La prima immagine che attingiamo dalla nostra memoria, quando parliamo di «Mostra dell'Agricoltura», è quasi sempre legata al mondo animale. È il padiglione con mucche, pecore e cavalli, infatti, quello che attrae da sempre i bambini, oggi desiderosi come non mai di vedere da vicino e di toccare con le proprie mani gli esemplari di una delle tante specie che popolano libri per l'infanzia e cartoni animati, ma che non sempre hanno l'opportunità di conoscere in carne ed ossa. Il passaggio dalla realtà virtuale a quella materiale, oggi, è meno immediato di quanto sembri, soprattutto per le famiglie che vivono in città.
È la Federazione Provinciale Allevatori ad occuparsi di allestire la tensostruttura che ospita questi animali e lo fa selezionando ogni anno un esemplare per ciascuna delle specie impiegate per le diverse produzioni. Un ruolo preminente avranno al solito le mucche da latte, ovvero le razze autoctone Grigio Alpina e Rendena, con la Frisona, la Bruna e la Pezzata Rossa, mentre per quanto concerne i cavalli un esemplare rappresenterà la razza Avelignese, chiamata anche Haflinger, un altro la Norico. Una pecora Tingola e una Lamon saranno affiancate da una capra Pezzata mochena e una Bionda dell'Adamello. Ci saranno anche i maiali e le galline. È importante sottolineare che si tratta quasi sempre di razze a limitata diffusione, che sono state o sono tuttora in pericolo di estinzione, la cui adozione contribuisce quindi al mantenimento della biodiversità, messa a rischio da logiche sempre più industriali.
La «Mostra regionale del coniglio riproduttore» permetterà ai bambini di vedere ben 120 esemplari delle razze più diffuse, portate in via Briamasco da una ventina di allevatori. Nell'occasione, come vuole la tradizione, verranno assegnati una serie di premi agli allevatori, uno per ogni razza presente, nonché uno al vincitore assoluto: la cerimonia avrà luogo sabato a Mezzogiorno.
Ad illustrare le caratteristiche di tutti gli animali, anche questa volta, ci penseranno gli studenti dell'Istituto Agrario di San Michele – Fondazione Mach, che si avvicenderanno fra gli stand e si avvarranno del supporto di pannelli didattici. Il programma del sabato prevede la presentazione degli animali da parte dei ragazzi alle ore 10, 14 e 16 del sabato e alle ore 10, 11, 13 e 15 della domenica, poi la mungitura delle vacche da latte alle ore 17 il sabato e alle ore 16 la domenica.
Quest'anno inoltre sarà presente un'area recintata, ampia circa 100 metri quadrati, all'interno della quale potranno essere avvicinati due asinelli portati alla Mostra da «La tribù delle yurte» di Calavino. Un'altra novità è la presenza dei bovari svizzeri, cani che da secoli affiancano i pastori e le greggi in quota e che fino a qualche decennio fa erano impiegati per adempiere a funzioni cruciali per l'economia degli alpeggi. L'associazione che li promuove e tutela disporrà di uno stand, nel quale saranno presenti tre esemplari con il tipico carretto al traino.