Monsen e Zenere sfruttano il «fattore campo»
Ad Andalo vince la norvegese, 3ª l'azzurra 

Il fattore campo è stato decisivo nella prima delle due gare di slalom gigante femminile di Coppa Europa in programma ad Andalo, sulle nevi della skiarea Dolomiti Paganella, dove la diciannovenne norvegese Marte Monsen ha conquistato la prima vittoria della carriera nel circuito continentale, precedendo di 50 centesimi l’austriaca Elisa Moerzinger e di 51 centesimi l’azzurra Asja Zenere, al secondo piazzamento nella top 3 della stagione dopo il secondo posto conquistato a Trysil a fine novembre.
La giovane Monsen conosceva bene il pendio di gara della pista Olimpionica 2, teatro ormai da alcuni anni degli allenamenti del Norway Ski Team, la cui squadra maschile nei prossimi giorni preparerà proprio in Paganella gli imminenti appuntamenti italiani di Coppa del Mondo. La vincitrice, già quarta e quinta nelle due gare di Coppa Europa disputate ad Andalo lo scorso anno, ha sfruttato al meglio la perfetta conoscenza del tecnico tracciato dell’Olimpionica 2, prima a metà gara con 47 centesimi di margine su una pimpante Asja Zenere e 68 centesimi sulla svizzera Simone Wild, che in Paganella aveva vinto nel 2016.
L’atleta rossocrociata è incappata in un brutto errore nella parte alta del tracciato nella seconda manche ed è scivolata al nono posto. Meglio è riuscita a fare l’azzurra Zenere: la 23enne vicentina ha confermato l’ottimo stato di forma già palesato nelle prime uscite stagionali e, seppur con il rammarico di aver visto sfumare l'"argento" per appena un centesimo, ha esultato al traguardo per la conquista del secondo podio della carriera nel circuito continentale. La promettente italiana è stata preceduta per questione di centimetri dalla classe 1997 austriaca Elisa Moerzinger, che al pari dell’azzurra ha centrato il secondo piazzamento stagionale nella top 3 in Coppa Europa, terza a Trysil proprio alle spalle della Zenere.
Ai piedi del podio, a completare la trionfale giornata per i colori del team norvegese, si sono accomodate Maria Therese Tviberg e Andrine Maarstoel, quest’ultima autrice del miglior tempo nella seconda manche e capace di recuperare ben 13 posizioni rispetto al 18° posto della prima discesa.
Ha recuperato undici posizioni anche Luisa Matilde Bertani, che nella seconda run è risalita dalla 21esima posizione fino al 10° posto, emulata dall’altoatesina Vivien Insam, che ha chiuso 12esima dopo aver fatto segnare il 23° tempo nella prima manche. Nelle venti anche Michela Azzola (18° posto) e Carlotta Saracco (30esima a metà gara e alla fine 20esima), con Elena Sandulli (23esima), Jole Galli (27esima), Karoline Pichler (28esima) e Sara Allemand (30esima) a completare l’ottima prova di squadra dell’Italia. Chi mastica amaro è Valentina Cillara Rossi: sesta al termine della prima discesa, la genovese ha confermato il trend positivo dell’ultimo periodo e ha fatto segnare un buon intertempo nella seconda, ma è stata vittima di un errore fatale a poche porte dall’arrivo.
La mancata protagonista di giornata è stata la leader della classifica di specialità, la svedese Sara Rask, 16esima a metà gara e alla fine soltanto 22esima, mentre la leader della generale – l’austriaca Nadine Fest – non ha preso parte alla seconda discesa dopo il modesto 42° posto della prima.
La Fest ha comunque conservato il primo posto nella generale, così come la Rask in quella di specialità (con 209 punti), tallonata però da Monsen e Zenere, seconda e terza con 190 e 176 punti.
Domani si replica con un’altra gara di slalom gigante sulla pista Olimpionica 2, con start della prima manche alle 10.

Le voci delle protagoniste: Monsen e Zenere entusiaste

«È stato fantastico – ha raccontato la vincitrice - Ho sciato su una pista perfetta, ho conquistato la mia prima vittoria in Coppa Europa e mi sono pure divertita. Non potevo chiedere di più».
Per Marte Monsen è stato un po’ come correre in casa. «Conoscevo bene questa pista, perché con la nazionale norvegese ci alleniamo qui in Paganella durante l’inverno – ha aggiunto la norvegese - Oltre a conoscerla, mi piace molto e sono riuscita a interpretarla al meglio. Il mio obiettivo? Per ora è quello di sciare sempre meglio, di gara in gara. Solo così posso pensare di raggiungere traguardi più importanti».
Al parterre si può concedere un sorriso anche Asja Zenere, che oltre a essere soddisfatta del risultato, può esserlo anche della sciata espressa sulla Olimpionica 2. A cosa è dovuto il grande miglioramento visto in questo avvio di stagione? «Alla pazienza che abbiamo avuto lo scorso anno – ha replicato la vicentina – Abbiamo cercato come prima cosa di sciare bene tecnicamente: abbiamo lavorato sodo e i risultati si vedono. Non poteva sapere che la stagione sarebbe iniziata così bene, ma le sensazioni erano ottime e sapevo di poter andare forte».
Come ha trovato la pista di gara? «Bella – ha aggiunto l’azzurra – La prima manche è stata più semplice, con una tracciatura classica, come piace a me. La seconda presentava angoli più accentuati e l’inversione delle 30 ha reso più impegnativa la sciata. Nel finale ho sentito un po’ la stanchezza, ma ho stretto i denti e ho centrato un ottimo risultato».
La leadership di specialità non è lontana e domani c’è un’altra gara da disputare sul medesimo pendio. «Finora ho conquistato un secondo e un terzo posto, ora ci potrebbe stare una vittoria – ha detto in chiusura la Zenere – Dopo Andalo sarò a San Pellegrino per le gare veloci di Coppa Europa, anche per la classifica generale. Per il resto, voglio concentrarmi sul gigante, dove riesco a esprimermi meglio».

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