L’occasione era di quelle che non potevano essere gettate al vento. Una Trento – Bondone senza lo spauracchio Simone Faggioli, per Christian Merli, significava l’occasione di giocare il jolly per andare finalmente a vincere per la prima volta la gara di casa, ma anche quella per scrivere finalmente il nome di un trentino in un albo d’oro che non ne riportava più uno dal 1970. Cinquant’anni sono metà dell’intera storia dell’automobile, ha tuonato Antonio Zadra, ovvero l'ultimo driver di casa ad aver esultato qui, per ricordare quanto facesse impressione questo spaventoso vuoto nella lista dei vincitori della più importante gara in salita d’Europa (e forse del mondo, Pikes Peak permettendo). Oggi il baratro è stato bloccato a quota 48, non si potrà aprire ulteriormente.
Il pilota fiavetano non aveva rivali, l’unico vero nemico, oggi, poteva essere un errore e per questo dopo poche curve ha pensato bene di rimandare a tempi diversi la caccia al record e concentrarsi sul primo posto in classifica, tenendo a bada le altre due Osella FA30 motorizzate Zytek: quella di Michele Fattorini e quella di Diego Degasperi, che dopo aver provato l’ebbrezza del podio un anno fa, questa volta sperava di poter provare quella del secondo posto assoluto. Christian ha chiuso la propria prova in 9’21”53, secondo miglior tempo della sua carriera in Bondone (il migliore è il 9’19”64 del 2017), lasciando a 10”88 l’orvietano, comunque soddisfatto per la prova disputata, e a 18” netti l’altro trentino. Una gerarchia di valori abbastanza precisa.
Subito sotto al podio ecco un altro protagonista ormai storico di questa gara, il veronese Federico Liber, che ha chiuso in 9’46”64, confermando l’agilità della propria Gloria C8P e fissando il miglior tempo da quando vi partecipa, seguito dal lucano Achille Lombardi su Osella PA 21 Jrb Bmw, con cui ha vinto il gruppo delle biposto E2SC, davanti al giovane Ivan Pezzolla, autore di ottimi passi in avanti nello sviluppo dell’Osella PA 21 Bmw. Importante la settima piazza del padovano Francesco Turatello, impostosi nel gruppo Cn, che ora guida nel Civm. Un tocco di esoticità ha portato l’ottavo posto del maltese Matthew Zammit sulla Radical SR4, che ha preceduto Mirko Venturato su Gloria C8 Light e Stefano Crespi su Osella PA 21 EVO.
Detto dei primi dieci, ha dato spettacolo il foggiano Lucio Peruggini, che alla seconda partecipazione alla Trento – Bondone ha raccolto il secondo successo consecutivo nel Gruppo Gt, in virtù di un’eccezionale Ferrari Gt3 458, dotata di gomme progettate ad hoc per questa gara, e di un già evidente feeling con il percorso. Il suo tempo, 10’29”93, rappresenta il nuovo record della categoria. Dietro a lui il padovano Luca Gaetani su Ferrari 458 GT3, staccato di 5 secondi, e la scatenata coppia trentina composta da Marco Cristoforetti e Giuseppe Ghezzi su Porsche 997 Gt3 gemelle, che alla fine sono stati divisi da appena 11 centesimi, ovvero un’unghia.
In mezzo a loro non devono passare inosservate le prestazioni di altri due trentini, Sante Ostuni, che dopo due sessioni di prova a dir poco tribolate, ha portato l’Osella Pa21 Jrb al 14° posto assoluto con il proprio miglior personale (10’32”10), e Thomas Pedrini, 16° con la piccola Radical Prosport. Tra le silhouette del gruppo E2SH raccoglie un altro successo il bolognese Manuel Dondi su Fiat X1/9, 12° assoluto, avendo ragione di Michele Ghirardo sulla elegante Lotus Exige.
Giornata da ricordare anche per l'altoatesino Rudi Bicciato, che è volato lungo i tornanti alla guida della Mitsubishi Lancer, imponendosi nel gruppo A a scapito delle due Wrc di Tiziano Nones (Ford Focus) e Giorgio De Tisi (Ford Fiesta), il quale si è dedicato anche a regalare qualche “traverso” al pubblico. Tra le cilindrate fino a 2000 Ivano Cenedese si è imposto con la Renault Clio RS, davanti al triestino Paolo Parlato su Honda Civic. In classe 1600 il pugliese Rino Tinella ha vinto al volante della Peugeot 106.
Festeggia anche la trentina Gabriella Pedroni, che dopo 18 partecipazioni chiude con un successo di gruppo. La sua Mitsubishi Lancer non ha trovato avversari fra le N, anche perché Antonino Migliuolo ha dovuto arrendersi lungo il percorso, a causa di un cedimento del fissaggio di una ruota, chiudendo senza nulla in mano un week-end cominciato male. Secondo, a sorpresa, un altro pilota di casa, Dennjs Adami su Bmw M3.
Nel gruppo RS+ è arrivato il successo del trentino Dario Baruchelli sulla MINI Cooper Works, gemella di quella del rallista Roberto Mogentale, che hanno preceduto sul podio Gianluca Grossi, primo delle aspirate su Renault Clio RS. Nel gruppo Rs vittoria del reatino Antonio Scappa, che con la MINI Cooper Works ha polverizzato il record di categoria ed ora è solo al comando del tricolore. Seconda posizione per il trentino Stefano Zanardelli, che su MINI Cooper Works ha portato sul podio l’iniziativa “Un Sogno per Vincere”, insieme ad Alex Zaninelli, bresciano ma trentino d’adozione, su vettura gemella.
Passando alle vetture storiche, sventola in cima alla classifica assoluta, la bandierina di Adolfo Bottura, che dopo la delusione del 2017, ha trovato i giusti assetti per la propria March 712M, già di Vittorio Brambilla, vincendo in 11’14”74, davanti al temibile pisano Piero Lottini su Osella Pa 9/90 e al trentino Alessandro Zanolli su Ford Sierra Csw. Appena fuori dal podio un altro driver di casa, impegnato anche nell’organizzazione della cronoscalata, Maurizio Pioner, che ha guidato una splendida Lancia Delta Hf. Solo settimo Jean Marie Almeras, che ha però potuto mostrare ancora una volta al pubblico la propria elegantissima Porsche 935.
Soddisfatto, al termine della manifestazione, lo staff della Scuderia Trentina guidato da Fiorenzo Dalmeri, dato che tutto è filato liscio per due giorni, anche grazie al meteo, che ha garantito una domenica senza pioggia, ma non eccessivamente calda. Da domani si comincerà a pensare alla 69ª edizione, inserita anche nel calendario europeo come avviene negli anni dispari.