Viote Ski Marathon

Le parole dei protagonisti delle due gare

Le interviste realizzate dopo la 30 chilometri

Il modenese, ormai fiemmese di adozione, Francesco Ferrari si gode il successo: «Sono arrivato un po’ affaticato a questa gara, perché il mese di gennaio è stato molto impegnativo per me e quindi questo successo rappresenta una bella sorpresa. Per l’intera gara il nostro gruppo del Team Robinson è rimasto compatto, ci siamo aiutati a vicenda e abbiamo capito in fretta che ce la saremmo giocati in volata. Mauro è partito da lontano, ma si è deciso tutto negli ultimi metri. Nonostante il caldo abbiamo trovato un’ottima neve».
Il compagno Mauro Brigadoi, secondo al traguardo, spiega così la propria strategia: «Ho provato a sgranare il gruppo nel corso del primo giro, ma purtroppo non ci sono riuscito, anche perché è un percorso che non presenta particolari dislivelli. Sapevo bene, allenandoci insieme, che in caso di arrivo in volata contro Francesco sarebbe stata dura, ed infatti è stato così. Comunque mi sono divertito e credo che per chi ama questo sport questa sia una gara bellissima».
Lorenzo Busin, terzo, guarda già avanti: «Sono arrivato abbastanza fresco negli ultimi chilometri, anche grazie al fatto che la neve era perfetta, ma nello sprint i miei compagni di squadra avevano una marcia in più e non c’è stato nulla da fare. Sono contento di aver tenuto il loro ritmo e domani mi ripresenterò alla 30 km in tecnica libera puntando alla top-5».
Elisa Perenzoni, vincitrice della gara lunga, racconta così la propria giornata: «Per me questa era la prima volta alla Bondone Ski Marathon e devo dire che è stata un’esperienza bellissima. Mercoledì sono venuta a provare il tracciato e mi è subito piaciuto, così mi sono iscritta e man mano che sciavo mi sono resa conto che mi stavo divertendo moltissimo e che valeva la pena affrontare i 30 chilometri. Per questo risultato devo ringraziare anche Stefano Vuerich, che mi ha preparato gli sci in maniera perfetta».
Paola Leonardi, seconda classificata, commenta così la propria gara: «La vincitrice è scappata subito dopo la partenza, perdevo qualcosa nelle discese, ma contavo di recuperare nel resto del tracciato. Non riuscendovi, ad un certo punto ho pensato di dosare le energie, avendo deciso di gareggiare anche domani».

Le interviste realizzate dopo la 15 chilometri

Per il vincitore Stefano Mich è stato decisivo compiere la scelta giusta. «Fino all’ultimo sono rimasto incerto fra la gara corta e quella lunga, quando ho visto che avrei potuto giocarmela in volata ho deciso di scommettere sulla 15 chilometri. Ovviamente fino all’ultimo non è stato possibile capire quali degli atleti del trenino di testa avrebbe fatto lo stesso e questo ha aggiunto pathos al finale. La gara è stata dura, perché il Team Robinson ha impostato un ritmo molto elevato fin dall’inizio, dato che al 7° chilometro mi hanno staccato, ma poi sono riuscito a rientrare nel finale e a giocarmi le mie carte».
Tiziano Conti, secondo classificato, ha seguito lo stesso copione: «Il Team Robinson ha imposto un bel ritmo, solo alla fine sono riuscito ad agganciarli e ad arrivare con loro e con il mio compaesano Mich al traguardo. Ho lanciato io la volata, ma alla fine l’ha spuntata lui, comunque non ho rammarichi, perché mi sono divertito, anche grazie ad un percorso preparato benissimo.
Stefano Detassis, terzo, correva in casa, dato che è portacolori del Marzola. «Sono soddisfatto, perché sono rimasto sempre in scia ai migliori e perché gli sci hanno funzionato bene, purtroppo nel finale i miei avversari hanno dato un colpo di acceleratore che ho sofferto. Domani ci riproverò, ancora sulla distanza dei 15 chilometri».
Marta Gentile, vincitrice della gara corta, ha dovuto vedersela con una compagna di squadra per conquistare la vittoria. «Mi sentivo bene e sapevo di avere buone chance, ma anche di avere in Chiara una valida avversaria. Abbiamo percorso insieme i primi dieci chilometri, poi sulla salita lei ha perso un po’ di terreno e io ne ho approfittato, anche grazie agli sci che mio papà mi ha preparato in maniera perfetta. Ho deciso fin dal via di puntare sulla 15 chilometri perché domani affronterò la 30».
Chiara Gelmi, seconda, infatti si duole per l’errata scelta compiuta prima del via: «Anch’io ho deciso subito di affrontare la gara corta, dato che non sono allenatissima, e fino alla salita è andato tutto bene, poi purtroppo al giro di boa ho scoperto di aver sbagliato sciolina e ho dovuto accontentarmi del secondo posto. Una lezione che mi servirà per il futuro, comunque affrontare questo percorso è stato molto divertente, la neve non poteva essere migliore con questo clima».


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