Una gara durissima, ma al tempo stesso affascinante per il contesto paesaggistico nel quale di sviluppa. Questo è il comune denominatore in tutti i commenti dei partecipanti alla Dolomiti di Brenta Trail. Ma ecco le dichiarazioni dei protagonisti a fine gara:
Andrea Debiasi: «Ho fatto quasi tutta la gara insieme a Ivan Paulmichl, aiutandoci a vicenda, sia in salita, sia in discesa, così, quando siamo transitati dal rifugio Croz dell’Altissimo, abbiamo deciso di arrivare insieme al traguardo. Io vengo dal mondo delle gare dove molti tratti in quota li devi percorrere camminando, mentre in questa gara anche i tratti molto tecnici e muscolari, così come piacciono a me, li puoi affrontare correndo, immerso in un paesaggio davvero. Il bel percorso e il paesaggio unico rende questa gara fantastica. Il momento più bello è stato il tifo che ho incontrato sul percorso e il momento più duro è stato l’ultimo chilometro che sembrava che non finisse più».
Ivan Paulmichl: «Tagliare il traguardo insieme ad Andrea Debiasi è stato bellissimo: noi non siamo professionisti, corriamo per passione e per divertirci e condividere questo modo di vivere lo sport regala sensazioni indimenticabili. Con Andrea abbiamo percorso quasi il 90% della gara insieme e quindi è stato ovvio finire insieme. È una bella gara, ma durissima, soprattutto nei primi chilometri, però corri in un ambiente naturale straordinario e un grande panorama, sono molto contento del risultato ottenuto ».
Francesco Trenti: «Sono molto affezionato alle Dolomiti di Brenta e a questa gara bellissima. Ho partecipato anche due anni fa e anche in quel caso mi sono classificato al terzo posto, come oggi: posso quindi dire di essere abbonato e mi toccherà tornare anche il prossimo anno! Ma a parte gli scherzi tornerò molto volentieri».
Elena Nicolini: «Queste sono le “mie” montagne, dove abito e lavoro insieme alla mia famiglia al Rifugio Pedrotti e questa mattina quando sono passata davanti al mio rifugio mi sono arrivate delle straordinarie energie che non sapevo neanche d’avere: è stato bellissimo, ho trovato tutti lì ad accogliermi e incitarmi. Come sci alpinista di solito non faccio queste tipo gare così lunghe, le nostre sono più corte, massimo 20-24 km, ma la Dolomiti di Brenta Trail è meravigliosa ed è impossibile non esserci. Dedico questa vittoria a me stessa, perché dopo tre anni difficili, avevo bisogno di prendermi una bella soddisfazione».
Enzo Romeri: «Dedico questa vittoria a un amico, Claudio, scomparso pochi mesi fa. Oggi per me è stato il coronamento di anni di sacrifici, sono stravolto, ma felicissimo. Oggi è per me la quarta vittoria di stagione, riuscendo, lo posso dire, ad ottenere dei risultati inaspettati. A febbraio sono rimasto bloccato con la schiena per circa tre mesi, ma ho continuato ad allenarmi lo stesso con la bici, poi, quando ho capito che potevo riprendere a correre, a poco a poco, ho ripreso gli allenamenti la mattina, la notte, quando potevo, riuscendo a rimettermi in forma. Oggi sono partito con l’intenzione di fare un gran gara, ma essere riuscito a battere il record di un grande atleta come Jmmy Pellegrini fa una certa sensazione. Oggi era la mia gara di casa, abitando qui sull’Altopiano della Paganella, a Fai della Paganella, ci tenevo a fare bene, ma essere riuscito a battere anche il record è stato davvero gratificante. Sono davvero contento!».
Cristian Modena: «Lunedì scorso ho gareggiato sul Monte bianco dove ho fatto la gara da 60 km, ho corso anche la domenica alla Rosetta Skirace perché ero in classifica di circuito e quindi sono arrivato oggi alla Dolomiti di Brenta TRail contento di fare il percorso con una giornata bellissima, ma anche consapevole che bisognava, per così dire, “tirare i remi in barca” e vedere di portare le gambe al traguardo. Peccato per un piccolo problema che ho accusato alla milza durante l’ultima discesa che mi ha costretto a camminare per circa 10 minuti, facendomi perdere un po’ di tempo, ma sono lo stesso molto soddisfatto».
Francesca Scribani: «Inizialmente volevo partecipare alla gara corta, ma amici mi hanno stimolato a prendere parte alla sfida completa, che mi ha consentito di apprezzare dei luoghi fantastici e lo dice una che viene da Cortina d’Ampezzo. Davvero una super gara, ben segnata e ben organizzata. Per quanto mi riguarda ho cercato di gestire al meglio le mie energie perché sapevo che un chilometraggio come questo era particolarmente impegnativo. Risultato: sono felicissima per tutto».