Il vincitore della gara, il romeno Paul Costantine Pepene, non pare sorpreso di aver vinto per la terza volta consecutiva. «Mi ero preparato per questo – afferma – ed inoltre ormai conosco bene questo percorso, quindi l'obiettivo era unicamente il successo. Tecnicamente preferisco i tracciati più lunghi, ma qui comunque mi trovo a mio agio, è una gara nella quale bisogna usare tutte le energie dal primo all'ultimo chilometro senza tanta tattica».
Matteo Tanel, secondo classificato, è invece abbastanza sorpreso del piazzamento finale. «Sinceramente non mi aspettavo di andare tanto forte in una gara in tecnica classica così dura, ma questo significa che mi sono preparato bene e mi dà energia. - spiega – È una pendenza che non dà tregua, molto allenante, questa del Bondone. Ho capito che le cose stavano andando bene quando ho raggiunto l'atleta svedese davanti a me, uno che ha dimestichezza con il successo, e poi ho tenuto duro».
La vincitrice della gara senior, Francesca Baudin, spiega: «Stiamo preparandoci con le Fiamme Gialle a Predazzo e con il mio allenatore abbiamo deciso di sfruttare l'opportunità di partecipare a questa gara, per verificare il mio stato di forma. Il risultato parla da sé, ora l'importante è tenere questa condizione fino all'inizio della stagione invernale. Per quanto concerne il ritmo, sono partita senza forzare, per non arrivare senza benzina in fondo come mi capita spesso, ed poi ho accelerato nell'ultimo chilometro».
Riccardo Masiero, vincitore nella categoria Junior, è andato oltre le proprie aspettative. «Nelle ultime gare di Coppa del Mondo mi ero piazzato sempre fra i primi cinque o sei, ma mai sul podio, oggi invece è arrivato un bel risultato. A spronarmi, in gara, sono stati dapprima il fatto di aver perso di vista il concorrente che mi seguiva e poi l'indicazione di un mio compagno, ad un chilometro dal traguardo, che mi ha informato del primo posto con cinque secondi di margine, uno sprone a dare tutto».
La svedese Moa Hansson, vincitrice della gara junior, ha esordito alla grande sul Monte Bondone: «Non capita spesso di poter gareggiare in un ambiente così bello, il panorama che ti accompagna mentre sali è davvero incantevole. Sono arrivata qui senza aspettative precise, se non sapendo che avrei dovuto spingere senza riserve fin dallo start: ho dapprima raggiunto Chiara poi lei mi ha nuovamente superato e abbiamo capito che tutto si sarebbe giocato sul filo dei secondi, come effettivamente è stato. Un'esperienza bellissima».
Le fa eco la stessa Chiara Becchis: «È una gara che mette a dura prova, non c'è mai un momento nel quale si può tirare il fiato – spiega – per questo il secondo posto di oggi è un gran bel risultato perché certifica una buona condizione. Nel finale sono riuscita anche a superare Moa, dopo averla a lungo inseguita, ma non è stato sufficiente per vincere, ma va benissimo così».