbiamo affrontato con determinazione alcune sfide significative, come in occasione del congresso nazionale di fine 2014 dove è stato sancita la necessità dell’innalzamento del livello di istruzione per l’accesso alla nostra categoria e alla professione intellettuale, allineandoci con le direttive europee. Ne è conseguita una legge nel maggio 2016 che prevede, per l’iscrizione al nostro albo, un percorso triennale universitario. Ma nel prossimo mandato ci attendono nuove sfide, che siamo pronti ad affrontare con rinnovato entusiasmo».
Alla presenza anche del vicepresidente del Collegio nazionale Renato D’Agostin, del vicepresidente della cassa previdenziale Paolo Bernasconi, del consigliere Gianni Scozzai, dei presidenti dei Collegi di Bologna, Udine e Venezia nel corso del pomeriggio sono stati presentati i nuovi periti che hanno acquisito il timbro quest’anno, ovvero Mariano Bertuzzi, Thomas Chistè, Gabriele Gnocchi, Luca Graziola, Germano Migotto, Eugenio Rigotti, Andrea Trentin, Christian Vanin, Nicola Comini, Martino Leonardelli, Jacopo Mezzacasa e Lorenzo Rampanelli. A seguire sono stati premiati i periti che hanno raggiunto il traguardo dei 50 anni di iscrizione. Presenti Marco Depaoli e Vittorio Paoli, assenti ma citati Giuseppe Chizzola, Franco Gatti e Charles Morton.
La seconda parte dell’assemblea è proseguita con il convegno organizzato in collaborazione con il Collegio dei Periti di Bolzano e con l’ente previdenziale Eppi e dal titolo «Come stai?». Un’opportunità di approfondire la situazione attuale della categoria, che ha preso il via con le introduzioni dei presidenti dei due collegi provinciali Lorenzo Bendinelli ed Helmuth Stuppner. Quello del perito appare dunque un profilo professionale molto articolato, con l’area di specializzazione più diffusa che è riferita al settore industriale elettrico con il 41,8%, seguito da civile e ambientale con il 17,5%. Particolarmente significativo poi il dato relativo alla capacità di adattamento del perito industriale. «I periti industriali sono una categoria che sta bene», ha sottolineato Ester Dini – responsabile del centro studi Opificium – che ha presentato i dati di un’indagine, da lei condotta, evidenziando il fatto di come la categoria sia stata in grado di adattarsi negli anni alla trasformazione del lavoro, andando ad occupare gli spazi che si sono creati sul mercato. «I periti industriali – ha concluso -, pur restando fedeli alla propria identità hanno saputo diversificare la loro professione, e in particolar modo con la progettazione, che rappresenta il 56% come tipologia di attività di categoria».
Dati confermati anche dal presidente del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali Giampiero Giovannetti: «La nostra categoria sta bene, anzi molto bene. Nel congresso del 2014 è stato approvato il livello di istruzione per l’accesso alla nostra professione. Su questa strada ci siamo mossi con l’elevazione del titolo di studio e la creazione delle lauree professionalizzanti.  Questo progetto sta per completare l’iter legislativo e ci sarà nel futuro il nuovo accesso alla nostra professione. Ovviamente tutti quelli già iscritti prenderanno il livello più alto».
Si è poi aperta la parentesi legata alla salute con l’intervento di Valerio Bignami, presidente di Eppi, che ha evidenziato quanto in Italia si faccia poca previdenza: «Noi con l’iniziativa check-up per i nostri iscritti vogliamo andare in questa direzione e fare complementarietà dando maggior conforto nella malattia. Il check-up è un aiuto economico, ma è anche un messaggio educativo per la salvaguardia della salute. C’è un’etica nel nostro modo di proporre la prevenzione. Non sono processi immediati e facili. Oltre a ciò cosa può fare una cassa di previdenza? Facciamo investimenti. Dobbiamo smettere di investire nell’economia virtuale e investire in quella responsabile. Il 90% della ricchezza mondiale è in mano al 10% della popolazione, questa è una grossa disuguaglianza. Noi siamo ispirati da idealità e vogliamo avere risultati a lunga scadenza, pensando non solo all’oggi, ma alle prossime generazioni».
Sul tema salute è intervenuta anche Violetta Plotegher, assessore alla previdenza della Regione Trentino Alto Adige: «La sanità pubblica è il primo pilastro di una società civilizzata come la nostra. E’ strategico costruire un futuro con la garanzia di salute legata non solo al fattore sanitario ed i sistemi integrativi devono essere complementari per avere costi più bassi».
Sono intervenuti anche Silvio Cattaruzza Dorigo del Consiglio di indirizzo dell’Eppi, che ha illustrato l’operato dell’organismo del quale fa parte, quindi Alberto Oliveti, in videoconferenza il presidente Enpam (Ente di previdenza e di assistenza dei medici e dei dentisti, che ha parlato della piazza della salute e Demetrio Houlis presidente di Emapi, l’ente di Mutua Assistenza per i Professionisti Italiani che raggruppa dieci casse di previdenza.

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