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La Ciaspolada abbraccia l'Adunata degli Alpini
omaggiando le penne nere e la loro storia

Il regalo per il suo 45° compleanno Ciaspolino, la mascotte de La Ciaspolada, lo ha ricevuto con parecchi mesi d'anticipo e ha cominciato a sfoggiarlo da tempo. Si tratta di un capello da alpino, che indossa con orgoglio da quando la corsa con le racchette da neve organizzata in Alta Val di Non ha dato il via al gemellaggio con l'Adunata Nazionale delle penne nere, che si terrà a Trento in maggio.
Si tratta di un connubio suggerito dalle tante affinità che legano i due eventi. Entrambe possono essere considerate manifestazioni che si rivolgono ad un pubblico molto ampio, trasversale alle generazioni, alle provenienze geografiche e ai ceti sociali, ciò che in una parola si definisce “popolare”; entrambe hanno nell'ambiente naturale, in particolare nella montagna, le proprie radici e il proprio habitat, dato che La Ciaspolada è stata ideata per portare le persone a vivere per qualche ora contatto diretto con i prati e i boschi imbiancati dell'Alta Val di Non, mentre il corpo degli Alpini ha costruito i tasselli fondanti della propria identità attraverso le imprese compiute in alta montagna nel corso della Grande Guerra, le privazioni e le sofferenze alle quali ha saputo fare fronte con orgoglio e dignità nel corso della Seconda, le insostituibili operazioni di soccorso alle popolazioni colpite da calamità naturali nel lungo periodo di pace che fortunatamente ci accompagna dalla seconda metà del Ventesimo Secolo. Le racchette da neve, inoltre, se vogliamo chiudere il cerchio, sono state fornite per anni agli organizzatori di questa gara proprio dagli Alpini, corpo del quale aveva fatto parte, non a caso, il fondatore Alessandro Bertagnolli, che oggi sarebbe sicuramente orgoglioso di poter “benedire” questo gemellaggio.
Tanti sono i fili che sono stati “tirati” fra i due eventi in occasione della 45ª edizione. In primo luogo verrà redatta una classifica speciale dedicata ai concorrenti che appartengono alle sezioni Ana di tutta Italia, premiando le più competitive, ma anche le più numerose. In secondo luogo i concorrenti indosseranno un pettorale sul quale campeggerà il logo della grande festa in programma nel maggio del 2018, nel quale appare una colomba, che vuole rappresentare l’idea di pacificazione dei popoli nel centenario della fine della Grande Guerra. Inoltre va ricordato che ogni quota di iscrizione alla gara contribuirà, con l'importo di 2 euro, ad una raccolta di fondi, chiamata "Un fiocco per amico", che verranno consegnati agli Alpini per finalità solidali.
Un altro capitolo attiene poi alle iniziative culturali. Si comincia venerdì 15 dicembre con un'anteprima della mostra «Storie di solidarietà» nella chiesa parrocchiale di Fondo, che ospiterà le note del Corpo Bandistico del Comune di Fondo e del Coro San Romedio Anaunia di Romeno: il recital si intitola «Ti scrivo per non morire» e focalizza l'attenzione sulle memorie della Grande Guerra. Domenica 17 verrà quindi aperto il percorso espositivo dedicato agli interventi di soccorso e alle missioni di pace realizzati dagli alpini nel Dopoguerra, che si avvale di fotografie, filmati e cronache d'epoca: ad ospitare il materiale sarà Palazzo Morenberg a Sarnonico, aperto nei fine settimana fino alla vigilia di Natale e in seguito tutti giorni dal 26 dicembre al 6 gennaio. Da mercoledì 27 al giorno della gara, inoltre, si potrà visitare, presso le Scuole Elementari di Fondo, anche una seconda mostra, dedicata ai manifesti realizzati per tutte e novanta le Adunate Nazionali organizzate fino ad ora, arricchita dalla presenza di cimeli e documenti particolarmente significativi. Infine la sera del 6 gennaio, alle ore 21, la Fanfara Alpina si esibirà in un concerto ad offerta libera (le risorse raccolte integreranno il fondo di solidarietà creato grazie alle quote di iscrizione) alle ore 21 nel suggestivo Salone della Caccia della Villa Imperiale al Passo della Mendola.

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