E’ stata la giornata delle doppiette per Stefano Pizzato e per Giulia Romele, ma anche del riscatto per la trentina Beatrice Sola e per Matthia Piotti. Ecco le impressioni dei protagonisti a fine gara:
Beatrice Sola (prima slalom gigante allievi) è di Sardagna (TN): “Ci tenevo tanto a fare bene e questa vittoria mi rende felicissima. In slalom purtroppo sono scivolata. Ho affrontato il gigante ripartendo da zero, recuperando tutte le energie per dare il massimo ed è arrivata una grande vittoria. Ho sciato meglio nella seconda manche, cercando di sciare come sapevo, con grinta e con il mio ritmo. Ed è arrivato il successo. La pista la conosco benissimo perché mi alleno sempre su questo tracciato, però in gara bisogna sempre dare il massimo, soprattutto in appuntamenti come questi dove mi giocavo la qualificazione per la fase internazionale”.
Stefano Pizzato (primo slalom gigante allievi) è di Noventa Padovana (PD): “Ho battuto mia sorella almeno alle selezioni Nazionali. Vincere entrambe le gare dell’Alpe Cimbra non è sicuramente facile. Io ci speravo, mi sono allenato tanto e ho dato il tutto per tutto. La migliore manche della sue giorni è sicuramente stata la seconda nello slalom speciale. Ora spero di mettermi in evidenza anche nelle sfide internazionali”.
Giulia Romele (prima slalom ragazze) è di Pisogne (BS): “Sono molto felice perché non mi aspettavo una doppia vittoria all’Alpe Cimbra, visto che sono reduce da un piccolo infortunio alla rotula. Queste piste di Folgaria si addicono alle mie caratteristiche, perché sono molto tecniche, terreno dove riesco ad esprimermi al meglio, mentre sui piani faccio fatica. Se dovevo puntare su una gara, sicuramente era lo slalom, invece è uscito un risultatone anche in gigante. Ora alla fase internazionale per vincere”.
Matthia Piotti (primo slalom ragazzi) è di Bovegno (BS): “Alla vigilia non mi aspettavo di salire sul podio in entrambe le gare, e di vincere pure lo slalom. Sapevo di potermi giocare le mie chance e al cancelletto mi sono presentato molto convinto, forse questa è stata la giusta interpretazione. Poi sul muro ho fatto la gara. Un tracciato che girava molto, ma non difficile, mentre in gigante c’erano molte porte strette, bisognava trovare il ritmo giusto”.