La Ciaspolada innevata è piaciuta molto a tutti i protagonisti della 45ª edizione, che hanno apprezzato il ritorno sul tracciato originale. Ecco le voci degli atleti saliti sul podio.
Cesare Maestri (primo classificato): «Ci tenevo molto a vincere anche quest’anno, perché La Ciaspolada ha un sapore speciale. Sono partito tranquillo, ma mi sono accorto subito di provare buone sensazioni e ho deciso di fare il mio ritmo già al secondo chilometro, staccando il gruppetto. A metà gara ho iniziato a sentire un po’ la fatica e mi sono girato a controllare gli avversari. Ho stretto i denti ed ho gestito il vantaggio sino al traguardo. Si tratta della mia terza partecipazione a questa gara, la prima sul percorso originale e devo dire che è stata una giornata speciale, in un contesto unico, con il valore aggiunto del tifo della gente».
Alessandro Rambaldini (secondo classificato): «Sono felicissimo del risultato. Non pensavo di andare a podio, perché è un mese e mezzo che ho iniziato ad allenarmi con intensità. Sono otto edizioni che partecipo a questa gara, che ho vinto nel 2015, salendo tre volte sul podio. Poi quest’anno abbiamo potuto affrontare il tracciato originale con la neve. Per quanto riguarda la mia prestazione all’inizio eravamo tutti nel gruppo, poi Cesare ci ha staccato ed è diventatao subito imprendibile. Per lui è stata una stagione straordinaria ed ha dimostrato anche in questa occasione di avere una marcia in più. La prima prova è stata in progressione e sono riuscito a staccare gli avversari, mantenendo la piazza d’onore».
Marco Zanoni (terzo classificato): «Alla Ciaspolada sono legato, mi piace molto indossare questo pettorale e gareggiare con le ciaspole mi diverte molto. Due anni fa avevo esordito con un settimo posto, lo scorso anno con il quinto e quest’anno addirittura il podio. Fantastico. Siamo partiti abbastanza tranquilli, davanti hanno forzato e sono rimasto leggermente staccato in un secondo gruppo. Sullo strappo in salita ho poi iniziato a recuperare, iniziando la rimonta che mi ha portato alle spalle di Rambaldini, mio compagno di allenamento, che però non sono riuscito ad agganciare».
Laia Andreu Trias (prima classificata): «Per me è la migliore gara al mondo, affascinante per tanti motivi, perché si corre in quota e perché si gareggia sulla neve, quest’anno in particolar modo. Mi sono presentata al via non in eccellenti condizioni fisiche, perché ho iniziato ad allenarmi 15 giorni fa dopo aver affrontato una maratona e nel finale ho accusato la stanchezza in una gara che si è rivelata veloce. Ma non ho mollato ed è giunta la quarta vittoria».
Anna Laura Mugno (seconda classificata): «Iniziare l’anno con un piazzamento sul podio è sempre bello. Sono molto contenta per la mia prestazione, ma anche perché mi sono proprio divertita a competere sulla neve, ha un fascino particolare. La vittoria non era poi lontana, la Trias la vedevo e se il tracciato avesse proposto qualche chilometro in più avei potuto provare a raggiungerla. Non mollo, tornerò il prossimo anno cercando di migliorarmi ancora».
Isabella Morlini (terza classificata): «Ogni anno che passa è sempre più dura per me, ma ho sempre voglia di mettermi in gioco. Le mie aspettative per puntare alla vittoria calano di anno in anno e il terzo posto per me è come una vittoria. Oggi il percorso era stupendo con la neve. Nelle tre edizioni che ho vinto avevo le gambe che giravano bene, oggi mi mancava il fiato».
Gianni Holzknecht (presidente Comitato Organizzatore): «Grande edizione. Siamo felici. Panorama stupendo, buona partecipazione e vincitori di livello. Non potevamo chiedere di più. È stata una grande festa di sport, di costume e di socializzazione. Quest’anno poi abbiamo aggiunto la presenza delle penne nere, mischiate agli atleti e ai camminatori, e dal punto di vista estetico è stato un bell’effetto. Agonisticamente Cesare Maestri e la catalana Trias sono volati. Questa dovrebbe essere La Ciaspolada di sempre, speriamo di riproporla con questi contenuti anche nei prossimi anni, anche se non dipende da noi. Un grazie immenso a tutti i volontari e collaboratori che ci hanno consentito di centrare questo successo organizzativo».