Emanuele Becchis è abituato a salire sul più alto gradino del podio a Trento. «Qui le cose vanno sempre bene. – dice – Sono molto contento di aver ritrovato in finale Alessio, perché siamo amici e perché ha compiuto una vera impresa in semifinale superando l'atleta norvegese che aveva staccato il miglior tempo nelle qualifiche. Poi, quando si arriva all'ultimo atto ciascuno pensa per sé e cerca di dare tutto, e così è stato, anche perché in soli 165 metri non si può sbagliare nulla, a partire dalla spinta iniziale. Ora la stagione volge al termine, ma domani nella gara mass start, se dovesse decidersi in volata, proverò ancora a dire la mia».
Alessio Berlanda, secondo classificato nella gara senior, non ha rimpianti. «Oggi ho dato il 110 per cento di quello avevo e quindi sono soddisfatto del secondo posto finale. L'impresa l'ho compiuta in semifinale, dove sono riuscito a battere Olafsen, poi in finale mi è mancato qualcosa per vincere, ma va riconosciuto che il livello degli avversari era alto. Correre davanti ad amici e tifosi dà una bella spinta, devo anche alla carica che mi hanno dato loro questo argento».
La slovacca Alena Prochazkova, prima fra le senior, doveva togliersi un sassolino dalla scarpa e ci è riuscita: «La vittoria di oggi mi regala grande soddisfazione, perché lo scorso anno mi era sfuggita di un soffio e mi era rimasto un po' di rammarico, sono tornata per centrare l'obiettivo e ce l'ho fatta. Devo aggiungere che è molto bello correre in questa cornice, per gli atleti è un ambiente stimolante dove tutto è organizzato con cura».
Lisa Bolzan, seconda, riconosce la superiorità dell'avversaria: «Il distacco sulla linea del traguardo, fra me e la vincitrice è stato minimo, ma questo succede anche perché su una distanza così breve e su un percorso pianeggiante si decide tutto in spazi brevissimi. Sono partita bene, ma poi Alena è stata più veloce e si è meritata il successo. Il secondo posto mi soddisfa».
Un'analisi simile a quella compiuta da Alba Mortagna, seconda nella gara riservata alle Junior. «Sono un po' delusa, perché almeno nelle tappe italiane volevo conquistare una vittoria nelle gare sprint. Il problema è che mi sto allenando sulle lunghe distanze e quindi si tratta di un lavoro che penalizza questa specialità. Inoltre la norvegese Arnesen nell'ultimo anno è cresciuta moltissimo ed era favorita. Sono comunque carica in vista del finale di stagione».
Il bilancio della due giorni è affidato ad Elda Verones, direttrice dell'APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi. «Da quattro anni ospitiamo una tappa di Coppa del Mondo di skiroll – ricorda – e si tratta sempre di due giornate splendide, che promuovono la città e la sua montagna: la salita Charly Gaul è ormai diventata una classica anche per questa disciplina, così come via Santa Croce per la gara sprint. La novità di quest'anno è stata la scelta di spostare la cerimonia di premiazione in Piazza Duomo, la cui cornice ha riscosso consensi unanimi. Ora ci prepariamo ad un'altra due giorni dedicata allo skiroll, il 29 e 30 settembre per le gare di Coppa Italia, e poi alla giornata dedicata a questa disciplina all'interno del Festival dello Sport, il 13 ottobre».