Dopo oltre un mese dalla partenza della spedizione, che ha preso le mosse lo scorso 23 febbraio dal villaggio indiano di Fort Yukon, Maurizio Belli e Fulvio Giovannini hanno raggiunto all'inizio della settimana scorsa il villaggio di Nenana. Quello affrontato in questi primi 36 giorni dell'«Alaska 2018/2019 Ski Walking Winter Expedition» è stato un cammino decisamente complesso, perché i due esploratori trentini hanno dovuto fare i conti con il precoce scioglimento del ghiaccio sul fiume Yukon e sul Tanana River, sui quali avrebbero dovuto muoversi nell'intero tracciato coperto fino ad ora e quindi dopo aver percorso 150 chilometri con gli sci, hanno dovuto dapprima ricorrere ad un trasferimento aereo da Beaver a Stevens Village, poi ancora muoversi sul fiume con gli sci ed infine sulla strada ghiacciata.
«Dopo aver raggiunto Stevens Village – racconta Maurizio – siamo arrivati allo Yukon River Bridge, l'unico ponte che attraversa gli oltre 3.000 km del corso d'acqua, da dove, dopo un giorno e mezzo di sosta, siamo ripartiti tornando sul terreno ed abbandonando definitivamente il letto del fiume, divenuto oramai fonte di rischio. Abbiamo così montato le ruote alle nostre slitte e recuperato tutto il materiale che ci serviva, grazie all’aiuto del nostro amico Daniel, che ci ha portato da Fairbanks il cibo e tutto l’occorrente per la trasformazione del nostro mezzo».
Maurizio e Fulvio hanno così camminato sulla Dalton Highway, la mitica strada di ghiaccio che compare nella trasmissione televisiva “Life below zero”, percorsa dai grandi camion che portano il materiale alle basi petrolifere di Prudhoe Bay sul Mare di Bering, e poi sulla Elliot Highway fino alle Manley Hot Springs. «Abbiamo dovuto prestare la massima attenzione a questi enormi mezzi che percorrono la Dalton Highway a grande velocità – continua Maurizio – e faticare molto per superare interminabili salite in un clima che cambia continuamente».
Dal villaggio di Manley Hot Springs i due hanno riconvertito il loro carro in una slitta per muoversi nel "land" fino a Nenana. «In questo caso la difficoltà maggiore è stata riuscire ad individuare il percorso, superare le zone di “overflow”, quelle in cui l'acqua si raccoglie sopra al ghiaccio, e stare molto attenti al ghiaccio sottile per non cadere nelle acque del fiume. Adesso ci attende la lunga marcia sulla George Parks Highway fino alla meta finale, ovvero Anchorage».
Ora, quindi, manca solo l'ultimo segmento del percorso disegnato per il progetto «Alaska 2018/2019 Ski Walking Winter Expedition», che va a terminare il “puzzle” al quale Maurizio lavora dal lontano 1993, quando, da solo ed in sella ad una pionieristica mountain bike percorse nel nord dell’Alaska i 666 chilometri che dividono Livengood da Prudhoe Bay. Una prima impresa nel Grande Nord alla quale se ne è aggiunta una seconda, ancora in solitaria e molto più impegnativa, nel 1997, che vide Maurizio attraversare una parte dello stato americano in inverno con gli sci ai piedi. Infine si sono aggiunte altre due traversate, nel 2011 e nel 2014, in compagnia di Fulvio Giovannini, sempre sulle tracce dei pionieri emigranti trentini.