È Paolo Costazza, con la sua opera «Lasciate ogni speranza, o voi che entrate», ad aggiudicarsi la quarta edizione del Simposio Internazionale di scultura lignea Toni Gross, intitolato allo scultore e alpinista fassano, che è stato anche insegnante e preside del locale Istituto d’Arte.
Il 36enne artista di Pozza di Fassa ha dunque interpretato in maniera incisiva e significativa il tema di quest’anno, ovvero «Grandi eventi e montagna: scolpire i Mondiali Junior Sci Alpino 2019», scelto dagli organizzatori per lanciare la prestigiosa manifestazione internazionale che animerà la valle ladina trentina dal 18 al 27 febbraio prossimi. La giuria, presieduta dall’architetto Gianni Pettena, ha poi assegnato un ex aequo per la seconda posizione alle due scultrici Stefania Pederiva con la realizzazione «Arise» e a Marta Zucchinali con l’opera «Liberi tutti», mentre fra gli studenti del liceo artistico la scelta è caduta sul lavoro dal titolo «Chiodo Fisso» realizzato da Ismaele Soraperra e Davide Petrone.
Durante la premiazione, che si è svolta sabato sera in Piaza del Comun a Sèn Jan, località dove per tutta la settimana gli 11 artisti presenti hanno realizzato la propria opera partendo da un tronco o pannello di cirmolo nelle postazioni dislocate lungo tutta la Strada de Meida fino allo Ski Stadium Aloch, sono stati decretati i vincitori emersi dal voto del pubblico. Ed anche in questo caso è stato Paolo Costazza ad acquisire i maggiori consensi, mentre fra gli studenti della Scuola Ladina di Fassa è piaciuta di più, su tutte, la scultura di Maria Chiara Contini e Alice Stroppa dal titolo «Mani d'oro». Alice, fra l’altro, aveva pure realizzato il disegno vincitore del concorso per la mascotte dei mondiali: Neif (neve in ladino).
Profondo e ricco di argomenti di approfondimento il significato che ha voluto esprimere Paolo Costazza nella sua opera, anche perché il tema sportivo gli sta particolarmente a cuore visto il suo passato di giovane sciatore agonista, maestro di sci e allenatore dello Ski Team Fassa, nonché fratello della campionessa Chiara. Emerge anche dalla motivazione della giuria nella scelta dell’opera: «Per l’efficacia comunicativa con cui affronta il tema assegnato, proponendo una lettura critica e problematica del mondo dell’agonismo, lasciando una interpretazione aperta dell’opera. Per l’equilibrio di una descrizione di un linguaggio figurativo anche tradizionale rivisitato attraverso la lezione concettuale di questi anni e riproposto con altre valenze di pensiero».
Il dettaglio dell’opera vincitrice lo ha descritto l’autore Paolo Costazza con entusiamo e soddisfazione assieme a Teresa, moglie di Toni Gross, e alla Sorastant de la Scola Ladina de Fascia professoressa Mirella Florian: «Questa scultura rappresenta, nella parte superiore, un ragazzino, emblema della semplicità, del divertimento e della libertà il quale conosce lo sport solo come un piacere; questo ragazzo però è attratto dalla tutina da gara, nella parte inferiore, che in apparenza sembra intrigante, colorata, allettante, ma che se indossata porterà con se tutto ciò che l’agonismo comporta: forse successo e premi, ma anche rinunce e sacrifici; il risultato diventa l’unico fine che talvolta, per raggiungere, si ricorre a compromessi e scorrettezze. L’atleta diventa quasi una marionetta in mano ad allenatori, dirigenti, genitori, giornalisti, sponsor. Le motivazioni che spingevano il ragazzino all’inizio si sono cancellate; solo una grande personalità, grinta, carattere e passione possono fare la differenza. Ma tutto potrebbe essere più semplice se restituissimo allo sport la sua vera identità».
Apprezzate dalla giuria e dal pubblico anche le altre opere che hanno partecipato al Simposio, a partire dal vicentino Marco Martalar con «Agitato attendere» al trevigiano Giacomo Scandolo con l’opera «Lo sforzo finale», quindi il primierotto Gianluigi Zeni con «Passione» a Giovanni Capelletti con «Slalom», ed ancora la spagnola Marta Fresneda con «The way of living», il calabrese Ferdinando Gatto con «L’anima delle Dolomiti», il vicentino Toni Venzo con «La grande emozione» e il trentino Francesco Rizzardi con «Believe it».
L’evento è stato organizzato dalla Scuola Ladina di Fassa - Liceo artistico/Scola d’èrt G. Soraperra, insieme all’Union di Ladins de Fascia, al Comune di Sèn Jan di Fassa e all’Istitut Cultural Ladin “Majon di fascegn” ed è sostenuto dalla Regione Trentino Alto Adige, dall’Azienda di Promozione Turistica di Fassa, dal Consorzio Elettrico di Pozza, dalle ASUC di Pozza e Pera di Fassa e da altri sponsor privati. Non ultimo il Comitato Organizzatore dei Campionati Mondiali Junior 2019.