Maurizio Belli

Fra due mesi lo start di una nuova avventura
Da Fort Yukon ad Anchorage in 50 giorni

Dopo mesi di preparazione il grande giorno della partenza si sta avvicinando. Il mese di febbraio, per quanto possa sembrare ancora lontano, appare infatti dietro l'angolo per chi, come Maurizio Belli e Fulvio Giovannini, si sta dedicando da anni alla preparazione di un'impegnativa spedizione. Sarà nei primi giorni del secondo mese del nuovo anno che i due esploratori trentini si recheranno nel profondo nord del continente americano per tentare di coprire, prima sugli sci, poi a piedi, la distanza che separa Fort Yukon da Anchorage, 1.300 chilometri di cammino nella natura gelida e selvaggia che permetteranno loro di concludere il progetto «Alaska 2018/2019 Ski Walking Winter Expedition», l'ultimo tassello di un puzzle che Maurizio ha cominciato a comporre nel lontano 1993, quando, da solo ed in sella ad una pionieristica mountain bike percorse nel nord dell’Alaska i 666 chilometri che dividono Livengood da Prudhoe Bay.
Fu quella la prima avventura del progetto «TransCanada Alaska Expedition», una “saga” le cui prossime pagine comincerà a scrivere insieme all'amico Fulvio fra circa otto settimane. Dopo la sua performance in mountain bike del 1993, nel 1997 attraversa gran parte dell’Alaska da solo in inverno e in completa autonomia completando il percorso con gli sci trascinando una slitta da Manley Hot Spring a Nome sul Mare di Bering. Poi, insieme a Giovannini, quella da Vancouver a Whitehorse, nel 2011 in bicicletta, ed infine, sempre con Fulvio, quella da Whitehorse a Fort Yukon nel 2014 in canoa sul mitico fiume dei cercatori d'oro. Quattro affascinanti e impegnativi itinerari in una terra selvaggia che era già stata battuta a fine Ottocento da alcuni coraggiosi pionieri trentini, il cui ricordo ha stimolato Maurizio fin dall'inizio di queste esplorazioni.
«Alaska 2019 Ski Walking Expedition» è la parte di itinerario conclusiva del progetto «Transcanada Alaska Expedition», che ripercorre in diverse spedizioni a piedi, con gli sci, mountain bike e canoa il cammino completo dei pionieri alla corsa all'oro attraversando anche durante il temibile inverno polare il Canada e l’Alaska da sud a ovest fino al Mare di Bering e l’Alaska dall’Oceano Pacifico al Mare Glaciale Artico, collegando così tutti i mari e oceani intorno a questi stati per un totale di circa 7000 km.
La distanza da percorrere in questa nuova avventura è di circa 1.300 chilometri e verrà coperta in due modalità distinte, determinate dal terreno da affrontare. La prima parte prevede di muoversi con gli sci sulla superficie ghiacciata dei fiumi Yukon e Tanana River, 800 chilometri di fatiche nel gelo, per circa 40 giorni, partendo dal villaggio indiano di Fort Yukon, posizionato sopra il Circolo Polare Artico, scelto perché proprio lì i due erano giunti nell'estate del 2014 muovendosi in canoa. Con questa modalità cammineranno fino a Nenana, nota come punto di partenza della staffetta con slitte trainate dai cani che il mitico Balto nel gennaio del 1925 utilizzò per portare il siero anti-difterico fino a Nome, sul Mare di Bering. A soli 145 chilometri da Nenana vi è poi la cittadina di Manley Hot Springs, località da cui era partita la spedizione di Maurizio del 1997.
Anche i cercatori d'oro di fine Ottocento si muovevano così, con gli sci ai piedi e la slitta al seguito, perché si tratta della modalità più razionale ed efficiente per spostarsi in quegli ambienti con una significativa quantità di materiale. La slitta utilizzata da Maurizio e Fulvio è stata progettata dal Dipartimento di Ingegneria Industriale di Trento, un vero gioiello per scivolare sulla neve e per muoversi sulle ruote.
Nel corso del tragitto verranno realizzate immagini e riprese video, che documenteranno la traversata e potranno essere confrontate con quelle realizzate dallo stesso Maurizio nella traversata solitaria del 1997, nonché con le fotografie in bianco e nero di 130 anni fa. La seconda parte dell'avventura, che permetterà a Maurizio e Fulvio di raggiungere Anchorage, verrà affrontata a piedi. Alle due slitte verranno montate le ruote e con questa modalità saranno coperti i restanti 491 chilometri sulla George Parks Highway, dopo aver provveduto agli opportuni approvvigionamenti di cibo e benzina nel rifornimento predisposto prima della spedizione nello stesso villaggio di Nenana. Dopo circa 15 giorni di cammino raggiungeranno infine Anchorage, la città più grande dell'Alaska, il più importante snodo logistico dell'area.
Nei circa 50 giorni di permanenza nel gelo del Nordamerica saranno tante le difficoltà da fronteggiare, in primo luogo il freddo: nella prima parte la temperatura oscillerà fra i 20 e i 50 gradi sottozero, condizioni che richiedono una grande preparazione fisica, ma soprattutto una solida tenuta mentale. Oltretutto il vento e l'effetto “Wind chill” creano una situazione ambientale nella quale l'organismo umano percepisce temperatura ancora più basse di quelle reali, peggiorando la situazione. In secondo luogo un pericolo costante, muovendosi sui fiumi gelati, sarà rappresentato dalla consistenza del ghiaccio, non sempre valutabile con accuratezza e non sempre in grado di garantire passaggi in sicurezza, anche perché le forti escursioni termiche che si possono sempre verificare possono creare repentine mutazioni della consistenza dello spessore. Va poi presa in considerazione la possibilità di dover fare i conti con tempeste e forti nevicate, che in taluni casi potrebbero costringere Maurizio e Fulvio a fermarsi. Infine non va dimenticata la fauna che popola l'Alaska, in particolare la presenza degli orsi, che in marzo potrebbero uscire dal letargo ed andare alla ricerca di cibo mossi dalla fame, ma possono diventare aggressivi anche i lupi, ghiottoni e le alci. Nel bagaglio sarà presente un fucile, da usare solo in caso di estremo pericolo e necessità.
Durante la spedizione verranno realizzate riprese e immagini digitali da veicolare attraverso i social media ed il sito internet www.alaskaadventures.it, con un blog e una mappa interattiva, che permetterà di seguire i protagonisti in tempo reale.
Il materiale verrà poi utilizzato anche per costruire un film, che sarà presentato al «Trento Film Festival» del 2020 e per la pubblicazione di un libro. Per alimentare le apparecchiature verranno utilizzati pannelli solari e l’energia elettrica dei pochi villaggi del lungo percorso.
Il progetto contribuisce anche alla raccolta di fondi per l'associazione ALMAC, impegnata nella lotta alle malattie cardiovascolari. Saranno messe in vendita delle cartoline realizzate ad hoc, che Maurizio e Fulvio porteranno con sé e provvederanno a spedire dall’Alaska.
La spedizione è resa possibile dal fondamentale supporto di numerosi sponsor e partner. Da ricordare in maniera particolare l’azienda Porfido Trentino di Albiano dei cugini Pisetta e la collaborazione con diversi Dipartimenti dell’Università di Trento.


Maurizio Belli