Tappa e maglia. Dopo il secondo posto conquistato nel prologo di domenica, Massimo Debertolis e Ondrej Fojtik hanno portato sul gradino più alto del podio i colori della Wilier Force 7C nella seconda delle otto tappe della mitica Cape Epic, in Sudafrica, e ora vestono la maglia di leader nella categoria master.
Il trentino del Primiero e il biker della Repubblica Ceca sono riusciti a fare la differenza nella seconda parte della frazione con partenza e arrivo a Robertson, raggiunto dopo aver coperto 110 chilometri e 1900 metri di dislivello positivo.
Debertolis e Fojitik hanno tagliato il traguardo a braccia alzate con il tempo di 4h26’17”, di 5’37” più basso rispetto a quello dei secondi classificati, gli australiani Brad Clarke e Rohin Adams. Terzo posto per il duo composto dall’olandese Bart Brentjens e dal brasiliano Abraao Azevedo, staccati di 7’46”, mentre i vincitori del prologo, i due americani ex professionisti del ciclismo su strada George Hincapie e Christian Vande Velde, hanno chiuso al dodicesimo posto con un ritardo di 27’58”.
Al termine della tappa, Debertolis e Fojtik hanno vestito la maglia di leader categoria master e domani prenderanno il via con 6’23” di vantaggio sui primi inseguitori, gli australiani Clarke e Adams.
«Abbiamo avuto qualche problema a causa di forature – spiega Debertolis dal Sudafrica – ma siamo riusciti a non perdere troppo tempo e a rimanere agganciati al treno dei migliori, per poi allungare il passo nel finale e conquistare la vittoria di categoria. La tappa è stata dura, qui alla Cape Epic chilometri e dislivello non fanno testo rispetto alle gare europee. Bisogna sempre pedalare, il terreno è sconnesso, i percorsi tecnici, c’è da faticare insomma. C’è anche molto caldo, al momento però sopportabile. Ovviamente siamo soddisfatti del risultato, ma sappiamo di aver messo solo un piccolo tassello nell’ottica del successo».
Giornata storta, invece, per il bergamasco Johnny Cattaneo, che ha visto compromessa la propria gara a causa della rottura della catena. «Purtroppo al 25° chilometro Cattaneo ha rotto la catena – racconta Debertolis, che è anche il team manager della squadra – In quel momento, il suo compagno Luis Mejia era due-tre posizioni avanti e, a causa del rumore prodotto dall’elicottero che sorvolava gli atleti, non ha sentito il richiamo di Johnny. Proprio Louis aveva lo smagliacatena: quando si è accorto dell’accaduto ha raggiunto Cattaneo e assieme hanno provveduto alla riparazione, con la perdita di tempo che ne consegue».
Nonostante lo sfortunato episodio, Cattaneo e Mejia hanno portato a termine la loro fatica, staccati però di 42 minuti dai vincitori di tappa (il tedesco Manuel Fumic e il brasiliano Henrique Avancini) e quindi tagliati fuori dalla lotta per un piazzamento importante nella classifica finale. « Il loro obiettivo, ora, sarà quello di prendersi una soddisfazione “giornaliera” in una delle tappe rimanenti, che sarebbe comunque di prestigio vista l’importanza della manifestazione».
Domani è in programma la terza tappa, che presenterà uno sviluppo di 106 chilometri e 2000 metri di dislivello positivo.