La slovena Meta Hrovat si è confermata reginetta juniores dello slalom mondiale. Nella seconda giornata di gare dei Campionati Mondiali Juniores della Val di Fassa, la quasi ventunenne di Kranjska Gora ha bissato il titolo iridato conquistato dodici mesi fa a Davos, lasciandosi alle spalle la svizzera Aline Danioth e la svedese Elsa Haakansson Fermbaeck. Quinto posto per l’azzurra Lara Della Mea, preceduta al traguardo anche dall’altra slovena Neja Dvornik.
In testa alla gara sin dalla prima manche, la Hrovat non ha voluto incorrere nel medesimo inconveniente di ieri, quando nella seconda frazione del gigante ha gettato alle ortiche le possibilità di vittoria con un errore nel muro centrale della pista Aloch di Pozza di Fassa.
Determinata e concentrata, la slovena - già in evidenza anche in Coppa del Mondo - non ha concesso spazio alle avversarie, fermando il cronometro sull’1’47”70 con un margine di 0”89 nei confronti della Danioth, bronzo l’anno passato a Davos e recentemente campionessa iridata nel Team Event ai Mondiali di Aare. Terza, con un distacco di ben 1”28, la svedese Haakanson Fermbaeck, autentica sorpresa di giornata.
Affacciatasi al cancelletto con il pettorale numero 18, la scandinava ha saputo inserirsi in quarta posizione a metà gara, per poi scalare ulteriormente di un gradino la classifica e mettersi al collo un bronzo assolutamente inatteso.
Percorso inverso, invece, per l’elvetica Camille Rast, argento in gigante ieri, che nella seconda manche ha perso la terza posizione provvisoria scivolando al sesto posto, sorpassata anche dalla slovena Dvornik (+1”33, sei posizioni guadagnate nella manche decisiva per la diciottenne) e dalla Della Mea (+1”85).
Il ritmo più armonico dello slalom ha restituito maggior brillantezza all’azzurra friulana, che rispetto al gigante di martedì ha saputo mettere in pista una condizione più brillante, seppur non sufficiente per prenotare un posto sul podio finale. Ma la tarvisiana avrà modo di riprovarci tra dodici mesi nella norvegese Narvik, in quello che sarà l’ultimo suo anno da junior.
Alle spalle di Della Mea e Rast, settimo posto per la convincente canadese Amelia Smart, seguita dalla svedese Sara Rask e dalla seconda azzurrina di giornata, la bresciana cresciuta agonisticamente in Trentino Marta Rossetti, che nella seconda manche ha potuto confermare il nono posto di metà gara. Ventinovesimo posto, quindi, per la torinese Anita Gulli, mentre la cuneese Carlotta Saracco è uscita nella seconda manche.
Per la Hrovat, già sul podio in Coppa del Mondo nel gennaio 2018 nel gigante di Lenzerheide, il secondo titolo iridato giovanile arriva a pochi giorni dal compimento del ventunesimo anno (il 2 marzo prossimo), proprio mentre sta combattendo contro una sorta di infezione al piede destro che da due mesi ne limita gli allenamenti e l’efficienza, costringendola a dosare l’impegno di giorno in giorno sulla base del dolore, nell’attesa che la cura antibiotica a cui si sta sottoponendo porti gli sperati benefici.
Nella serata in Piazza de Sotegrava a Moena esordio anche per la Medal Plaza di Val di Fassa 2019, con la cerimonia di premiazione delle prime tre gare disputate ai Campionati Mondiali Juniores della Val di Fassa: discesa maschile, slalom e gigante femminile. Le ragazze torneranno quindi in pista venerdì per la giornata più impegnativa del programma iridato, con il superG in mattinata sulla pista La VolatA di Passo San Pellegrino e nel pomeriggio il Team Event sulla Aloch di Pozza di Fassa.
Meta Hrovat (Slovenia, medaglia d'oro)
«Dopo la delusione nel gigante di ieri ci tenevo a riscattarmi e pur sentendo il peso della pressione ho cercato di sciare al mio meglio in entrambe le manche. Queste ultime settimane sono state particolarmente difficili ed impegnative: sono uscita un po’ delusa dai Mondiali di Aare ed il nulla di fatto in gigante non ha aiutato. Il mio mondiale juniores finisce qui, ora mi prendo qualche giorno per riposare, provare a rimediare al problema al piede e quindi allenarmi in vista delle ultime due tappe di Coppa del Mondo a Splinderuv Mlyn e alle finali di Soldeu».
Aline Danioth (Svizzera, medaglia d’argento)
«L’anno scorso a Davos ho preso il bronzo, oggi sono salita in seconda posizione: sono assolutamente soddisfatta e pur avendo commesso qualche errore, non ho alcun rimpianto. Si tratta della seconda medaglia nel giro di pochi giorni dopo l’incredibile oro ai Mondiali di Aare nel Team Event con la Svizzera: quello è stato il giorno più bello ed inatteso della mia vita e completare il mese di febbraio con un altro podio è semplicemente perfetto».
Elsa Haakansson Fermbaeck (Svezia, medaglia di bronzo)
«Incredibile, non mi sarei mai aspettata di poter salire sul podio. Ma dopo la prima manche andata così bene mi sono detta che non avevo proprio nulla da perdere e ho attaccato a tutta. La pista ha retto alla perfezione, un grande tracciato: ho fatto qualche imprecisione, ma il terzo posto è qualcosa di davvero incredibile».
Lara Della Mea (Italia, quinta classificata)
«Sicuramente è andata meglio rispetto al gigante di ieri, ma non ci voleva molto. Ma non nego che dentro di me speravo di poter salire sul podio. Fisicamente sto bene, ma risento della stanchezza dell’ultimo periodo e nella prima manche non mi sono sentita perfettamente a mio agio; un po’ meglio nella seconda: ora venerdì affronterò il Team Event».
Marta Rossetti (Italia, nona classificata)
«Dopo il nono posto nella prima manche contavo di fare qualche passo avanti nella seconda, invece ho commesso un altro errore e alla fine ho confermato il piazzamento. Entrare nella top ten non è male, ma si sa come in un Mondiali si debba sempre ambire a qualcosa di meglio, magari anche vicino al podio e proprio per questo non posso dirmi pienamente soddisfatta».
cloud.pegasomedia.it - user: press - password: Mondiali19*