Le dimissioni di Lorenzo Bendinelli dalla carica di presidente, le difficoltà che stanno incontrando per affermarsi i nuovi percorsi formativi, ovvero le lauree professionalizzanti, nonché il calo di iscritti con i quali la categoria deve fare i conti sono stati i temi chiave di cui si è occupata oggi l’Assemblea annuale del neo costituito Ordine dei Periti Industriali del Trentino, fino a ieri Collegio, svoltasi nella Sala della Cooperazione di via Segantini a Trento.
La giornata si è aperta con una mattinata dedicata alla cassa previdenziale, un incontro chiamato «EPPI Welfare», coordinato da Gianni Scozzai, Silvio Cattaruzza e lo stesso Bendinelli. Poi, nel pomeriggio, i lavori hanno preso il via con il saluto del Presidente del Consiglio Provinciale Walter Kaswalder, che ha sottolineato l’importante ruolo giocato dal Collegio in 90 anni di attività in Trentino, e con l’intervento del segretario Gabriele Cassietti, il quale ha iniziato sottolineando la partecipazione sempre più frequente dell’Ordine ai gruppi di lavoro creati negli anni passati nonché a quelli nuovi, ovvero il Tavolo del prezziario PAT, quello dei Condomini e il Polo edilizia 4.0. In parallelo, ha ricordato, è stata intensificata la rete di rapporti con gli altri ordini del Nordest e in particolare con quello di Bolzano, interlocutore privilegiato per la progettazione di iniziative comuni.
Cassietti ha poi focalizzato l'attenzione sul numero di periti iscritti all'ordine, che nel 2018 è calato (oggi in Trentino sono 1080), una diminuzione che si lega in uscita alle cancellazioni fisiologiche, ma soprattutto alla grave carenza, in entrata, di nuove iscrizioni: «Paghiamo la scarsa affezione dei neodiplomati ad intraprendere percorsi lavorativi autonomi e professionali – ha spiegato – e la scarsa conoscenza delle prospettive che si aprono per i laureati in uscita dai percorsi triennali e professionalizzanti».
Infine il segretario ha anche ricordato il recentissimo avvicendamento, all’interno del consiglio dell’Ordine trentino di Mauro Tessadri al posto del dimissionario Matteo Gadotti.
L’intervento clou è stato naturalmente quello di Lorenzo Bendinelli, che ha annunciato le proprie dimissioni dalla carica di Presidente, in quanto impegnato da un anno nel Cig (Comitato di indirizzo generale) dell'Eppi (Ente di previdenza dei periti industriali). Rimarrà comunque nel consiglio fino al termine del mandato. La sua presenza nel direttivo provinciale era cominciata nel 1999 con la carica di tesoriere, ricoperta fino al 2009, in seguito, fino ad oggi, ha presieduto il Collegio. I periti industriali trentini, consapevoli del proprio ruolo nella realtà provinciale trentina, ponte tra Italia ed i paesi oltre le Alpi, sotto la sua guida hanno saputo interpretare la libera professione in chiave europea. Inoltre il grande lavoro svolto da Bendinelli, nel ruolo di presidente, è stato quello di tessere relazioni con gli enti pubblici, quali Provincia, comuni e Inail. In questo periodo è anche aumentata l’attenzione verso il mondo delle professioni tecnico ingegneristiche, i cui settori operativi sono soprattutto il campo della sicurezza sul lavoro, del risparmio energetico e delle energie rinnovabili.
Bendinelli ha anche dato lettura dei saluti inviati all’Assemblea da Valerio Bignami, presidente dell’Eppi, Claudio Guasco, presidente del Cnpi, e Sergio Comisso, vicepresidente, che hanno ricordato l’ottima reputazione di cui gode l’Ordine Trentino in Italia, ma anche lo scarso ricambio generazionale, la vera sfida che attende la categoria nei prossimi anni. Si è poi congedato dalla carica con queste parole: «Nell’importante anniversario della nostra categoria, i novant’anni di costituzione del Collegio, arriva per me il momento di lasciare ad altri la responsabilità che comporta questo importante ruolo istituzionale di rappresentanza della categoria. E quando uso la parola responsabilità, intendo indicare impegno e dedizione per il bene della categoria, entusiasmo e passione, cercando sempre di mettere in secondo piano l’interesse personale. Il potere passa e il successo tramonta, riprendendo le parole di Enzo Bianchi, possiamo affermare che solo chi antepone il bene comune al proprio, solo chi mostra di avere senso di responsabilità lo merita davvero, perché sa renderlo giusto».
Infine ha ringraziato i propri compagni di viaggio, ovvero gli altri consiglieri, la segreteria, nonché la famiglia, che lo ha sempre assecondato in questo non facile impegno. Ha poi terminato il proprio intervento, salutato da un lungo e caloroso applauso, ricordando che «Noi siamo le scelte che facciamo, la storia continua».
L’assemblea si è conclusa con la consegna del timbro ai tre nuovi iscritti, Elvis Ferrandi, Matteo Paissan e Rocco Pinter, e con la premizione dei periti industriali iscritti da mezzo secolo, che sono Fabio Bertoldi, Giovanni Battista Fontan e Sergio Zamboni.
Nella ricorrenza dei 90 anni, sono stati invitati come ospiti d'onore tre ex presidenti, Giorgio Aita, Gianfranco Zorzi e Franco Gatti, salutati dall'assemblea con un lungo applauso. Gradito ospite è stato anche il coordinatore del G7 e presidente dell’Ordine di Trieste Stefano Ricatti.
L’agenda del pomeriggio prevedeva anche l’esposizione da parte del tesoriere Diego Broilo e la votazione del bilancio consuntivo del 2018 e di quello preventivo 2019, entrambi approvati all’unanimità dell’assemblea. Il lieve calo degli iscritti e l’aumento della quota da versare al Consiglio Nazionale hanno creato non poche difficoltà, che sono state comunque superate senza ricorrere all’aumento della quota associativa.