Se si può riconoscere un merito a «La Ciaspolada», che il 5 gennaio celebrerà i propri 47 anni di vita, è la capacità di sapersi adattare allo spirito dei tempi e di cambiare pelle per non perdere il proprio appeal, senza snaturare la natura di competizione popolare nata per favorire l'aggregazione sociale. Alessandro Bertagnolli la inventò in un’epoca in cui Nicola Di Bari vinceva il Festival di Sanremo, Richard Nixon era presidente degli Stati Uniti, Gustav Thöni vinceva la Coppa del Mondo di sci per la seconda volta, Eddy Merckx il Giro d'Italia per la terza e il Tour de France per la quarta, Monaco di Baviera ospitava i ventesimi Giochi Olimpici e la Fiat presentava la nuova 126. Un mondo completamente diverso da quello di oggi, sul piano economico, sociale, tecnologico e culturale, in cui quella prima edizione di una gara da affrontare con le racchette da neve ai piedi, attrezzo allora conosciuto ed impiegato solamente da militari e cacciatori, fece sorridere i più, ma trovò anche il modo, in pochi anni, per incuriosire prima i trentini e poi intere comitive provenienti da tutto il Nord Italia, diventando nel giro di un decennio una delle più popolari manifestazioni sportive del nostro paese. L’idea di fare correre o camminare tante persone sulla neve, in un ambiente naturale molto apprezzato, costruendo intorno alla manifestazione un’opportunità di vacanza, può essere vista come una geniale anticipazione di ciò che oggi chiamiamo marketing territoriale. A quei tempi non esistevano molte altre proposte di quel tipo e «La Ciaspolada» trovò quindi terreno fertile per imporsi.
Fino ai primi anni Duemila la formula non necessitò di grandi innovazioni, in quanto l’evento continuava a fregiarsi di caratteristiche uniche, poi però la cornice cominciò rapidamente a cambiare, semplicemente perché il mondo non era più quello di prima. La nascita di nuove discipline invernali e il lancio di un’infinità di nuove manifestazioni sportive aveva moltiplicato le opportunità fra cui scegliere, lo sviluppo delle reti viarie e l’accorciamento dei tempi di percorrenza aveva moltiplicato le destinazioni raggiungibili, il decollo di Internet e l’affermarsi di nuove modalità per organizzare il tempo libero e le vacanze stava soppiantando i tradizionali viaggi organizzati. Inoltre un mutamento climatico sempre più marcato stava cambiando le condizioni meteorologiche di intere vallate, rendendo sempre più episodiche le precipitazioni nevose alle quote di Fondo e dintorni. Da ultimo la progressiva riduzione delle risorse economiche messe a disposizione dall’ente pubblico e dagli sponsor privati ha costretto gli organizzatori a muoversi con prudenza, attenti a non fare il passo più lungo della gamba.
Messo alla prova da un contesto mutato in maniera così radicale nel volgere di pochi decenni, il comitato organizzatore de «La Ciaspolada» ha saputo mantenere la barra dritta, cercando di adattare la proposta al nuovo contesto. Si sono sperimentate diverse tipologie di percorso per ovviare alla scarsità di neve, quali l’anello dei Pradiei, la pista da sci e il circuito cittadino, si è arricchito e modificato il pacco gara, si è riusciti per due volte a regalare alla competizione la titolazione di Campionato del Mondo, si sono costruiti punti di contatto sempre più saldi con la storia e i sapori tradizionali, ben sapendo che oggi rappresentano un motore importante del turismo. Il tutto promuovendo «La Ciaspolada» in ogni periodo dell’anno nel Nord Italia.
La proposta di quest’anno rappresenta una nuova interpretazione e combinazione di queste linee guida. Si è puntato così su un percorso interamente “cittadino”, che consente da una parte di limitare la produzione di neve programmata, dall’altra di allestire una serie di stand negli angoli più caratteristici di Fondo per promuovere suoni e sapori del territorio. I concorrenti sfileranno così in un contesto particolarmente suggestivo e vivranno un’esperienza che andrà oltre la semplice passeggiata con le racchette da neve ai piedi.
Dopo aver lasciato la zona di partenza sui Pradiei, alle ore 16.30, i "bisonti" saranno accolti dalle guardie del castello, poi, poco sotto, assaporando un buon tè caldo o il tradizionale brulè, potranno ammirare l’antico mulino, che per una notte tornerà a vivere e incontrare i maestri del pane all’opera nell’antico forno, appositamente allestito. Saranno poi attirati delle armonie della cornamusa, che li accompagnerà nel clima fantastico di Fondo, poi lungo i vicoli troveranno tante altre sorprese ad attenderli, dalle botteghe del fabbro e del falegname fino all’aia delle filatrici, poi il mangiafuoco e altre attrazioni per i più piccoli. Ogni allestimento offrirà anche l'opportunità di degustare prodotti genuini della Valle e del Trentino.
Per quanto concerne la gara vera e propria, quella riservata agli agonisti, che prenderà il via alle 18.30, dovranno percorrere il circuito per sei volte, totalizzando così all’arrivo circa sette chilometri. Una distanza abbastanza dura e selettiva, anche in considerazione dei dislivelli presenti, che farà emergere le qualità dei campioni.
Sulla carta, ben sapendo che il grosso delle iscrizioni eccellenti verrà formalizzato nei giorni che precedono la gara, i favoriti rimangono i due vincitori dello scorso anno, ovvero Cesare Maestri e Anna Laura Mugno, che ormai conoscono bene la competizione e hanno imparato a correre con le ciaspole ai piedi. La toscana non dovrà guardarsi dagli attacchi della catalana Laia Andreu Trias, che sta per diventare mamma, e di Isabella Morlini, che dopo tante gloriose partecipazioni alla gara nonesa sta cominciando a ridurre i propri impegni. Il salto generazionale cominciato nel 2017 con il primo successo di Maestri, classe 1993, sarà quindi alimentato da questa 47ª edizione, che lancerà sicuramente nuovi nomi sia in campo maschile sia in campo femminile.