Vittoria costruita sul Piz Boè per Kilian e Orguè 
Gli organizzatori soddisfatti per il record di iscritti 

Due gare in solitaria e due dimostrazioni di forza, quelle dei vincitori della Dolomites Skyrace numero 17, Kilian Jornet Burgada e Laura Orguè i Vila. Un successo che si è concretizzato proprio nell’ascesa al Piz Boè, dove entrambi hanno fatto la differenza, come spiegano nelle interviste al traguardo di Canazei.

Kilian Jornet Burgada: «Sono davvero molto felice, perché avevo nelle gambe la fatica accumulata nei 160 chilometri della gara di pochi giorni fa in Colorado e vincere alla Dolomites Skyrace di Coppa del Mondo rappresenta un riscontro importantissimo. Ho cercato di imporre subito un ritmo importante alla gara, perché sapevo che nella discesa avrei potuto concedere minuti ai due specialisti Zinca e Pivk, così ho forzato, passando a Forcella Pordoi assieme ad Egea Caceres, quindi ho attaccato definitivamente verso il Piz Boè. Ed anche nel primo tratto in discesa sono stato particolarmente veloce, poi la stanchezza ha iniziato a farsi sentire ed ho cercato di amministrare il vantaggio. Vincere a Canazei è fantastico, perché è una gara top, in un ambiente strepitoso e con un tifo da stadio». 

Ionut Zinca: «La discesa della Val Lasties mi esalta, mi piace molto ed anche quest’anno mi ha permesso di costruire un grande recupero. Purtroppo, però, soffro l’ascesa fino al Piz Boè, è decisamente dura per le mie caratteristiche. Ero reduce da due gare impegnative affrontate la scorsa settimana, una di Coppa del Mondo e l’Europeo di corsa in montagna, quindi le energie erano ridotte al lumicino. Una volta arrivato in cima, come sempre, ho giocato la mie carte migliori gettandomi senza paura verso Canazei. Ho recuperato sugli avversari e nel finale ho raggiunto pure Pivk, che ho superato al traguardo. Qualcuno mi chiede se con due chilometri in più di percorso sarei riuscito a raggiungere Kilian… Impossibile, lui è un fuoriclasse».

Tadei Pivk: «Ho confermato il terzo posto dello scorso anno e sono molto soddisfatto. Stamattina avevo buone sensazioni in partenza e fino alla forcella ho realizzato un buon tempo, transitando sesto e riuscendo a recuperare un’altra posizione al Piz Boè. Poi in discesa vado forte ed ho superato Egea Caceres, Sevennec e Schneider, ma sapevo che per la seconda posizione avrei dovuto guardarmi le spalle da Ionut Zinca, che è arrivato come un razzo. È più forte e allo sprint mi ha battuto. Ma va bene così, un podio in Coppa del Mondo per me è un risultato fantastico».

Laura Orguè i Vila: «Le mie gare sono le vertical, ma ho voluto mettermi alla prova anche nella Dolomites con curiosità, per vedere dove potevo arrivare. Non mi aspettavo di vincere, sono felicissima. Sapevo che avrei dovuto sparare il tutto per tutto il salita e così ho fatto. Nel primo tratto ero assieme alla Confortola, che stava tenendo un eccellente ritmo, poi sulla salita di Forcella Pordoi sono riuscita a staccarla, ed ho proseguito accelerando ancora, perché la discesa non è il mio forte. Fortunatamente ero riuscita ad accumulare un vantaggio importante, che ho gestito tranquillamente. Record sfiorato? Non ci ho minimamente pensato, l’importante era vincere. Per il primato ci proverò l’anno prossimo. Mi ha fatto molto piacere il commento di Emelie via twitter, un bel complimento sentirsi dire che vorrebbe correre come me in salita».

Emelie Forsberg: «Sono arrivata in Val di Fassa un po’ stanca, dopo aver affrontato una gara di 10 ore la scorsa settimana, e in salita non sono riuscita ad esprimermi sui miei livelli. Ho recuperato bene nella seconda parte e sono soddisfatta per il risultato e per il fatto che il mio record non si stato battuto, nonostante la grande prova di Laura. Spero di essere più fresca il prossimo anno, per ritoccarlo. Sul Piz Boè avevo un vantaggio di 7 minuti e in discesa ho dato il tutto per tutto, recuperando qualche posizione, anche se le gambe non giravano come avrei voluto».

Maite Maiora: «Nella notte sono stata male ed ero indecisa se gareggiare. Poi al risveglio mi sentivo meglio e il fatto di conoscere bene il tracciato, visto che si trattava della mia quarta partecipazione, mi ha fatto decidere di presentarmi allo start. Come negli anni scorsi in salita sono transitata dietro alle prime cinque, perché davanti ci sono delle esperte della verticalità. Dopo il Boè è arrivato il mio terreno preferito ed ho iniziato a recuperare un bel po’ di posizioni, poi mi è venuta voglia di agguantare il podio, dopo il quarto posto dello scorso anno, e così ho dato il tutto per tutto, riuscendo nell’intento. Sono felicissima».

Antonella Confortola: «Avevo già previsto di “mollare” in discesa. La mia gara quest’anno era focalizzata sulla salita fino al Piz Boè, dove volevo testare le mie condizioni e il responso è stato decisamente positivo, visto che sono transitata alle spalle della Orguè con soli 30 secondi di ritardo. Poi la discesa si è rivelata davvero “spaccagambe” e con il mio problema muscolare non potevo compromettere il resto della stagione, quindi l’ho affrontata con la dovuta cautela».

Christian Varesco: «Sono il miglior trentino e sono entrato nei 20. Un risultato fantastico in una gara di assoluto livello. Ho cercato di non sprecare tutte le energie in salita, perché sapevo che la discesa era particolarmente impegnativa ed è stata la tattica giusta. Prosegue così il mio percorso di crescita».

Paolo Longo: «Grande gara, meteo eccezionale, atmosfera coinvolgente. Ho dato il massimo per cercare di ben figurare nella gara di casa, visto che abito a Campitello. Sfruttando le varianti sui sentieri, che conosco benissimo, ho cercato di attaccare in salita, anche se ho sofferto un tantino nel finale, stringendo i denti fino a Capanna Fassa. Poi in discesa ho cambiato passo, recuperando un po’ di posizioni».

Diego Salvador (presidente Comitato Organizzatore): «Giornata fantastica, con un record di iscritti, meteo ottimale e grande lavoro da parte degli oltre 230 volontari, che hanno consentito alla Dolomites Skyrace di diventare un evento così importante e di assoluto livello. Con il mio staff siamo davvero soddisfatti di come sia andata questa edizione e di come la nostra manifestazione stia crescendo di anno in anno, merito delle nostre montagne strepitose, ma anche della macchina organizzativa».

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