La settima edizione dello «Slalom Sette Tornanti» è alle porte. Domani pomeriggio l’ampio parcheggio davanti al ristorante Il Marinaio, a Trento, ospiterà le verifiche tecniche e sportive, mentre domenica si gareggerà. La lista iscritti definitiva annovera 70 piloti, un numero in linea con quelli delle precedenti edizioni, che saliranno per quattro volte da Sardagna a Candriai, una per testare il tracciato e ritrovare i riferimenti, le altre tre per cercare il tempo migliore evitando le penalità che lo spostamento di un brillo comporta. Da quando è stata fondata questa manifestazione è stata letteralmente dominata dal veronese Enrico Zandonà, che ad eccezione di un’edizione in cui ha incontrato problemi tecnici, ha sempre conquistato il successo. Questa volta, però, sarà difficile per lui ripetersi per la sesta volta, perché da qualche mese ha cambiato vettura, sostituendo l’affidabilissima Formula Reynard 883 con una nuova Fiat 500 ancora in pieno sviluppo. In tanti scalpitano quindi per sostituirlo al vertice, da Alessandro Zanoni su Gloria C8 a Davide Piotti su Osella PA 8/9, da Daniele Ravaioli su un prototipo Vst, ai piloti delle quattro Radical iscritte, ovvero Thomas Pedrini, Giuseppe Caruso, Markus Gasser e Giacomo Gozzi. Senza dimenticare la Fiat 500 di Roman Gurschler. Poi ci sono cinque vetture del gruppo E1 Italia, nove del gruppo S, 12 del gruppo A, 15 del gruppo N, cinque fra Rs e Rs Plus e sei storiche. Ci sarà da divertirsi, quindi, sia per chi gareggia sia per chi trascorrerà la giornata di domenica lungo la strada per godersi i passaggi.
Una novità assoluta di questa settima edizione è la presenza, naturalmente fuori gara, di una vettura elettrica sviluppata da un gruppo di studenti universitari della Facoltà di Ingegneria di Trento coordinati dal professor Paolo Bosetti, che nel 2016 hanno dato vita all’associazione sportiva E-Agle Trento Racing Team con l’intento di costruire prototipi destinati a partecipare alle competizioni create per questi scopi. Chimera evoluzione, così si chiama la vettura che vedremo sfilare fra Sardagna e Candriai, nel 2018 ha preso parte ad una gara a Varano, che le valeva il titolo per la miglior HMI, e ad una seconda a Barcellona. In attesa di sviluppare un nuovo modello, chiamato Fenice, che dovrà pesare meno di 200 chili, i ragazzi di Povo puntano ora a migliorare la propria esperienza sul percorso dello «Slalom Sette Tornanti», cercando poi di concentrare le energie sulla nuova monoposto, un passaggio che richiede il anche reperimento di nuovi fondi. Chimera evoluzione monta una batteria da 6,5 Kwh e sviluppa una potenza massima di 160 Kw, con una velocità di punta di 130 chilometri orari; è lunga 2,70 metri e la sua struttura è costituita da un telaio tubolare con giunti realizzati con stampa in 3d.