Le interviste ai protagonisti della gara sprint

Per Emanuele Becchis, vincitore della gara senior, questo successo rappresenta una liberazione. «Si tratta della quinta volta consecutiva qui a Trento, è vero, ma stavolta ne avevo bisogno più che mai e quindi è probabilmente il più importante di tutti. Nelle precedenti gare sprint di Coppa del Mondo è sempre piovuto e non sono mai riuscito nemmeno a salire sul podio, avevo accumulato tanta rabbia, che ho scaricato oggi in gara. In finale sono riuscito a partire bene e poi ad allungarmi senza mai perdere di vista l'avversario, ma la gara in cui ho fatto meglio è stata la semifinale. Questa città mi porta davvero fortuna».
Alessio Berlanda ha portato il Trentino ad un passo dal podio di Coppa del Mondo. «Mi sarebbe piaciuto disputare un'altra finale nella mia città – afferma – ma in semifinale, dopo essere partito bene, mi sono mancate un po' di forze, che avevo speso nel turno precedente. I primi quattro classificati sono arrivati al tabellone con tempi praticamente identici, una situazione che non ricordo  di avere mai visto, ma questo dà l'idea di quanto equilibrio vi fosse e quanto incerta fosse la lotta per il podio. Il fatto di essere ancora lì con i migliori a 40 anni è per motivo di soddisfazione».
Le parole di Olga Letucheva, vincitrice della gara senior, seguono il cliché di Becchis. «Sapevo di avere la vittoria nelle mie corde, ma temevo che la pioggia potesse cambiare gli equilibri anche questa volta. Per fortuna abbiamo trovato un tempo splendido e tutto è andato come sperato. In finale ho dato tutto quello che avevo ed era l'unico modo per prevalere su avversarie così forti».
Julie Henriette Arnesen, vincitrice della gara junior, spiega: «Sapevo di essere la favorita, ma non si può mai dare nulla per scontato, quindi in finale ho dato il massimo dall'inizio alla fine senza guardare troppo a cosa succedeva intorno a me ed è andata bene. È stata una bellissima giornata anche per la cornice in cui abbiamo gareggiato».
Alba Mortagna, seconda classificata, rende onore alla norvegese. «È lei la regina di questa specialità, lo ha dimostrato anche al Mondiale, ma io sono contenta perché stavolta le sono arrivata più vicina del solito. La strada leggermente in discesa forse mi ha dato una mano, comunque rimanere così vicino a una campionessa come Julie mi dà coraggio».
La direttrice dell'APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, Elda Verones, archivia così la due giorni: «Per noi è motivo di orgoglio poter ospitare ormai da cinque anni le gare di Coppa del Mondo – afferma – ed  anche essere riusciti a dare vita ad un minitour insieme alla Val di Fiemme. Quest'anno erano rappresentate 11 nazioni e questo aumento dei paesi coinvolti, insieme a quello del pubblico, oggi presente numeroso in via Santa Croce, è importante. Aver organizzato per la prima volta la cerimonia di premiazione in piazza Fiera, quella dei mercatini di Natale, è stata una scelta indovinata, che è piaciuta a tutti, l'atmosfera che si è creata era davvero emozionante».

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