Suona la marsigliese sotto il cielo della Val di Fassa. Si è concluso con un esito a sorpresa il team event dei Campionati Mondiali Junior di sci alpino, con le tre nazioni medagliate nel 2018 fuori dalla zona podio e le outsider a dominare la scena. A brindare è stata la Francia che, dopo aver liquidato con un sorprendente 4-0 i vice campioni del mondo della Norvegia ai quarti, ha raggiunto la finale, superando 3-1 gli Stati Uniti nella sfida per il titolo. La squadra transalpina ha così conquistato il primo oro alla rassegna iridata fassana, con la Germania vittoriosa sulla Svezia nel testa a testa per il bronzo.
L’Italia, che aveva ottimamente impressionato agli ottavi di finale superando con un netto 4-0 la Finlandia, è uscita ai quarti con la rappresentativa americana, frenata dalla triplice uscita di pista dell’atteso Alex Vinatzer, di Pietro Canzio (chiamato a sostituire il febbricitante Matteo Canins) e di Anita Gulli, dopo che Lara Della Mea aveva portato in vantaggio gli azzurri, confermando il proprio feeling con questo format di gara.
Sotto i riflettori di un Aloch Ski Stadium vestito a festa, il team event iridato ha regalato due ore di grande spettacolo, alla presenza di un copioso pubblico. I numerosi tifosi accorsi nel parterre e ai bordi del tracciato di gara hanno provato a spingere gli azzurri che, dopo aver superato di slancio la Finlandia, sono stati costretti a dire anzitempo addio alle speranze di medaglia.
«Spiace davvero tanto – spiega Lara Della Mea, recente bronzo assieme a Vinatzer nel team event dei Mondiali senior di Aare – ma il team event è una gara particolare. Si va a tutta per 15-16 secondi e può capitare di uscire. Sapevamo di avere buone chance di medaglia e nel primo turno lo abbiamo dimostrato. Purtroppo non è andata come speravamo. Il tracciato era stupendo, preparato veramente bene, ed è stato comunque bello gareggiare davanti a un pubblico caloroso. Il mio Mondiale finisce qui. Ora un po’ di riposo e poi mi ritufferò nei prossimi impegni di Coppa Europa e Coppa del Mondo».
«Nella prima run avevo provato ottime sensazioni – aggiunge Alex Vinatzer – Nella discesa dei quarti di finale, invece, non sono riuscito a prendere il giusto ritmo, mi sono fatto sparare per aria e ho inforcato. Speravo che i miei compagni riuscissero a portarci in semifinale, ma il parallelo è così. Ci riproveremo l’anno prossimo. Vedrò di rifarmi nel gigante e nello slalom. Saremo stati più contenti di finire con una medaglia al collo, ma ci alleneremo con ancor più determinazione in vista delle prossime gare».
L’Italia non è stata l’unica delle grandi escluse dal podio. L’Austria, bronzo nel 2018, è uscita addirittura agli ottavi di finale contro la Gran Bretagna, complice l’uscita di pista di due propri atleti, mentre i campioni e vice campioni del mondo di Svizzera e Norvegia (una delle candidate al titolo con l’argento del SuperG Braathen e il bronzo del gigante Norbye) hanno dovuto alzare bandiera bianca ai quarti di finale rispettivamente contro la Svezia e la Francia.
A infilarsi l’oro al collo sono stati, dunque, la giovanissima Marie Lamure, Doriane Escane, Jeremie Lagier e Augustin Bianchini. Per la squadra transalpina si tratta della seconda medaglia ai Mondiali fassani, dopo quella di bronzo – altrettanto a sorpresa - conquistata da Florian Loriot nel SuperG. Per l’americano River Radamus, invece, è arrivata addirittura la seconda medaglia in due giorni, questa volta d’argento dopo l’oro del SuperG, nell’occasione condivisa con A J Hurt, Katie Hensien e Benjamin Ritchie. Primo metallo per la Germania, portata sul podio da Martina Willibald, Nikolaus Pfoederl, Martina Ostler e Fabian Himmelsbach.
Domani è in programma la combinata alpina maschile: per l’Italia saranno al via sei atleti, ovvero Pietro Canzio (pettorale numero 10), Matteo Franzoso (12), Nicolò Molteni (29), Matteo Canins (31), Tobias Kastlunger (63) e Samuel Moling (66). La gara verrà aperta dal SuperG sulla pista La VolatA di Passo San Pellegrino alle 10, con slalom speciale sulla Aloch di Pozza di Fassa alle 14.
Doriane Escane (Francia, medaglia d’oro)
«Non avremmo mai pensato di riuscire a vincere, anche perchè nelle ultime due edizioni dei Mondiali eravamo sempre usciti al primo turno. Battere la Norvegia ai quarti di finale è stata una sorpresa anche per noi ed a quel punto abbiamo davvero cominciato a crederci. In finale è stato un testa a testa serrato e quando Augustin ci ha regalato il punto del trionfo per noi è stata una gioia immensa»
River Radamus (Stati Uniti, medaglia d’argento)
«Personalmente ho vissuto due giornate incredibili. Per il nostro team è stato un cammino duro, anche perchè l’Italia era un avversario davvero temibile da affrontare ai quarti. Siamo stati tutti grandiosi ed è un argento davvero speciale. In finale forse avrei potuto fare qualcosa di più, ma in questo tipo di gare è un attimo uscire dal tracciato»
Martina Willibad (Germania, medaglia di bronzo)
«Questo bronzo è semplicemente incredibile. Non riesco nemmeno a realizzare che siamo riusciti ad arrivare sul podio, davvero una giornata da sogno: fatico a trattenere le lacrime e le parole mi si spengono in gola. Vogliamo goderci al massimo questa serata»
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