Dopo la difficile giornata vissuta giovedì, a causa di fastidiosi problemi di stomaco, Massimo Debertolis ha ripreso da dove aveva lasciato e, in coppia con il biker della Repubblica Ceca Ondrej Fojtik, si è imposto nella categoria master nella sesta delle otto frazioni della Cape Epic, la prestigiosa gara in corso di svolgimento in Sudafrica.
Per il duo della Wilier Force 7C, che aveva dominato la scena nella seconda, nella terza e nella quarta giornata, si tratta della quarta affermazione di tappa. Un successo che rilancia le ambizioni della coppia italo-ceca in classifica generale, con il primo posto ora distante due soli minuti.
Debertolis e Fojtik hanno coperto i 39 km e 1430 metri di dislivello del percorso con partenza e arrivo a Wellington in 1h57’50”, staccando di 2’48” i secondi classificati, gli americani ex professionisti di ciclismo su strada George Hincapie e Christian Vande Velde, seguiti in terza piazza (a 4’27”) dalla coppia sudafricana composta da Nic Lamond e Paris Basson. Quarta piazza per i leader della classifica generale, l’olandese Bart Brentjens e il brasiliano Abraao Azevedo, che hanno pagato un ritardo di 5’07” e ora hanno 2’01” di vantaggio sul duo della Wilier Force, quando mancano due tappe al termine.
«Per fortuna, dopo i problemi accusati giovedì, mi sono ripreso – spiega Debertolis – Sono riuscito a dormire bene e, seppur fisicamente mi sentissi ancora bene, ci ho voluto provare. È stata dura, soprattutto per le fatiche di giovedì, ma è arrivato un importante successo di tappa, che ci ha permesso di tornare in corsa per il successo finale. Ancora non mi sento lo stomaco a posto, ma quanto meno ora ci possiamo provare. La tappa è stata molto bella, disputata su un percorso tecnico, come sempre del resto, con temperature da “cuocere le uova sul manubrio”».
Non è riuscito a riprendersi, invece, Johnny Cattaneo, costretto alla resa dopo la brutta caduta che lo aveva visto sfortunato protagonista nella quinta tappa. «Purtroppo Johnny non è riuscito a prendere il via – racconta Debertolis - Ci ha provato, si è cambiato, ma il dolore alla coscia era troppo forte. Il timore è quello che ci sia uno stiramento, sperando non si tratti di strappo muscolare. Per questo ha deciso di non partire e penso sia stato già un eroe a portare a termine la tappa di giovedì. Non è stata una Cape Epic fortunata per lui, ma ora non resta che pensare a recuperare e guardare avanti».
Domani è in programma la settima e penultima tappa, una frazione di 76 km e 2000 metri di dislivello, ancora una volta con partenza e arrivo a Wellington.