Dolomyths Run

Le parole dei protagonisti delle due gare
inserite nel «DoloMyths Run Ultra Trail» 2019

Franco Collè (primo classificato ultra): «Il Sellaronda finora l’avevo apprezzato solo d’inverno, partecipando alla sci alpinistica e devo dire che la Dolomyths Ultra Run è davvero una grande gara, benché presenti un dislivello non eccessivo, è molto nervosa e impegnativa. Quando era in calendario a settembre non sono mai riuscito ad essere presente, per via della concomitanza con altre competizioni. Sono molto felice di questa vittoria, un’altra gara nel mio palmares. Siamo stati in quattro al comando fino all’ultima salita e poi con De Gasperi abbiamo aumentato il ritmo, staccando gli avversari. Sulle prime ho pensato che potessero rientrare su di noi, invece non è stato così. Nel finale avevo qualcosa in più rispetto al mio compagno di squadra e sono riuscito a tagliare il traguardo per primo. Visto il brutto tempo delle prime ore ho temuto che la gionrata si mettesse male, poi invece è arrivato il sole».

Marco De Gasperi (secondo classificato ultra): «Le Dolomiti non riescono a regalarmi la soddisfazione più grande, quella del successo. Un altro secondo posto dopo quello del 2014 nella skyrace di Canazei al termine del duello con Kilian e devo dire che quando sono passato da Canazei mi sono subito tornati in mente quei momenti, benché oggi si corresse con intensità diverse. Sono comunque soddisfatto, perché sto rientrando da un infortunio ed è stata la mia prima gara lunga. Collè ha dimostrato di avere qualcosa in più di me e in particolar modo quando è salito verso la Dantercepies, imponendo un ritmo per me insostenibile e nella discesa finale mi ha staccato. Un percorso interessante, con difficoltà assolute perché si corre in quota. Spero di crescere ancora e di poter alzare le braccia al cielo prima o poi su questi percorsi. Tornerò».

Giovanni Tacchini (terzo classificato ultra): «Alla vigilia non mi aspettavo di salire sul podio, visto il livello dei partecipanti, immaginavo di poter arrivare fra i primi cinque, ma non in zona medaglia. Ho gestito bene le mie energie, una gran bella gara e non posso che essere soddisfatto. All’inizio eravamo in cinque, assieme a Luca Carrara, che sulla seconda salita si è però staccato. In quattro abbiamo poi fatto gara assieme fino al quarantesimo chilometro, quando Marco e Franco in discesa se ne sono andati, ho provato a tenere il loro ritmo, ma non ci sono riuscito. Un percorso ottimamente segnato, con un paesaggio straordinario, tecnico come piace a me, ma dove si può spingere. Una gara completa».

Luca Carrara (quinto classificato ultra): «Ero in dubbio se prendere il via o meno a causa dell’infortunio al polpaccio che mi sta dando fastidio nelle ultime settimane, ma ci tenevo a onorare gli organizzatori. Purtroppo, però, dopo i primi chilometri ho iniziato a soffrire, perché non riuscivo a stendere bene la gamba. Ho voluto portare a termine in tutti i casi la gara».

Giuditta Turini (prima classificata ultra): «Per me si trattava di una gara completamente nuova e devo dire che dal punto di vista paesaggistico è meravigliosa, nonostante il brutto tempo in partenza. Non conoscevo le avversarie e quindi sono partita esclusivamente con l’obiettivo di gestire le mie energie, con qualche dubbio, perché essendo il percorso molto corribile pensavo di fare tanta fatica, invece è stata una giornata esaltante sia per me sia per Franco. Una trasferta da incorniciare».

Luca Miori (primo classificato half): «Gareggiare in un contesto come quello del gruppo del Sella è spettacolare. Ho voluto provare la distanza ridotta, perché in questo momento non ho la preparazione per la sfida lunga. Fino al Passo Sella ero secondo, ma nella discesa verso Selva sono riuscito a passare al comando. Nella seconda salita sono andato davvero forte. Mi sono divertito in una giornata bellissima per noi che siamo partiti alle ore 9».

Ulrikke Evensen (prima classificata half): «Vivendo in Danimarca non ho mai la possibilità di allenarmi in salita, quindi non mi aspettavo certo di poter ambire alle posizioni di vertice. Sono piacevolmente stupita della mia vittoria. La gara è molto dura, per questo sono stata tentata più volte di camminare, ma alla fine sono riuscita a correre sempre, tenendo duro. Saper soffrire è una delle qualità vincenti in questi casi. Aggiungo che sono arrivata lunedì per potermi godere queste bellissime montagne e riparto veramente soddisfatta».


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