Urban Zemmer al settimo cielo per il quarto successo
Laura Orguè due anni dopo si prende la rivincita

Re leone torna a ruggire nella gara che lo ha visto trionfare per la quarta volta. Urban Zemmer è particolarmente felice per il risultato, ottenuto grazie ad una prova tutta all’attacco, memore della delusione di dodici mesi fa quando era stato superato dopo la forcella da Kilian. Ecco le interviste raccolte a fine gara:

Urban Zemmer: «Sono proprio contento anche per la mia prestazione cronometrica a soli 8 secondi dal record di Kilian. Ci tenevo tanto a vincere per la quarta volta il Dolomites Vertical Kilometer e per questo ho cercato di andare subito forte, anche perché non volevo che si ripetesse quanto accaduto lo scorso anno, quando subito dopo la forcella sono stato superato da Burgada. Dopo i primi metri ha cercato di forzare Götsch, ma sono riuscito a riprenderlo subito, quindi a imporre il mio ritmo con tutte le energie che avevo sino a Crepa Neigra. Grande risultato».

Nejc Kuhar: «Zemmer è di un altro pianeta… Quando ha aumentato il ritmo ho provato a tenere il suo passo, ma non è stato possibile, troppo forte. Così ho cercato di gestire al meglio la mia prova, anche perché Götsch era davvero in forma. Prima della forcella ho cercato di allungare, riuscendo a staccare l’altoatesino, non mollando sino al traguardo. Sono proprio soddisfatto della mia prova». 

Marco Moletto: «Un podio in questa gara dietro al re indiscusso Urban Zemmer è un risultato straordinario. Per me questa è proprio una stagione positiva, sto bene, mi sono allenato con costanza e con metodo e sono arrivate tante soddisfazioni e pure una vittoria nelle World Series. Il Vertical di Canazei è il tipo di gara che preferisco, tutta con i bastoncini e con una pendenza importante. Nella prima parte di gara Zemmer, Kuhar e Götsch erano riusciti a staccarmi leggermente, poi prima della forcella vedevo l’altoatesino a pochi metri ed ho forzato per cercare di raggiungerlo. Ci sono riuscito e l’ho pure staccato. Fantastico».

Kilian Jornet Burgada: «Sono reduce dalle 100 miglia dell’Hardrock 100 in Colorado della scorsa settimana. Siccome sono umano non sono al top. Può sembrare strano, ma sono molto contento dell’ottavo posto ottenuto. Ho recuperato bene. Sarò in gara anche domenica, dove spero di recuperare ancora un po’ di energie, anche se non sarà facile vincere, visto il lotto dei partenti».

Laura Orguè Vila: «Sapevo di essere in forma, ma non pensavo proprio di riuscire a battere il record. Sono molto contenta, anche perché quest’anno sono davvero in forma. Con il Dolomites Vertical Kilometer avevo un conto aperto, perché due anni fa avevo faticato molto, soffrendo le pendenze di questo percorso. Ho intrepretato bene la mia gara, anche perché sentivo il fiato sul collo di Dewalle e Confortola e quindi non ho mai calato il ritmo. Grazie anche a loro ho centrato il nuovo primato».

Christel Dewalle: «Laura oggi era davvero più forte. Ho cercato in tutti i modi di starle vicina, ma ha tenuto un ritmo superiore. Sono comunque soddisfatta anche per essere riuscita a migliorare pure io il precedente record della Confortola».

Antonella Confortola: «Per me è una stagione difficile, perché sono stata tormentata da un dolore muscolare, ma la forma è in netta crescita. Non ho rimpianti per la mia prova, ho dato tutto quello che potevo, d’altronde chi mi ha preceduto in questo momento è proprio in grande forma. Gli eccezionali risultati della Orguè in queste ultime settimane erano la testimonianza del suo momento di grazia. Ho provato in tutti i modi a stare vicino alla Dewalle, poi nel finale non riuscivo più a rimanere aggrappato a lei ed ho preferito mantenere il mio ritmo. Il mio tempo comunque non è lontano dal record».

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