I protagonisti della Ciaspolada numero 46, la più internazionale di sempre vista la validità di prova di Campionato del Mondo e le 29 nazioni presenti, sono entusiasti delle proprie prestazioni e di essersi messi al collo medaglie preziose. Ecco le impressioni raccolte a caldo.
Cesare Maestri (primo classificato): «Sono molto soddisfatto della vittoria, che assume un valore elevato vista la validità mondiale della gara e il livello dei partecipanti. Non potevo chiedere di meglio da questo inizio di anno. La vittoria a La Ciaspolada mi ha sempre portato bene per il prosieguo della stagione, speriamo sia così anche quest’anno. Lungo il percorso in tanti mi hanno incitato ricordandomi che “non c’è due senza tre”, per fortuna non mi hanno portato male. La tattica di gara? Al termine della prima salita ho provato subito a forzare il ritmo, con un buon passo, riuscendo a staccare gli avversari. Nel corso del secondo giro ho fatto un po’ di fatica, ma sono riuscito a gestire il vantaggio».
Joseph Gray (secondo classificato): «Una gran bella gara, con un bellissimo ambiente e con un pubblico che trasmetteva molta energia nel finale. Soddisfatto per la medaglia. Non ero al cento per cento, perché si era ammalato mio figlio e a cascata pure io, e non ero al top. Con una condizione ottimale il gap da Maestri sarebbe stato sicuramente inferiore. Ottima la gara del vincitore, nell’ultimo giro sono riuscito a recuperare qualche secondo, ma il distacco era diventato comunque importante».
Alessandro Rambaldini (terzo classificato): «È stata una grandissima soddisfazione centrare il terzo posto in un campionato mondiale con una starting list di livello. Sono soddisfatto anche perché la mia forma non era al top, perché a novembre e dicembre non mi sono allenato molto, visto che i miei obiettivi sono le corse in montagna estive, e La Ciaspolada è la mia prima competizione di livello dell'anno. Una giornata indimenticabile anche per la mia squadra, della quale fa parte Maestri: due atleti sul podio è un risultato straordinario».
Anna Laura Mugno (prima classificata): «Sono felicissima per una vittoria che volevo tanto, dopo la delusione dello scorso anno quando arrivai alle spalle della Trias per soli 5 secondi. Sono partita forte perché nell’imbuto iniziale era importante essere davanti, ho forzato nel primo giro ed ho sempre tenuto un ritmo alto. Un titolo mondiale che dedico a me stessa, perché nell’atletica nulla viene per caso, c’è sempre tanto lavoro e sacrificio. Grazie anche al mio allenatore Massimo e alla mia famiglia».
Isabella Morlini (seconda classificata): «Per me La Ciaspolada ha un significato straordinario, ogni anno faccio il possibile per essere al via e quando calzo le racchette da neve parte l’adrenalina, Stimolata da un paesaggio stupendo cerco sempre di dare il massimo e, nonostante tutto, riesco sempre ad essere protagonista. Sono felicissima. Non ho rimpianti per il piazzamento, perché Anna Laura aveva un passo diverso, è sempre stata davanti ed era impensabile raggiungerla».
Michelle Hummel (terza classificata): «Eravamo in tanti in partenza e non sono riuscita a capire quante atlete fossero davanti a me. Sentivo solo i riferimenti del pubblico e non riuscivo a capire i distacchi, quindi ho cercato di dare il massimo e alla fine il podio è più che positivo. Una gara stupenda, è stato bello gareggiare in Val di Non, con tanto pubblico a fare il tifo e ad incitarci».
Gianni Holzknecht (presidente Comitato Organizzatore): «Un successo oltre ogni previsione. Pensavamo che l’assenza di neve ci penalizzasse, ed invece la partecipazione e il grande lavoro del nostro staff non ha compromesso lo spettacolo. Abbiamo accolto 2.300 partecipanti e 30 nazioni presenti, numeri importanti. Bisonti che si sono potuti divertire grazie allo straordinario lavoro di oltre 600 volontari impegnati sul percorso e nei vari servizi. È andato tutto bene, siamo più che soddisfatti».